Grecia: divampa vasto incendio alle porte di Atene Emergenza nel Peloponneso, 100 persone intrappolate su una spiaggia
(ANSA) Dopo il fuoco politico che devasta Syriza, dopo le molotov in piazza Syntagma, veri incendi scoppiano alle porte di Atene, nella punta meridionale del Peloponneso. Torna l’incubo del 2007, quando morirono 60 persone. Nella regione della Lakonia, le fiamme arrivano fino alle spiagge. Nella zona di Neapoli è un inferno: campeggi e villaggi evacuati, casette e taverne isolate nella campagna sono distrutte. Un centinaio di vacanzieri resta bloccato per ore su una spiaggia. I mezzi della Guardia Costiera, ma anche imbarcazioni di privati fanno la spola per salvarli, ostacolati dal mare ingrossato dal vento fortissimo. I media online riportano che un cittadino greco residente in Belgio viene trovato morto, probabilmente stroncato da un infarto. Cede un traliccio dell’alta tensione e la vicina isola di Cythera, resta senza corrente elettrica. Un altro incendio scoppia sull’isola di Evia. Nella capitale vanno a fuoco le pendici del monte Imetto, al limite orientale della città. Le fiamme toccano anche alcuni condomini di Kareas, quartiere di classe media. Il ministro dell’energia, il dissidente Lafazanis, arriva sul posto ma è contestato dagli abitanti. Un altro incendio divampa anche a Koropi, vicino al centro di allenamento del Panathinaikos, e a Iloupoli, altro quartiere vicino al monte che sovrasta la città.
Un altro ancora a nord, a Malakasa. L’odore del bosco bruciato arriva fino in centro. Non manca il sospetto del dolo. “Succede tutti gli anni” dicono gli ateniesi. Alcuni testimoni a Kareas riferiscono ai Vigili del Fuoco di aver udito alcune esplosioni prima che divampassero le fiamme. Una gigantesca colonna di fumo si alza sul Partenone. Nelle foto dal satellite si allunga per decine di chilometri. I polmoni verdi della capitale, i colli Licabetto, Filoppapou e Strefi, vengono posti sotto sorveglianza continua. Il primo ministro Alexis Tsipras lascia la sede del governo, dove sta lavorando al rimpasto e si sposta nel Centro Emergenze della Protezione Civile. “Tutte le forze sono in allerta” dice invitando alla calma. Tra Peloponneso e Atene vengono impiegati centinaia di vigili del fuoco e soldati. Decine i mezzi antincendio schierati. Vengono fatti alzare in volo tutti gli elicotteri ed i Canadair a disposizione. Sette quelli impiegati nel Peloponneso. Su Atene intervengono quelli di stanza nella lontana Salonicco. Il premier chiede aiuti anche a Francia e Italia. In Lakonia uno degli aerei è costretto ad un atterraggio di emergenza, i due piloti finiscono in ospedale ma se la cavano con ferite di poco conto. Ad alimentare le fiamme, la vegetazione rinsecchita da almeno quattro settimane senza pioggia e con temperature sempre oltre i 35 gradi. Il fortissimo vento del nord le fa avanzare velocissime. In serata l’incendio nel Peloponneso non è ancora domato. Quello di Atene sembra sotto controllo. Ma a mezza costa il monte delle passeggiate degli ateniesi continua a fumare.