Gli albergatori di Tropea in difesa del territorio Non si placa il coro di protesta contro il decreto di riorganizzazione della rete Ospedaliera
Non si placa il coro di protesta contro il decreto di riorganizzazione della rete Ospedaliera (D.C.A. n.30 del 03/3/2016) meglio noto come decreto Scura. Al fianco del comitato “No allo smantellamento dell’Ospedale di Tropea” coordinato dall’Avv. Francesco Rotolo, del Comitato spontaneo coordinato da Andrea Saturno e dei numerosissimi cittadini dei comuni del Distretto di Tropea si schiera pure l’Associazione Albergatori di Tropea (ASALT) che solidarizza anche con la fortissima protesta avviata dai Primari dell’Ospedale di Vibo Valentia.
Il D.C.A. n.30/2016 infatti penalizza in maniera gravissima non il singolo ospedale di Tropea o di Vibo Valentia, ma tutto il territorio della provincia di Vibo Valentia che si identifica con l’ambito territoriale dell’ASP cancellando, di fatto, l’Ospedale di Tropea come Presidio Ospedaliero autonomo, inglobandolo con il Presidio Ospedaliero di Vibo Valentia (funzionalmente lo era e lo è già da tempo in quanto tutti i reparti sono Strutture Semplici delle Unità Operative Complesse di Vibo Valentia). Si rammenta che il D.P.G.R. n.18/2010, il D.P.G.R. n.106/2011 ed il D.C.A. n.9/2015 individuavano l’Ospedale di Tropea quale Ospedale Generale (al pari dell’Ospedale di Soverato per l’Area di Centro); INSPIEGABILMENTE il D.C.A. n.30/2016 accorpa l’Ospedale Generale di Tropea con l’Ospedale Spoke di Vibo Valentia che diventano Ospedale Spoke Vibo Valentia-Tropea mentre l’Ospedale di Soverato continua a mantenere la sua autonomia.
Da più parti è stato segnalato che a questo territorio vengono assegnati circa 1,5 posti letto per 1000 abitanti a fronte di valori molto più alti (dal 2,4 al 3,6) per le altre province, di una media regionale del 2,8 PL ed una media nazionale di 3,2 PL per acuti e 0,5 PL per Post-acuti. Sarebbe molto interessante conoscere i criteri adottati nella ripartizione dei posti letto mentre sorge spontanea una domanda: i cittadini della provincia di Vibo sono forse figli di un Dio minore ?
Ma gli 1,5 PL/1000 abitanti sono i posti letto sulla carta; purtroppo la realtà attuale è ancora molto più grave se è vero come è vero che: l’Ospedale di Vibo, a fronte dei 177 assegnanti, dispone di solo 107 PL (e la loro implementazione, per come peraltro affermato dal Direttore Amministrativo Avv. Procopio nel corso dell’intervista rilasciata al TG3 Calabria, non è possibile per carenze strutturali dello “Jazzolino”; non ci sono materialmente gli spazi per allocarvi altri posti letto), l’Ospedale di Tropea, a fronte dei 45 assegnanti, dispone di solo 34 PL (compresa l’Urologia che non può essere trasferita a Vibo per le soprarichiamate carenze strutturali e che non possono essere implementati per carenza di personale) e l’Ospedale di Serra San Bruno, a fronte dei 65 PL assegnanti, dispone di solo 42 PL (che non possono essere implementati per carenza di personale).
Lampante quindi che nella provincia di Vibo Valentia il numero di posti letto alla data odierna disponibili (e questi lo sono anche da diversi anni) non è di 1,5 /1000 abitanti ma, bensì, nella realtà quotidiana si riducono a circa 1,0 PL/1000.
Un caso particolare nella particolarità del caso Vibo sono poi i posti letto di Oncologia. Sorvolando, per brevità di esposizione, sul periodo 2010 – 2014; la “Rete Oncologica Calabrese Hub e Spoke ad integrazione territoriale” (predisposta da un Gruppo tecnico in cui molto stranamente sono rappresentate tutte le Aziende Ospedaliere e le Aziende Sanitarie Provinciali della Calabria ad eccezione dell’ASP di Vibo Valentia) a fronte di un dichiarato obiettivo di uniformare l’offerta su tutto il territorio regionale, non attribuisce alcun posto letto di Oncologia all’ASP di Vibo e, nel territorio regionale a sud di Catanzaro e di Lamezia Terme – e sino a Reggio Calabria – alloca soltanto dieci posti letto di Day-Hospital all’Ospedale di Locri. Questa è la distribuzione (sarebbe più giusto il termine desertificazione) confermata dal DCA n:30/2016. Dalla data di entrata in vigore del decreto Scura presso il Servizio di Oncologia di Tropea potranno essere effettuati soltanto i protocolli terapeuti erogabili in regime ambulatoriale (cosiddette Prestazioni Ambulatoriali Complesse); per i protocolli erogabili in DH i pazienti oncologici della provincia di Vibo Valentia si dovranno rivolgere ad altri Ospedali (si rammenta che i posti letto della ex Fondazione Campanella da circa un anno non sono più attivi).
Pur da non addetti ai lavori, in tale contesto non si comprende come il Commissario Scura possa ritenere possibile il recupero della mobilità passiva extraregionale che a solo titolo esemplificativo, per il 2013, vedrebbe (da fonti ben informate) anche 44 colecistectomie e 37 interventi di ernia effettuate fuori regione e vedrebbe i trattamenti chemioterapici tra i principali DRG di fuga.
Non si comprende inoltre come il Commissario Scura possa ignorare la ricaduta negativa che l’attuazione del DCA 30/2016 avrebbe sull’economia turistica della Provincia di Vibo Valentia e della “Costa degli Dei” in particolare. Evidentemente ignora che la presenza e la garanzia dei servizi sul territorio, assistenza sanitaria in primis, sono basilari per il turismo, principalmente straniero.
L’ASALT invita infine tutte le altre associazioni del comprensorio e della Provincia a far sentire alta la loro voce di protesta, perché solo uniti si potrà ridare dignità al territorio vibonese. Solo uniti si potrà contrastare questa enorme sperequazione perpetrata ai danni di un territorio che, a detta di tutti, rappresenta il volano del turismo calabrese.