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TAURIANOVA (RC), VENERDì 15 NOVEMBRE 2024

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“Guerra totale alla dispersione scolastica in Calabria” Lo dichiara il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale

“Guerra totale alla dispersione scolastica in Calabria” Lo dichiara il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale
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“Guerra totale alla dispersione scolastica in Calabria”: è quanto dichiara il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, annunciando “un piano di lavoro che prevede la responsabilizzazione e la totale collaborazione delle amministrazioni comunali, soprattutto delle polizie locali, che dovranno essere inflessibili nel non tollerare sulle strade bambini in età scolare costretti a disertare le aule per mendicare o fare altro. A questi bambini viene tolta, di fatto, la sola opportunità che hanno di socializzare affrancandosi dai tentacoli di una vita precaria e di schiavitù”.

“Il progetto – continua il Garante – contempla una sinergia serrata con l’Ufficio Scolastico regionale, con il cui direttore Diego Bouchè, lontani da farraginosità burocratiche, protocolli e inutili carteggi, attiveremo controlli serrati, capillari, per stanare qualunque bambino, suo malgrado, ‘disertore’ per qualsivoglia ma sempre ingiustificato motivo. Lo studio è un diritto, il primo dei diritti che ad ogni soggetto in età evolutiva deve essere garantito, soprattutto in un territorio dove l’ignoranza fa presto a divenire povertà e terreno fertile per infoltire le fila della criminalità organizzata”

Per Marziale, infine “questo percorso non può prescindere dalla sensibilità sociale di massa, nel senso che anche i vicini di casa, i parenti, chiunque sia di prossimità di questi bambini sarà responsabilmente chiamato a contribuire alla causa. Ignorare, girare la testa dall’altra parte e far finta che questi bambini stiano bene la dove sono significa essere complici di chi nega loro il diritto più prezioso. Si sappia che se necessario sarò io personalmente a presentarmi sull’uscio di casa di questi bambini e, costi quel che costi, portarli in aula”.