Hanno ammazzato Ripepi, Ripepi è vivo! Spirlì contro Biasi: “Mea culpa! Mea maxima culpa!”
di ROBIN HOOD
Chi tocca Massimo Ripepi (Responsabile regionale Enti Locali di Fratelli d’Italia), muore (come i “fili”), e si prende tutte le maledizioni nonché i pentimenti di Nino Spirlì. Oh santi pentimenti.
Dai comunicati stampa che si sono succeduti in queste ultime ore, a farne le spese dopo il duro attacco sulla stampa, è stato l’assessore provinciale Roy Biasi, che ha tacciato il consigliere comunale di Reggio Calabria come elargitore di “Ripepate”. E criticando, udite, udite, il ruolo di “Pastore” dello stesso: apriti cielo (e non è solo una metafora)! Ed ecco che il “sempre coerente” politico Nino Spirlì, “folgorato” ed indossando il costume di “arcangelo” della vendetta, si pone in difesa di Cristo. No, lui non lo fa solo per Massimo Ripepi che l’ha appoggiato nella sua “prestigiosissima” nomina di “coordinatore regionale per la cultura” del partito della Meloni, lui lo fa proprio per difendere la figura di Cristo contro si suoi detrattori, contro i miscredenti che pongono in dubbio sia Cristo che Ripepi (per ora, poi chissà, ci sarà qualche altra formazione politica in giro).
E nella sua folgorazione paolina, come egli cita nel suo pezzo, ecco che il gladiatore combatte e chiede scusa, facendo una supplica misericordiosa per “aver affiancato per un’intera campagna elettorale il consigliere Biasi”. Queste cose, un uomo “sempre coerente” come Spirlì non li può accettare! La coerenza è stata sempre il suo forte. Anche se lui cambia appartenenza politica, lo fa sempre con la stessa coerenza di sempre. Chi tocca Massimo Ripepi, “Responsabile Regionale per gli Enti Locali per Fratelli d’Italia AN, è volgare e offensiva per tutto il Cristianesimo e la Sua dolorosa Storia”, oh potenti numi, noi ci guardiamo bene a farlo, e non scherziamo nemmeno per azzardo.
Nino Spirlì, l’uomo di Biasi, sempre al suo fianco, in ogni dove ed in ogni luogo, ovunque, come un’ombra lo seguiva, lo difendeva e si prendeva finanche gli insulti “omofobi”. Lui che prima difendeva gli immigrati con amore e solidarietà, poi simpatizzante di Salvini (presente con lo stesso Biasi in diversi appuntamenti politici), e di colpo questi diventano nemici della nazione. Quasi al pari (o peggio) di Cetto La Qualunque e le sue idee sui barconi.
Lui, uomo di “Cultura” multiforme, multicolore come un personaggio pirandelliano, un’ape che salta di cultura in cultura. L’uomo del “Mea culpa! Mea maxima culpa!”: “Ecce homo”, ma alla Nietzsche, “Come si diventa ciò che si è”.
Viva Massimo Ripepi, Viva Nino Spirlì, ma, con un in bocca al lupo con affetto e sincerità ai Cristiani, ai veri Cristiani, a quelli che non sanno cos’è la vendetta, che non sanno cosa siano i risentimenti, che non hanno cattiveria, ma vivono di amore e misericordia, secondo gli insegnamenti di quel Cristo che per loro (ed anche, purtroppo, per colpa loro) morì crocefisso! Amen