Graziano (Cdl): “Zero euro per gli asili nido” "Questo, perché invece dei bambini sono stati contati, appunto, gli asili nido esistenti, che semplicemente non ci sono. Il risultato economico di tale scelta è, dunque, che non vengono riconosciuti circa 700milioni di euro di fabbisogno reale nel Mezzogiorno"
“Zero euro per gli asili nido. Il federalismo fiscale di Delrio penalizza drammaticamente le famiglie del Meridione, perciò è urgente che la Regione Calabria, come ha già fatto la Campania, faccia ricorso al Tar per contrastare l’ennesimo scippo perpetrato dal Governo ai danni delle aree più svantaggiate del Paese”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale Giuseppe Graziano (Casa delle Libertà), che aggiunge: “La riforma sul federalismo fiscale, varata dal sottosegretario Graziano Delrio ed approvata dalla Commissione bicamerale, ha prodotto un danno al Sud. Dove, dal 2015, non saranno previsti nuovi finanziamenti da destinare agli asili nido. Tutto ciò, a vantaggio del Nord che raddoppierà le entrate”. Spiega Graziano (componente l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale): “In fase di valutazione, il Governo, invece di calcolare i bisogni reali del mondo della scuola della prima infanzia – così come fatto per la regolamentazione di tutti gli altri trasferimenti – ha guardato solo alla spesa storica. E questo, di fatto, non incentiverà la nascita di nuove strutture pedagogiche, provocando effetti disastrosi al settore della formazione e dell’istruzione”. Ancora Graziano: “Si tratta di un ennesimo intervento antimeridionalista, varato dal Governo con la complicità delle rispettive Commissioni bicamerali. Un errore macroscopico, riconosciuto dallo stesso sottosegretario Delrio. Nell’erogazione dei finanziamenti – argomenta Graziano – in un regime economico di spending review e di razionalizzazione della spesa, specie in un ambito così importante come la scuola di prima infanzia, non si può considerare il dato storico, tralasciando l’effettivo fabbisogno. Altrimenti, si penalizzano le famiglie del Meridione. Anzi, si rischia addirittura di bloccare quel delicato processo di incremento delle nascite. In realtà, si continua a foraggiare le regioni che sia sul piano economico che su quello delle prestazioni al cittadino e delle infrastrutture, sono più evolute”.
Conclude Graziano: “Secondo la riforma sul federalismo fiscale, a partire dal 2015, ogni territorio avrà il necessario per garantire i servizi al cittadino, tranne che per l’istruzione. Per cui, i trasferimenti non saranno calcolati – come per tutti gli altri settori – secondo il fabbisogno standard, bensì rispetto alla spesa storica. Per gli asili nido e per la scuola, più in generale, sarà considerato solo il servizio effettivamente erogato, utilizzando il quadro di riferimento relativo al 2010. Partendo da questo dato d’insieme, è stato assegnato un clamoroso “fabbisogno zero” di asili nido a città come Catanzaro. Questo, perché invece dei bambini sono stati contati, appunto, gli asili nido esistenti, che semplicemente non ci sono. Il risultato economico di tale scelta è, dunque, che non vengono riconosciuti circa 700milioni di euro di fabbisogno reale nel Mezzogiorno, ripartiti, al contrario, tra i comuni del Nord. Un’ingiustizia clamorosa ed inaccettabile, a cui occorre porre rimedio con immediatezza”.