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HIV: importante ricerca italo – svizzera

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Una notizia che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,
è importante nella lotta ad una delle più temibili piaghe del terzo millennio:
ricercatori dell’università di Trento e quella di Ginevra hanno, infatti, scoperto
una “falla” nel processo infettivo del virus HIV, responsabile dell’AIDS.Si tratta
di una proteina antiretrovirale, denominata SERINC5 che in quantità sufficiente
è capace di frenare l’aggressività del virus. Lo studio in questione è stato pubblicato
sull’importante rivista scientifica “Nature”.La proteina in questione riuscirebbe,
in poche parole ad ostacolare l’infezione HIV: il virus non riesce più ad attaccare
efficacemente le cellule. La SERINC5 si comporta come una sorta di campanello d’allarme
che avverte la cellula dell’arrivo dell’agente patogeno. Il virus a questo punto,
a detta degli scienziati, sarebbe incapace di penetrare la cellula.Per contrastare
il SERINC5, il virus HIV dispone tuttavia di un’altra proteina, denominata Nef, che
rafforza la capacità infettiva di particelle virali e inibisce SERINC5, ma quest’ultima,
se è presente in grande quantità, impedisce a Nef di avere il sopravvento.Alla
luce di tale scoperta, l’obiettivo dei ricercatori sarà di rovesciare l’equilibrio
delle forze e favorire SERINC5 che, contrariamente ad altri retrovirali scoperti
di recente, possiede la capacità di venir espressa in tutte le cellule del sistema
immunitario del corpo umano. Su questa “falla” presente nel virus HIV si concentreranno
i futuri studi, alla ricerca del modo migliore di sfruttarla. La strategia terapeutica
potrà consistere sia nel modo per rafforzare la presenza di SERINC5 in tutte le
cellule, sia nel modificare la struttura della proteina per permetterle di meglio
sottrarsi al potere d’inibizione di Nef. Tuttavia, l’equipe di ricercatori ha avvisato
che il percorso non sarà breve.