Honda richiama 170.000 veicoli Rilevati difetti all'airbag
La casa automobilistica giapponese Honda ha annunciato il richiamo di 170.000 veicoli
a livello globale a causa dei problemi all’airbag, dopo la segnalazione che un guidatore
è morto in Malesia in luglio dopo essere stato colpito da un frammento staccatosi
da un sacchetto di aria prodotto dall’azienda giapponese Takata. In totale la quinta
vittima causata dal fatale malfunzionamento.L’incidente in Malesia si è verificato
il 27 luglio in un auto Honda City modello del 2003, allorchè il dispositivo aprendosi
si è rotto schizzando frammenti di metallo all’interno del veicolo, alcuni dei quali
hanno colpito il guidatore, come ha riconosciuto Honda.La casa automobilistica giapponese
ha richiamato quest’anno un totale di quasi 10 milioni veicoli. Il primo richiamo
Honda per difetti all’airbag risale al 2008 quando vennero richiamate in USA le
versioni 2001 di Accord e Civic. In seguito (luglio 2009) toccò ad Accord, Civic
e Acura del 2002.L’ airbag difettoso Takata è soggetto a un’indagine negli Stati
Uniti in quanto vi è il concreto rischio che esplodendo violentemente durante un
incidente può fare schizzare frammenti di metallo all’interno del veicolo. L’airbag
Takata è stato collegato a quattro casi mortali di veicoli Honda negli Stati Uniti.
Tutte le vittime sono state colpite da frammenti liberatisi dall’airbag nel momento
in cui questo si apre con forza eccessiva.I problemi agli airbag difettosi, prodotti
dalla stessa azienda, Takata Corp, hanno spinto oggi altri due gruppi giapponesi,
Nissan e Mazda , a richiamare rispettivamente 128 mila e 11.800 vetture.Nell’attività
a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello
dei Diritti [1]” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di
tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo,
poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene
tempestivamente informato.È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente
dello “Sportello dei Diritti [2]”, prestare la massima attenzione e rivolgersi
alle autofficine autorizzate o ai concessionari della Honda nel caso in cui la propria
autovettura corrisponda al modello in questione.Al singolo proprietario, infatti,
non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia
oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica
che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario
alla manutenzione straordinaria.