I campioni che hanno indossato la maglia amaranto: i successi della Reggina Brevi cenni di storia: la squadra e lo stadio
redazione | Il 18, Set 2024
Non tutti lo sanno, ma sono diversi i giocatori di calcio, campioni d’Europa o campioni del Mondo, che, nel loro periodo di formazione, hanno indossato la maglia amaranto del Reggina Calcio.
Uno di loro giocava a Reggio Calabria, quando, nel 2006 è diventato Campione del Mondo a Berlino: Giandomenico Mesto, difensore passato poi al Genoa, al Napoli e, infine, al Panatinaikos.
Altri campioni, invece, sono transitati da Reggio Calabria, qualche stagione prima di vincere titoli con la maglia della Nazionale maggiore. A Spagna 82, ad esempio, c’erano Gianpiero Marini e Franco Causio, a Reggio tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta.
I campioni d’Europa in Inghilterra del 2021 Acerbi e Di Lorenzo (che a Reggio si era addirittura patentato) avevano giocato con la Reggina rispettivamente nel 2010-11 e tra il 2009 e il 2012.
Perrotta e Pirlo, campioni del mondo 2006, avevano indossato la maglia amaranto, rispettivamente, tra il 95 e il 98 (nelle giovanili reggine dal 1990) e tra il 1999 e il 2000 (in prestito dall’Inter).
Proprio la stagione del 1999-2000 sarà la prima in serie A per gli amaranto: è la stagione che vedeva nella formazione reggina, assieme al ventenne Andrea Pirlo, anche Baronio, Stovini, Oshadogan, Cirillo, Foglio, Brevi, Kallon, Possanzini, Morabito e, tra i pali, Belardi, tutti allenati da Franco Colomba, che resterà sulla panchina reggina fino al 2002.
Per la Reggina, la prima stagione in serie A sarà un’annata eccezionale, contraddistinta dall’essere riuscita a maturare punti contro tutte le squadre della massima serie, nel girone di andata o in quello di ritorno.
Brevi cenni di storia: la squadra e lo stadio
Ma facciamo un passo indietro, a quando, nel 1914 un gruppo di 61 impiegati pubblici di Reggio Calabria decide di dare vita alla prima squadra di calcio della città, in una fase storica in cui, nonostante le difficoltà economiche e i disordini internazionali che da lì a poco avrebbero portato l’Italia in guerra, la passione per il calcio si stava diffondendo in tutta Italia e in gran parte d’Europa.
Giocatori e tifosi reggini dovranno aspettare una decina di anni per avere il loro primo vero stadio, il Lanterna Rossa, inaugurato alla grande proprio con una vittoria per 3-2 contro i rivali di sempre, la squadra del Peloro Messina.
Questo impianto sportivo, tuttavia, ha vita breve: sarà abbattuto dopo un paio d’anni, a causa dell’ampliamento delle attività portuali. Nel 1928, viene sostituito dal Sant’Anna, realizzato nell’omonimo quartiere, mentre nel 1932 la Reggina gioca le sue partite al Michele Bianchi. Questo impianto, diversi anni dopo, lascerà spazio, nello stesso sito, allo Stadio Comunale, che dal 1999, in ricordo del presidente della Reggina che a metà degli anni Sessanta traghettò per la prima volta la squadra in serie B, porta il nome di Oreste Granillo.
La squadra originaria del 1914, nel 1928 si fonde con l’Ausonia e prende il nome di US Reggina. Come detto, i tifosi dovranno attendere fino al 1965 per vedere la squadra granata giocare in serie B e altri 35 per sfidare le big della serie A. In realtà, l’obiettivo della massima serie era stato sfiorato dai reggini in due occasioni, nella stagione 1965-1966 e nella stagione 1988-1989.
La Reggina in serie A: nove campionati tra le big
Saranno ben nove i campionati che la Reggina disputerà in serie A, di cui sette uno dopo l’altro, senza mai retrocedere: se, infatti, al termine del secondo anno nella massima serie, la Reggina perde lo spareggio play-out, già nella stagione successiva arriverà una nuova promozione e questa volta la posizione sarà consolidata fino alla fine del 2009.
Questi sette anni porteranno alla squadra e ai tifosi davvero tante soddisfazioni, pur se assieme ad alcuni momenti di sofferenza, come nella stagione 2006 – 2007, quando gli amaranto per il caso Calciopoli sono costretti a partire con ben 11 punti di penalità (la prima delibera della Caf ne aveva inizialmente stabiliti 15); nonostante questa enorme difficoltà la Reggina non retrocederà: si piazzerà al 14° posto, con 40 punti (più gli 11 di penalità) vincendo 12 partite e pareggiandone 15.
I tifosi reggini attendono con ansia e speranza tempi migliori: risalire dall’attuale quarta categoria del campionato italiano sarà dura e lunga, ma si può scommettere sulle sorti della Reggina su portali di scommesse non ADM recensiti da esperti.
La migliore stagione di sempre della Reggina
Sono ben cinque gli anni in cui la Reggina arriva agli ottavi di finale di Coppa Italia, mentre il miglior piazzamento di sempre in serie A sarà quello della stagione 2004-2005.
Con Walter Mazzarri in panchina (reduce dalla promozione del Livorno in A), Bonazzoli e Borriello in attacco (rispettivamente 8 e 3 goal a fine stagione), Colucci e Paredes a centrocampo (5 goal a testa), Pavarini e Soviero in porta, la Reggina porterà a casa degli ottimi risultati.
Come non segnalare, ad esempio, il 2-1 inferto alla Juventus? Colucci apre le marcature per gli amaranto, Ibrahimovic riapre il match, ma dopo poco Zamboni gela i bianconeri facendo esplodere lo stadio granata: il tutto in soli 13’. La Juve proverà per oltre un’ora a recuperare, ma la difesa portentosa della Reggina non concederà nemmeno un errore.
C’è poi la vittoria per due reti a zero contro l’Udinese (Bonazzoli e Borriello i marcatori) e quella sull’Atalanta, pur se a grazie ad un autogoal di Budan.
Eccezionali anche le due partite vinte contro le due squadre della Capitale; in casa, la Reggina sconfigge la Lazio: Cesar segna ad inizio primo tempo per i biancocelesti, ma il solito Bonazzoli pareggia, mentre De Rosa, al 93’, suggella la grande vittoria degli amaranto. Nel girone di ritorno, è la volta della Roma: all’Olimpico, Franceschini e Bonazzoli rispondono alla rete di Chivu e anche la pratica giallorossa è archiviata.
Gli unici due nei di questa strepitosa stagione sono stati l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera dell’Atalanta già al primo turno (i nerazzurri vincono 4-1 a Bergamo e si impongono 3-2 a Reggio) e la sconfitta in entrambi i derby dello Stretto: il Messina vince 2-1 al Franco Scoglio e 2-0 all’Oreste Granillo.