Gli studenti dell’UniRc solidali con i colleghi catanzaresi Dalla Mediterranea pieno sostegno agli studenti di Veterinaria della Magna Graecia. Troppi i disagi e le incertezze per la chiusura del corso di laurea
«Esprimiamo la nostra più completa solidarietà per quanto vissuto dai colleghi del dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Catanzaro. E’ sempre spiacevole apprendere di una chiusura di un corso di laurea, qualsiasi esso sia e a qualsiasi ateneo appartenga». Questa la dichiarazione di solidarietà che i rappresentanti degli studenti dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria hanno rilasciato ieri alla stampa.
«Ma – continuano in una nota – è con maggiore apprensione che ciò si avverte, quando il fatto avviene in Calabria, un territorio nel quale la formazione e la cultura rappresentano una necessità da garantire. Per il futuro dei giovani e per le speranze di una dimensione professionale non distante dalle famiglie e dai luoghi di residenza.
I dati sull’occupazione nella regione sono drammatici. Per risollevare le sorti della Calabria – denunciano – non servono i proclami dei massimi rappresentanti delle istituzioni.
Servono fatti e azioni concrete che possano stabilire garanzie certe per chi ha deciso di restare.
Per chi ci crede, nelle potenzialità di un territorio bistrattato, dal quale, lo dice lo stesso Saviano “anche le mafie fuggono”.
Per tutti quelli che non accettano di vedersi costretti ad abbandonare tutto per scelte prese al di fuori dei confini regionali.
La decisione del Miur, di non ammettere ulteriori iscritti al corso di Veterinaria, già dall’anno accademico 2010-2011, ha causato non pochi disagi agli studenti già iscritti, in termini di frequenza delle lezioni e tirocini e di sessioni di esami, spesso programmate in tempi ristretti o inevase.
Come studenti di un altro ateneo calabrese, auspichiamo, pertanto, che la grave situazione venutasi a creare presso l’università Magna Graecia di Catanzaro, possa avere una rapida ed efficace soluzione, nell’interesse degli studenti e per la tutela del diritto allo studio dei giovani calabresi».