Greco presenta mozione per intitolazione cittadella regionale Germaneto A Flavio Aurelio Magno Cassiodoro
“Flavio Aurelio Magno Cassiodoro è una figura estremamente rilevante nella storia della Calabria, l’intitolazione della cittadella regionale a un personaggio tanto illustre e celebrato in Italia e nel mondo” – a dichiararlo è il consigliere regionale Orlandino Greco che ha depositato una mozione per l’intitolazione della Cittadella della Regione Calabria di Germaneto (Cz), a questa grande e imponente figura storica che nell’antica Squillace (Cz) trovò i suoi natali.
La cittadella regionale di Germaneto a Catanzaro, inaugurata a luglio del 2015, ancora non ha avuto la sua intitolazione. Centro nevralgico politico e amministrativo, casa del popolo calabrese, è l’emblema di una regione che attraverso competenze e produttività, valorizzazione dei territori e delle comunità, scoperta di identità antiche e della storia, intende presentarsi in una veste propositiva e positiva. Diventa allora imprescindibile intitolare la sede regionale a un personaggio che rappresenti per meriti storici, culturali e politici un’eccellenza, che sia allo stesso tempo patrimonio del passato e un’ispirazione verso quei valori e insegnamenti che ha rappresentato, rimasti intatti nel tempo. Tra le grandi personalità che hanno segnato la storia della Calabria c’è sicuramente Flavio Aurelio Magno Cassiodoro. Uomo politico e letterato, nato a Squillace (Cz), figura “ponte” tra due mondi, fu consigliere di tre re goti (Teodorico, Alarico e Vitige) e propretore di Bruzio e Lucania, dimostrandosi saggio e fedele, esperto politico e magistrato illuminato, dotato di fermezza e clemenza con i sudditi del regno. Le 468 lettere ufficiali e documenti pubblicati attorno al 538 in dodici libri si fondano su un principio essenziale: il buon governo. Tenendo alto il senso morale e la coscienza, Cassiodoro si è sempre adoperato nel rispetto della dignità cristiana di ogni popolo e di ogni cittadino. “Le Varie”, una raccolta di documenti civili, firmati a nome del re o fatti propri costituirono per tutto il medioevo una scuola di diplomazia, notevoli sono i richiami ai giudici a non lasciarsi corrompere, ai ricchi latifondisti a non vendere e commerciare con l’estero le derrate alimentari, il grano, i legumi, prima di aver provveduto alle necessità del territorio. Con la fondazione poi a Squillace dei due Monasteri Vivarium e Castellense, Cassiodoro fu anche all’origine del monachesimo medioevale.
La Calabria è una terra da lui sempre celebrata e adorata con nostalgia: sosteneva che l’aria che si respirava a Squillace fosse meglio di quella di Corinto, il vino palmisano calabrese fosse meglio dei vini greci, i formaggi della Sila fossero i più profumati al mondo, il pesce “spatola” del reggino fosse degno della mensa del re, per non parlare del cicorino degli orti di Tropea, dell’olio calabrese, del miele che avesse il profumo dei fiori tra i due mari. In tutta Italia la figura di Cassiodoro viene celebrata attraverso musei dedicati, monumenti e progetti di ricerca e di studio; Milano è sede del “Premio Cassiodoro” (giunto alla xv edizione), riconosciuto a personalità che operano e risiedono in Calabria e che si sono distinte nella ricerca e nell’elaborazione culturale, economica e sociale. E nella sua terra tanto amata e difesa il suo nome e la sua grandezza non sono adeguatamente ricordate e celebrate.
Queste le motivazioni per le quali, attraverso la mozione, si chiede al presidente Oliverio e alla Giunta d’impegnarsi ad avviare tutte le procedure amministrative per l’intitolazione, unitamente a quel desiderio di ripercorre la nostra storia e recuperare un’identità culturale, che numerose tracce ha lasciato nella storiografia, e che dovrebbe essere da esortazione alla costruzione di una nuova immagine di una grande terra e da sprone verso le generazioni future a calpestare le orme dei grandi esempi.