Gratteri, la riforma Cartabia, “Una riforma peggiore di questa non l’ho mai letta” "Da trent’anni la politica si vede portata in udienza, il potere non ama essere controllato"
Il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, parla della riforma della Giustizia del ministro Cartabia, ospite nella trasmissione “In onda”, su La7, con Concita De Gregorio e David Parenzo.
“Io posso dire che è la peggiore riforma che io abbia mai letto. Io sono in magistratura dal 1986. Una riforma peggiore di questa non l’ho mai letta”. Duro il magistrato che interviene in più indicazioni, “Io dico che questi processi non si farà in tempo a celebrarli, in due anni in appello. Si accettano scommesse su questo punto. Anche perché attualmente tutti i procuratori generali d’Italia stanno dicendo ‘in due anni non siamo in grado’, in due anni il 50% dei processi diventerà improcedibile”. ed inoltre, “perchè mi capiscano anche i non addetti ai lavori, e fa un esempio pratico, “Lei è in autostrada e le danno un tempo di un’ora e mezza per fare Napoli-Roma. Se c’è un incidente, si blocca la strada, lei non può arrivare in un’ora e mezza a Roma e non ci arriverà più”.
Punta il dito anche sugli incatichi dei magistrati nei vari Dicasteri, “Che c’entra un magistrato al ministero del Lavoro? Chiamate un professore associato che vi costa di meno”.
Poi un passaggio sul processo Cucchi, dopo una lunga disamina dei problemi, affermando che “Da trent’anni la politica si vede portata in udienza, il potere non ama essere controllato”. E tuona, “In Italia ci sono ricorsi per Cassazione 14 volte in più che in Francia, che è grande una volta e mezza l’Italia. Neanche il processo Cucchi si sarebbe mai celebrato”, ed ancora aggiunge Gratteri che il processo “è durato 12 anni, sette dei quali a vuoto. Pensate quando ci saranno i processi sul crollo del ponte di Genova o sul crollo della funivia”.
presente la sorella Ilaria Cucchi in un’altra parte della trasmissione la quale anch’essa afferma che “Ci sono stati sette anni di processi a vuoto e poi altri cinque per arrivare a giudizio. È vero quello che dice il procuratore, non avremmo celebrato nessun processo”.