Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), LUNEDì 02 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Horcynus Festival, focus su Cuba a Reggio Calabria Incontri con gli studenti all’Università Mediterranea, all’Accademia di Belle Arti e al Liceo Scientifico Volta

Horcynus Festival, focus su Cuba a Reggio Calabria Incontri con gli studenti all’Università Mediterranea, all’Accademia di Belle Arti e al Liceo Scientifico Volta
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Reggio Calabria – È dedicata a Cuba e alla nuova fase storica che si apre per l’isola caraibica la sessione autunnale dell’Horcynus Festival 2016 “Isole – Non isole”, in programma lunedì 5 e martedì 6 dicembre a Reggio Calabria. L’evento, giunto quest’anno alla XIV edizione, è la sintesi annuale dei percorsi di ricerca della Fondazione Horcynus Orca (centro di ricerca e polo per le arti contemporanee con sedi a Messina e Reggio Calabria) sulle economie sociali e le produzioni estetiche del Mediterraneo. Attraverso il peculiare angolo d’osservazione fornito dalle arti performative, si analizzeranno gli scenari che si aprono per l’isola dopo il voto delle Nazioni Unite a sostegno del superamento dell’embargo e la recentissima morte di Fidel Castro.

Il programma reggino dell’Horcynus Festival autunnale è stato presentato questa mattina in conferenza stampa alla Pinacoteca civica di Reggio Calabria dal direttore artistico Massimo Barilla, dall’ospite cubano Maysel Bello Cruz, responsabile della comunicazione della Fábrica de Arte Cubano, e dal rappresentante dell’Università Mediterranea Giovanni Brandolino.

«L’Horcynus Festival 2016 – sottolinea in apertura Massimo Barilla – è uno degli eventi storicizzati finanziati quest’anno dalla Regione Calabria. Mentre finora abbiamo lavorato prevalentemente sul Mediterraneo, adesso ci apriamo al mondo, coinvolgendo Cuba e la Fábrica de Arte Cubano, a cui ci accomuna una consonanza di filosofia e approcci che nasce dalla scelta di analizzare molteplici linguaggi artistici, di concentrarci sugli scambi tra arti e culture diverse. Il dialogo con Cuba sarà stabile, non sarà legato esclusivamente a questo momento storico di transizione per l’isola, di cui riteniamo fondamentale discutere».

«Il programma culturale dell’Horcynus Festival 2016 contribuisce a costruire una relazione organica e strutturale con Cuba – aggiunge il segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina Gaetano Giunta – che anticipa la trasformazione della Fondazione e di tutto il Distretto Sociale Evoluto, di cui la Fondazione Horcynus Orca fa parte. La Fondazione di Comunità di Messina si sta, infatti, trasformando nella Fondazione delle comunità delle periferie del mondo per sperimentare, oltre che nell’area dello Stretto, anche in altre parti del sud del mondo, a partire da Cuba e dal nord del Brasile, nuovi paradigmi di sviluppo economico e umano che declinano il bisogno irrisolto di libertà, eguaglianza, giustizia e rispetto degli ecosistemi di cui ha sete l’intero pianeta».

Grande spazio è dedicato nell’ambito dell’Horcynus Festival 2016 all’impatto educativo, con incontri riservati a docenti e studenti, in collaborazione con l’Università degli Studi Mediterranea, l’Università per Stranieri, l’Accademia di Belle Arti e il Liceo Scientifico “Alessandro Volta”. Lunedì pomeriggio, alle ore 17.00, al Dipartimento di Giurisprudenza, aula D1, il festival incontra gli studenti e i docenti dei dipartimenti di Architettura e Giurisprudenza dell’Università Mediterranea, da sempre partner attivo della Fondazione Horcynus Orca e membro del comitato scientifico, come ha evidenziato in conferenza stampa il professor Giovanni Brandolino.

Il dibattito con gli studenti sulla transizione cubana sarà preceduto dalla proiezione dei cortometraggi “El Homicida” di Maysel Bello Crus e “Patria Blanca” di Leandro Javier de la Rosa, nonché dall’intervento dello stesso Bello Cruz, che si è soffermato sull’unicità della Fábrica de Arte Cubano: «La F.A.C. dal 2010 è diventato il centro culturale più importante del paese, tante personalità internazionali, primi ministri, first ladies, artisti sono venuti a visitarla. E’ un centro culturale di pertinenza del Ministero della Cultura molto diverso da musei e gallerie, dove si respira arte in ogni forma. Ci autososteniamo con il costo dei biglietti d’ingresso ma caffè e bar interni sono gestiti da privati, secondo un modello economico misto innovativo per Cuba. Un’altra novità è che tutta l’amministrazione della fabbrica è in mano agli artisti, non affidata a burocrati. Al festival ho portato un archivio audiovisivo di opere di giovani artisti cubani, che entrerà a far parte della collezione della Fondazione Horcynus Orca».

Due dei cortometraggi selezionati da Bello Cruz saranno proiettati per gli studenti, mentre il film cubano “Caballos” di Fabián Suárez sarà al centro della serata di martedì 6 dicembre, a partire dalle 20.30, al Miramare, in cui il Festival si chiuderà con l’evento pubblico aperto alla città all’insegna delle contaminazioni tra le arti, lo Stretto e i Caraibi. In apertura il reading teatrale “Nei mari dello Scill’e Cariddi”, tratto da “Horcynus Orca” di Stefano D’Arrigo, con Massimo Barilla, Irene Polimeni, Ylenia Zindato. Musiche dal vivo di Faisal Taher (voce) e Giacomo Farina (percussioni). A seguire, la proiezione del film e il dibattito con Maysel Bello Cruz. Infine la presentazione della sala immersiva interattiva, che sarà inaugurata a fine mese al Castello Ruffo di Scilla (evento finanziato con il contributo della Regione Calabria – Avviso di selezione per la realizzazione di iniziative culturali 2016 Azione 1).

«La sala immersiva è un prototipo unico in Italia per caratteristiche interattive – conclude il direttore artistico del festival Massimo Barilla – di cui il primo esempio è stato realizzato al Parco Horcynus di Capo Peloro. Entro fine mese inaugureremo un allestimento anche al Castello Ruffo di Scilla, con cinque scenari dedicati ai mari dello Stretto e del Mediterraneo. Ma i contenuti saranno continuamente rinnovati anche per ospitare opere d’arte virtuali, chiedendo di anno in anno ad artisti di proporre progetti interattivi costruiti ad hoc. La prima opera interattiva pensiamo di affidarla, in collaborazione con la F.A.C., proprio a un giovane artista cubano».

La Fábrica de Arte Cubano

È il momento di Cuba, un paese sull’orlo di una nuova era. Il voto delle Nazioni Unite a sostegno del superamento dell’embargo e la recente morte di Fidel Castro hanno reso particolarmente attuale il dibattito sul futuro dell’isola caraibica, dove l’apertura al mondo è partita dalle arti performative. Una delle istituzioni più interessanti in questo ambito è la Fábrica de Arte Cubano, che celebra la multiforme cultura dell’isola attraverso un mix di spettacoli di musica dal vivo, intrattenimento, mostre d’arte, sfilate di moda, cinema.

Fondata dal musicista e compositore Equis Alfonso (X-Alfonso), con il sostegno del Ministero della Cultura di Cuba, la F.A.C. è situata in uno stabilimento industriale abbandonato di inizio secolo, che dopo aver accolto la sede della società elettrica, una fabbrica d’olio e vari magazzini, è stata riconvertita in spazio culturale multidisciplinare per arti visive, cinema, danza, musica, disegno industriale, grafica, architettura, letteratura e teatro. Gli spazi multifunzionali di cui si compone, in cui si mescolano forme espressive diverse, la rendono un luogo di fruizione artistica contemporanea non convenzionale, molto diverso da gallerie e musei. Ogni anno la F.A.C. ospita importanti eventi culturali come la Mostra dei giovani registi, l’Avana World Music, festival internazionale di teatro, cinema e jazz, nonché eventi culturali di varie nazioni dell’America Latina e dell’Europa.

Nei suoi primi due anni di vita l’edificio, riqualificato secondo le norme dell’architettura green, è diventato un emblema delle possibilità di riconversione del patrimonio industriale per finalità culturali e sociali. Per questo negli ultimi tempi il progetto, avviato nel 2013 dal musicista e artista audiovisivo cubano X Alfonso, è stato al centro dell’attenzione di studiosi provenienti da tutto il mondo.

Ma non è solo arte quella che si respira alla F.A.C. Coerentemente con la filosofia che ha ispirato la sua nascita, legata allo sviluppo sostenibile e all’economia sociale e solidale, ogni estate il centro culturale diventa una scuola per la comunità vicina: giovani docenti laureati nelle accademie d’arte tengono laboratori creativi gratuiti per bambini e adolescenti di età compresa tra 7 a 17 anni. Inoltre, la prima domenica di ogni mese si organizzano attività per bambini e il mercoledì si aprono le porte della Fábrica fino a mezzanotte per offrire agli adolescenti dai 12 ai 17 anni uno spazio protetto per la musica, il cinema e la videoarte.

Maysel Bello Cruz è il responsabile della comunicazione della F.A.C. Laureato in arti audiovisive, con specializzazione in regia, attualmente segue vari progetti per la Televisión Nacional cubana. Tra gli ultimi film che ha diretto c’è il cortometraggio “El homicida”.