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TAURIANOVA (RC), VENERDì 15 NOVEMBRE 2024

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Gratteri: “Smentisco la candidatura a presidente della Regione Calabria”

Gratteri: “Smentisco la candidatura a presidente della Regione Calabria”

| Il 26, Mar 2014

Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria è stato ospite a Radio24″

Gratteri: “Smentisco la candidatura a presidente della Regione Calabria”

Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria è stato ospite a Radio24″

 

 

CATANZARO – “Smentisco di volermi candidare a presidente della Regione Calabria e sulla mancata nomina al ministero non voglio parlare: sono altri che devono parlare e spiegare, non io.” Lo ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, ospite a 24 Mattino su Radio24. “Per risolvere la questione del sovraffollamento delle carceri – ha aggiunto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria – basterebbe che il Ministro della Giustizia facesse accordi bilaterali con i suoi omologhi dei Paesi del Mediterraneo e della Romania per mandare i detenuti a scontare la pena nello loro stato di provenienza pagando però noi vitto e alloggio. Così facendo, risparmieremmo dato che in quegli Stati il costo della vita è inferiore a quello italiano e al tempo stesso daremmo una soluzione al problema delle carceri piene. Questo è il compito della politica, fare accordi con gli altri Stati. Da sei anni per esempio è fermo un accordo bilaterale di estradizione con la Colombia e non si capisce perché”. “C’è poi il grosso tema – ha detto ancora il magistrato – dei detenuti tossicodipendenti. Per loro è inutile la detenzione in carcere, bisognerebbe piuttosto mandarli in comunità terapeutiche leggermente modificate rispetto alle attuali dove poter curare la dipendenza dalla droga, cosa che in carcere non avviene”. Alla richiesta, poi, di un commento sulla questione multe per la condizione carceraria dei detenuti in Italia, il procuratore Nicola Gratteri ha così risposto: “Mi pare che stiamo subendo molto l’Europa invece che avere il ruolo da protagonisti che ci spetterebbe. Per evitare le multe basterebbe aprire le tante celle libere che attualmente sono chiuse per mancanza di personale di sorveglianza. Si potrebbero mettere a fare sorveglianza esterna e negli uffici i militari in esubero, liberando così risorse e aumentando l’organico di polizia penitenziaria nei reparti. Le voci di possibili rimborsi ai detenuti non le commento neppure perché è una cosa che non sta né in cielo né in terra”.