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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 22 OTTOBRE 2024

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Google costretto a risarcire una donna canadese di origine italiana per avere mostrato la sua immagine con il seno nudo Nel 2009 Maria Pia Grillo rimase scioccata vedendo pubblicata sul portale di Google Street View una foto che la ritraeva seduta fuori dalla sua abitazione con i seni esposti. Un giudice ha stabilito che ora Google dovrà risarcire 2.250 dollari

Google costretto a risarcire una donna canadese di origine italiana per avere mostrato la sua immagine con il seno nudo Nel 2009 Maria Pia Grillo rimase scioccata vedendo pubblicata sul portale di Google Street View una foto che la ritraeva seduta fuori dalla sua abitazione con i seni esposti. Un giudice ha stabilito che ora Google dovrà risarcire 2.250 dollari
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Un giudice ha stabilito, un risarcimento della violazione della privacy, a favore
di una donna di Montreal per avere Google nel 2009, inserito una sua immagine con
i seni esposti sul suo sito Street View Google. Ora l’azienda statunitense che offre
servizi online, dovrà pagare alla signora Maria Pia Grillo, 2.250 dollari.Nell’immagine,
la signora Grillo è ritratta seduta sulla sua veranda mentre si sporge in avanti.
Il viso è sfocato, ma lei ha sostenuto nel processo che l’immagine offre informazioni
sufficienti per identificarla. La signora Grillo aveva richiesto all’azienda un risarcimento
di 45.000 dollari per danni emotivi, per la depressione e la presa in giro dei suoi
colleghi di lavoro di una “banca ben nota”, dove ha lavora. Ha inoltre chiesto ed
ottenuto che il suo indirizzo venisse offuscato.Il giudice contrariamente a quanto
richiesto in causa, non ha ritenuto che il danno emotivo fosse stato causato dall’
“incidente” di Google, restando scettico riguardo i tempi con i quali la Grillo ha
deciso di avviare il procedimento legale e cioè a distanza di due anni dopo aver
trovato l’immagine.Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” da ora in avanti coloro che mappano le strade per conto di Google, devono
prestare maggiore attenzione alla privacy dei cittadini per evitare condanne esemplari
come questa.