I Carabinieri tracciano il bilancio delle attività Ecco tutte le operazioni portate a termine dal Comando provinciale di Reggio Calabria
Nel 2016 sono state arrestate 1106 persone (tra cui 7 latitanti comuni, 1
inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità – FAZZALARI
Ernesto – e 1 inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi PELLE Antonio) e
denunciate in stato di libertà altre 4061 persone.
Riguardo il contrasto alla coltivazione illegale della canapa indiana le
operazioni di servizio hanno permesso di: rinvenire 52 piantagioni per un
totale di 26.960 piante di cannabis, arrestare 48 persone in flagranza di reato e
segnalarne 10 a piede libero.
Nell’ambito dell’attività di aggressione dei patrimoni illeciti, nell’anno 2016
sono stati eseguiti sequestri e/o confische di beni per un valore complessivo
di 127,5 milioni di euro.
Significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini concluse: “SAGGIO
COMPAGNO 2”, “ACERO BIS”, “REGGIOLAND”, “COLOMBIANI
D’ASPROMONTE”, “GUARDIANO”, “BADGE EXPRESS”, “REGHION”,
“MAMMASANTISSIMA”, “REALE 6”, “RICATTO”, “VELENO”,
“CONFINE 2”, “IONIO-TIRRENO SEX”, “NEXUM”, “LEX”, “SANSONE”,
“ECOSISTEMA”.
I provvedimenti restrittivi scaturiti dalle varie attività investigative condotte
dai reparti dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dalla D.D.A. di Reggio
Calabria, hanno permesso di confermare e rafforzare le risultanze
dell’operazione “CRIMINE” che ha delineato l’esistenza della organizzazione
‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con
attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia
all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di
quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti
nel territorio reggino e che costituiscono centro propulsore dell’intero
sodalizio mafioso. L’organizzazione ricomprende un vertice, denominato
“Provincia”, riferimento dei responsabili dei tre “Mandamenti” (Tirrenico, del
Centro e Jonico), all’interno dei quali risultano operative le “Locali” di
‘ndrangheta, organizzate sempre su base territoriale. L’ordine gerarchico
all’interno della struttura mafiosa, che garantisce alle singole cosche anche
ampi margini di autonomia, è assicurato dai tradizionali gradi e cariche
operative nei diversi livelli dell’organizzazione. Le attività illecite sono
riconducibili a tre filoni principali: le strutture e l’operatività
dell’organizzazione mafiosa, l’illecito arricchimento e il riciclaggio di denaro
e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nei territori di
riferimento.
L’attualità investigativa conferma la struttura unitaria e della ‘ndrangheta e
l’operatività di organismi di vertice.
OPERAZIONI DI RILIEVO
08.01.2016 Presso le Case Circondariali di Reggio Calabria, Palmi, Vibo
Valentia, Torino e Voghera, i Carabinieri notificavano l’ordinanza
applicativa di provvedimento coercitivo, emessa dal Tribunale di
Reggio Calabria – Ufficio del G.I.P., a carico di 29 persone.
L’autorità giudiziaria, concordando con le risultanze investigative
raccolte dalla Compagnia di Taurianova e che già avevano dato
luogo al decreto di fermo di indiziato di delitto eseguito il
15.12.2015, emetteva un provvedimento restrittivo ritenendo i
soggetti appartenenti ad un sodalizio mafioso dedito alle
estorsioni e alla compravendita di armi e droga. Contestualmente
veniva eseguito un decreto di sequestro preventivo inerente beni
immobili, rapporti bancari, quote societarie ed attività
commerciali appartenenti a cinque indagati (Operazione
“SAGGIO COMPAGNO – SEGUITO”).
16.01.2016 In San Luca (RC), i Carabinieri davano esecuzione al decreto,
emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di
Prevenzione, nei confronti di STRANGIO Francesco, nato a Locri
(RC) il 15.11.1976, residente a San Luca, ritenuto contiguo alla
‘ndrina STRANGIO alias “Barbaro” e GIAMPAOLO alias
“Russello”, con cui veniva disposto il sequestro e la confisca di
un’autovettura. La richiesta di emissione del provvedimento trae
origine dalla pericolosità sociale dello STRANGIO e dalla
sproporzione emersa tra i redditi dichiarati dallo stesso e dalla
moglie ed il relativo tenore di vita.
21.01.2016 Nell’ambito della provincia di Reggio Calabria e di quelle di
Verbania, Vibo Valentia, Cosenza, Catanzaro, Firenze e Chieti, i
Carabinieri traevano in arresto, in esecuzione di ordinanza di
custodia cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Calabria –
Sezione G.I.P. – G.U.P., 18 persone appartenenti e contigue alla
‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “locale
di Cinquefrondi”, composta dalle cosche “LADINI”, “PETULLA’”
e “FORIGLIO”, operante prevalentemente in Cinquefrondi (RC)
L’anno 2016 scandito mese per mese dalle operazioni di servizio dell’Arma dei Carabinieri del
Comando Provinciale di Reggio Calabria impegnati a tutto campo contro la criminalità
ed Anoia (RC) e con ramificazioni in tutta la provincia ed in altre
in ambito nazionale, ritenute responsabili di associazione a
delinquere di tipo mafioso, finalizzata principalmente al traffico
di armi e di sostanze stupefacenti, nonché dei reati estorsione,
detenzione abusiva di armi, ricettazione, favoreggiamento
personale, danneggiamento seguito da incendio, introduzione di
monete falsificate, detenzione di sostanze stupefacenti, nonché
violazioni delle disposizioni per il controllo delle armi, tutti
aggravati dal metodo mafioso (Operazione “SAGGIO
COMPAGNO 2”).
24.02.2016 In Roccella Jonica (RC), i Carabinieri procedevano al sequestro, in
esecuzione di decreto applicativo di misura di prevenzione
patrimoniale emesso dalla Sezione Penale – Misure di Prevenzione
del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di FRASCA’
Domenico, nato a Roccella Jonica (RC) il 21.03.1960, ivi residente,
ritenuto contiguo alla ‘ndrangheta nella sua articolazione
territoriale denominata “cosca MAZZAFERRO”, operante nel
comune di Gioiosa Jonica. Il provvedimento, scaturito da una
proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di
Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative
acquisite dall’Arma che hanno consentito di accertare illecite
accumulazioni patrimoniali, riguarda beni per un valore
complessivo di circa 12.000.000,00 di euro, consistenti in 3 unità
immobiliari, 3 società operanti nella settore dell’edilizia, 3 veicoli
industriali, 1 motociclo, svariati rapporti bancari, titoli
obbligazionari, polizze assicurative.
09.03.2016 In Sant’Ilario dello Jonio (RC), i Carabinieri procedevano al
sequestro ai fini di confisca, in esecuzione di ordinanza emessa
dalla Seconda Sezione Penale della Corte di Appello di Reggio
Calabria, nei confronti di STRANGIO Antonio, nato a San Luca
(RC) il 20.09.1952, ivi residente, ritenuto appartenente alla
‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca
“STRANGIO” alias “jancu”, operante nel comune di San Luca
(RC). Il provvedimento, scaturito dalle risultanze investigative
patrimoniali dell’Arma, riguarda un’unità immobiliare ubicata in
Sant’Ilario dello Jonio (RC) del valore stimato in euro 90.000,00
circa.
09.03.2016 In Taurianova (RC), i Carabinieri procedevano al sequestro, in
esecuzione di decreto applicativo di misura di prevenzione
patrimoniale emesso dalla Sezione Penale – Misure di Prevenzione
del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di MAIO Michele,
nato a Taurianova (RC) il 10.10.1953, ivi residente, ritenuto
appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale
denominata “cosca MAIO”, operante nella frazione San Martino
del comune di Taurianova (RC). Il provvedimento, scaturito da
una proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di
Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative
patrimoniali acquisite dall’Arma che hanno consentito accertare
illecite accumulazioni patrimoniali, riguarda beni per un valore
complessivo di circa 700.000,00 euro, consistenti in 2 unità
immobiliari, 1 società operante nel commercio al dettaglio di
carni, svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze
assicurative.
10.03.2016 In Gioiosa Ionica (RC), i Carabinieri eseguivano il decreto di
fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della
Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia,
nei confronti di 6 indagati, organici alla locale della ‘ndrangheta
di Gioiosa Jonica e zone limitrofe, ritenuti responsabili, a vario
titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura ed
esercizio abusivo del credito, con l’aggravante del metodo
mafioso. Analogo provvedimento veniva eseguito dalla locale
Guardia di Finanza nei confronti di ulteriori 28 indagati residenti
nei comuni di Siderno e Gioiosa Ionica, ritenuti responsabili a
vario titolo dei reati di estorsione, usura e esercizio abusivo del
credito, con l’aggravante del metodo mafioso. Il provvedimento
di fermo si basa sui riscontri effettuati dal ROS in ordine alle
dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia concernenti
la struttura della ‘ndrangheta di Gioiosa Ionica (RC), che hanno
corroborato le autonome risultanze investigative della G.D.F. di
Locri riguardanti un vasto giro di usura, in parte riconducibile al
citato sodalizio mafioso, emerso a seguito della denuncia di un
imprenditore di gioiosa jonica, vittima di usura e divenuto
testimone di giustizia (Operazione “ACERO BIS –
TYPOGRAPHIC”).
14.03.2016 In Reggio Calabria, Palmi (RC) e Gioiosa Jonica (RC), i Carabinieri
davano esecuzione alle ordinanze di non convalida di fermo e
contestuale applicazione della misura cautelare di custodia in
carcere, emessi dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Locri (RC),
nei confronti di 6 persone già sottoposte a fermo di indiziato di
delitto il 10.03.2016 (Operazione “ACERO BIS – seguito”).
16.03.2016 In Reggio Calabria, i Carabinieri eseguivano un’ordinanza di
applicazione di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il
Tribunale di Reggio Calabria, a carico di 7 persone ritenute
responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere
finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della
prostituzione, esercizio di una casa di prostituzione e altre
condotte di sfruttamento e favoreggiamento. Il provvedimento
discende dalle risultanze investigative emerse nel corso di una
laboriosa attività d’indagine che ha consentito di individuare la
costituzione e l’organizzazione di un’associazione per delinquere
finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione,
nonché alla gestione di una casa di prostituzione ubicata in questa
via Reggio Campi II Tronco, sede di un circolo privato
denominato “REGGIOLAND”, privo di autorizzazioni comunali,
ove si consumavano le prestazioni sessuali a pagamento.
Contestualmente, venivano notificati 5 provvedimenti di obbligo
di presentazione alla P.G. (Operazione “REGGIOLAND”).
25.03.2016 In Taurianova (RC) e Oppido Mamertina (RC), i carabinieri
eseguivano un sequestro di beni, in esecuzione di decreto
applicativo misura di prevenzione patrimoniale, emesso dalla
Sezione Penale – Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio
Calabria, nei confronti degli eredi di MERLINO Gaetano, nato a
Taurianova (RC) il 21.05.1926, deceduto, in vita ritenuto – all’esito
dell’operazione “TUTTO IN FAMIGLIA” – appartenente alla
‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “cosca
MAIO”, operante nella frazione San Martino del comune di
Taurianova (RC). Il provvedimento, scaturito da una proposta
avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio
Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali di
quest’Arma che hanno consentito di accertare illecite
accumulazioni patrimoniali, ha riguardato beni per un valore
complessivo di circa 200.000,00 euro, consistenti in 2 terreni
ubicati in Taurianova (RC) e Oppido Mamertina (RC), svariati
rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative.
30.03.2016 In Roccella Jonica (RC), i Carabinieri procedevano al sequestro, in
esecuzione di decreto applicativo di misura di prevenzione
patrimoniale emesso dalla Sezione Penale – Misure di Prevenzione
del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di FRASCA’
Domenico, nato a Roccella Jonica (RC) il 21.03.1960, ivi residente,
ritenuto contiguo alla ‘ndrangheta nella sua articolazione
territoriale denominata “cosca MAZZAFERRO”, operante nel
comune di Gioiosa Jonica. Il provvedimento, scaturito dalle
ulteriori indagini patrimoniali svolte dall’Arma a carico del
FRASCA’, già destinatario del sequestro eseguito il 24.02.2016,
riguarda beni per un valore complessivo di circa 2.500.000,00
euro, consistenti in 1 società operante nel settore edile e relativo
patrimonio aziendale, 2 terreni siti in Roccella Jonica (RC), 2 conti
correnti intestati alla società in sequestro.
02.04.2016 In provincia di Reggio Calabria e Vibo Valentia, i Carabinieri
eseguivano i provvedimenti cautelari, emessi dall’Ufficio G.I.P.
presso il Tribunale di Reggio Calabria (RC), nei confronti di 18
soggetti coinvolti nell’operazione denominata convenzionalmente
“ACERO-BIS”. Analogo provvedimento veniva eseguito dalla
Guardia di Finanza del Gruppo di Locri (RC) nei confronti di
ulteriori 22 indagati. Tutti i destinatari dei provvedimenti
restrittivi sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di
associazione di tipo mafioso, estorsione, usura ed esercizio
abusivo del credito, con l’aggravante del metodo mafioso
(Operazione “ACERO BIS – TYPOGRAPHIC – SEGUITO”).
07.04.2016 In Taurianova (RC), Varapodio (RC) e Rizziconi (RC), i
Carabinieri procedevano al sequestro, in esecuzione di decreto
applicativo di misura di prevenzione patrimoniale emesso dalla
Sezione Penale – Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio
Calabria, nei confronti di PANUCCIO Giuseppe, nato a
Taurianova (RC) il 21.08.1931, ivi residente, ritenuto appartenente
alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata
“cosca MAIO”, operante nella frazione San Martino del comune
di Taurianova (RC). Il provvedimento, scaturito da una proposta
avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio
Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali
acquisite dall’Arma che hanno consentito di accertare illecite
accumulazioni patrimoniali, riguarda beni per un valore
complessivo di circa 1.200.000,00 euro, consistenti in 9 tra unità
immobiliari e terreni ubicati in Taurianova (RC), Varapodio (RC)
e Rizziconi (RC), 1 impresa operante nella coltivazione di agrumi,
svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze
assicurative.
13.04.2016 In questa provincia, i Carabinieri eseguivano due ordinanze di
custodia cautelare, emesse dal Tribunale di Locri – Ufficio G.I.P. e
dal Tribunale di Palmi – Ufficio G.I.P., a carico di complessive 27
persone (di cui 4 sottoposti all’obbligo di presentazione alla P.G.),
ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei
reati di detenzione, porto e traffico di armi clandestine, traffico
illecito di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo
cocaina, eroina e marijuana nonché di furti venatori e caccia di
frodo. E’ stato notificato contestualmente un avviso di conclusione
delle indagini (ex art. 415 bis c.p.p.), emesso dalla Procura della
Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio
Calabria, nei confronti di 3 soggetti minorenni indagati per
analoghi reati. L’operazione concretizza le investigazioni, avviate
dal settembre 2013 dai militari della dipendente Compagnia di
Bianco, per contrastare le citate attività illecite, che hanno già
consentito di trarre in arresto in flagranza di reato 15 persone e
sequestrare ingenti quantitativi di armi e sostanze stupefacenti
(Operazione “COLOMBIANI D’ASPROMONTE”).
18.04.2016 In Ardore (RC), i Carabinieri davano esecuzione al decreto di
sequestro beni, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione
Misure di Prevenzione, nei confronti di VARACALLI Giuseppe,
nato ad Ardore il 22.04.1953, ivi residente, condannato in via
definitiva per associazione di tipo mafioso, con cui veniva
disposto il sequestro di un’autovettura, conti correnti, buoni
fruttiferi, libretti di deposito, polizze di investimento, dossier titoli
per un valore complessivo di oltre 200.000,00 €. La richiesta del
provvedimento trae origine dalla pericolosità sociale del
VARACALLI e dalla sproporzione emersa tra i redditi dichiarati
dallo stesso, dalla moglie e dal nucleo familiare ed il relativo
tenore di vita.
20.04.2016 A conclusione dell’attività investigativa sugli illeciti percepimenti
di erogazioni comunitarie, i Carabinieri davano esecuzione a
decreto di sequestro preventivo per equivalente, emesso dal G.I.P.
del Tribunale di Palmi (RC), nei confronti di due indagati ritenuti
responsabili, in concorso tra loro, di truffa aggravata per il
conseguimento di erogazioni pubbliche, poiché presentavano ad
AG.E.A. (AGenzia per le Erogazioni in Agricoltura), domande
uniche di pagamento su superfici in realtà condotte da altra
persona ed abbinando tali terreni a titoli ottenuti
fraudolentemente attraverso una fittizia ed inesistente produzione
di olio, sottoponendo a sequestro conti correnti, depositi titoli,
beni immobili siti in Polistena e Cinquefrondi per un valore
complessivo di € 264.767,36, nonché di 12 titoli AG.E.A. del valore
di € 22.072,54.
28.04.2016 In Sinopoli (RC), San Procopio (RC) e Lanciano (CH), i Carabinieri
davano esecuzione a ordinanza di custodia cautelare in carcere,
emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.I.P. – G.U.P.,
a carico di 4 soggetti indagati, a vario titolo, per associazione di
tipo mafioso – cosca ALVARO di Sinopoli ramo “carni ‘i cani” – ed
estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il provvedimento
restrittivo scaturisce da articolata attività d’indagine che ha
permesso, attraverso l’acquisizione di puntuali riscontri alle
dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia e da alcune vittime
di attività estorsive, di far luce sul “sistema della guardiania” nei
confronti di proprietari terrieri, in alcuni casi costretti anche a
vendere i propri fondi a prezzi notevolmente inferiori a quelli di
mercato. Nella circostanza, sono stati sottoposti a sequestro
preventivo i fondi illecitamente sottratti, ritenuti prodotto di
attività estorsiva, per una superficie complessiva di oltre 55 ettari
e un valore stimato di € 1.500.000,00 circa (Operazione
“GUARDIANO”).
06.05.2016 In Reggio Calabria e Motta San Giovanni (RC), i Carabinieri
procedevano al sequestro di beni, in esecuzione di decreto emesso
dalla Corte d’Appello – Prima Sezione Penale di Reggio Calabria,
nei confronti di FRANCO Giovanni, nato a Reggio Calabria il
26.07.1947, e relativo nucleo familiare, tra cui il figlio Paolo, nato a
Reggio Calabria il 26.05.1979. I predetti, ritenuti appartenenti alla
“locale di ‘ndrangheta” operante nella frazione Pellaro di Reggio
Calabria, sono stati entrambi tratti in arresto, il 16.01.2007, per
associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze
stupefacenti nell’ambito dell’operazione c.d. “Chalonero”, inoltre,
FRANCO Paolo è stato sottoposto, il 25.01 u.s. nell’ambito
dell’operazione c.d. “Antibes”, a fermo di indiziato del delitto per
associazione di tipo mafioso. Il provvedimento, scaturito dalle
risultanze investigative patrimoniali dell’Arma che hanno
consentito accertare illecite accumulazioni patrimoniali, riguarda
beni per un valore complessivo di circa 5.000.000,00 euro,
consistenti in quote della società “Lido Sogno – s.a.s. di Paolo
Franco”, quote della società “Fratelli Franco Group – Società
Cooperativa Agricola”, impresa individuale “Franco Demetrio”
(bar), prodotti finanziari riconducibili ai patrimoni aziendali.
06.06.2016 In Rosarno (RC), i Carabinieri procedevano al sequestro, in
esecuzione di decreto applicativo di misura di prevenzione
patrimoniale emesso dalla Sezione Penale – Misure di Prevenzione
del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di CACCIOLA
Domenico, nato a Rosarno (RC) il 22.05.1954, ivi residente,
ritenuto appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione
territoriale denominata “cosca CACCIOLA” operante in Rosarno
(RC), e del relativo nucleo familiare. Il provvedimento, scaturito
da una proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia
di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative
patrimoniali acquisite dall’Arma che hanno consentito di
accertare illecite accumulazioni patrimoniali, riguarda beni per un
valore complessivo di circa 270.000,00 euro, consistenti in 2
fabbricati e 2 terreni ubicati in Rosarno (RC), svariati rapporti
bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative riconducibili.
09.06.2016 In Melito di Porto Salvo (RC) e Montebello Jonico (RC), i
Carabinieri davano esecuzione a decreto applicativo di misura di
prevenzione patrimoniale, emesso dal Tribunale di Reggio
Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, a carico di MINNITI
Fortunato, nato a Reggio di Calabria il 02.08.1983, residente a
Montebello Jonico – frazione Saline, sottoponendo a sequestro
beni per un valore complessivo di € 72.000,00, consistenti in un
fabbricato sito a Melito di Porto Salvo, conto corrente e deposito a
risparmio, accesi presso le Poste Italiane. Il provvedimento veniva
emesso in seguito a proposta avanzata dalla Procura della
Repubblica di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze
investigative patrimoniali condotte dall’Arma, che accertavano la
sproporzione fra reddito dichiarato e patrimonio.
26.06.2016 In Molochio (RC) frazione Monte Trepitò, i Carabinieri, in
esecuzione di ordine di carcerazione a seguito di condanna
all’ergastolo per i reati di associazione di tipo mafioso, omicidio,
porto e detenzione abusiva di armi ed altro, traevano in arresto
FAZZALARI Ernesto, nato a Taurianova (RC) il 16.09.1969,
ritenuto elemento di vertice della omonima articolazione
territoriale della ‘ndrangheta operante prevalentemente in
Taurianova, Amato e San Martino di Taurianova e con
ramificazioni in tutta la provincia ed in altre in ambito nazionale,
latitante di massima pericolosità inserito nel programma
speciale di ricerca, irreperibile dal giugno 1996. Il prevenuto,
all’esito di attività d’indagine, veniva individuato all’interno di
un’abitazione in complesso di caseggiati a ridosso di impervia
area aspromontana. A seguito di perquisizione veniva rinvenuta
una pistola beretta, con matricola punzonata, in ottimo stato e
perfettamente efficiente, due caricatori e complessivi 19 proiettili.
Nel medesimo contesto veniva altresì tratta in arresto ZAGARI
Rosa, nata a Taurianova (RC) il 12.06.1975, in flagranza dei reati di
procurata inosservanza di pena, detenzione illegale di armi e
ricettazione in concorso.
06.07.2016 In Palmi (RC), Oppido Mamertina (RC), Varapodio (RC),
Taurianova (RC) e Rimini (RN), i Carabinieri davano esecuzione
all’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale,
emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palmi, nei confronti di 24
soggetti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di
concorso in false attestazioni, con modalità fraudolenta, della
presenza in servizio e truffa aggravata e continuata in danno
dell’Ente Pubblico di appartenenza, nello specifico il Comune di
Oppido Mamertina. In particolare, l’attività investigativa,
supportata da attività tecniche e di riscontro, consentiva di
acclarare come gli stessi facessero risultare fittiziamente, mediante
artifizi e raggiri (consistiti nella fraudolenta timbratura dei
cartellini delle presenze giornaliere), la loro presenza nei rispettivi
uffici senza che di fatto fossero effettivamente presenti
(Operazione “BADGE EXPRESS”).
12.07.2016 In Reggio Calabria, Roma, Milano, Brescia e Crotone, i Carabinieri
davano esecuzione a provvedimento di fermo di indiziato di
delitto, emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio
Calabria, nei confronti di 10 soggetti indagati a vario titolo per
concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli
incanti, truffa aggravata, corruzione per un atto contrario ai
doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità,
intestazione fittizia di beni, estorsione aggravata dal metodo
mafioso. Le indagini permettevano di acclarare l’esistenza di un
“comitato d’affari” capace di gestire la “macchina amministrativa
comunale” nell’interesse della ‘ndrangheta, che riusciva ad
orientare, aggirando ed eludendo la normativa antimafia, la
concessione di appalti multimilionari in favore di holding
imprenditoriali riconducibili alla ‘ndrangheta. Contestualmente si
procedeva al sequestro preventivo di 15 società, con relativo
patrimonio aziendale o quote societarie, e di due esercizi pubblici
ritenuti riconducibili ad alcuni degli indagati, per un valore
economico complessivo stimato in € 42.500.000 circa (Operazione
“REGHION”).
15.07.2016 In Reggio Calabria, i Carabinieri del R.O.S. e del Comando
Provinciale davano esecuzione ad una ordinanza applicativa di
misura cautelare, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria su
richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti
di 5 soggetti tutti ritenuti responsabili a vario titolo del delitto di
partecipazione all’associazione mafiosa unitaria denominata
‘ndrangheta:
– DE STEFANO Giorgio, nato a Reggio Calabria il 27.11.1948,
avvocato, già detenuto per altra causa;
– ROMEO Paolo, nato a Reggio Calabria il 19.03.1947, avvocato,
già detenuto per altra causa;
– SARRA Alberto, nato a Reggio Calabria il 24.07.1966, ex
Consigliere e Assessore della Regione Calabria, avvocato;
– CHIRICO Francesco, nato a Pace del Mela (ME) il 05.10.1944, ex
funzionario del Comune di Reggio Calabria e della Regione
Calabria;
– CARIDI Antonio Stefano, nato a Reggio Calabria il 26.12.1969,
senatore in quota al gruppo Grandi Autonomie e Libertà, membro
delle Commissioni Parlamentari per l’Industria, Commercio,
Turismo e per le Questioni Regionali.
Il provvedimento cautelare costituiva l’esito di un articolato
impegno investigativo condotto dal R.O.S. – in prosecuzione di
pregresse acquisizioni investigative e giudiziarie – finalizzato a
completare la ricostruzione della struttura della ‘ndrangheta nelle
sue componenti soggettive ed oggettive apicali, nonché a definire
le modalità di interazione dell’organizzazione sia con ambiti della
società civile – con particolare riferimento alle
infiltrazioni/condizionamenti di pubblica amministrazione,
economia e politica – che con le altre similari strutture mafiose. Le
complesse indagini permettevano di stabilire, per la prima volta e
novellando le pregresse conoscenze, che la ‘ndrangheta si è dotata
di un apparato criminale caratterizzato dalla presenza di una
struttura direttiva occulta – ideata dagli esponenti della cosca DE
STEFANO di Reggio Calabria – definita “SANTA”, di cui fanno
stabilmente parte, quali componenti apicali, gli arrestati.
Dagli approfondimenti eseguiti sul fronte politico, emergeva che
gli arrestati avevano avuto un ruolo determinante per la elezione
del Sindaco del capoluogo e del Presidente della Provincia di
Reggio Calabria, nonché nella formazione dei rispettivi organi di
governo secondo un programma che, oltre a garantire loro il
potere di interferire sul regolare funzionamento dei due enti,
prevedeva – in chiave prospettica – anche l’infiltrazione degli
organi di governo regionale sino al Parlamento Nazionale ed
Europeo (Operazione “MAMMA SANTISSIMA”).
16.07.2016 e 29.07.2016 Il 16.07.2016, in Reggio Calabria, i Carabinieri
davano esecuzione a ordinanze di applicazione misure cautelari,
emesse dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.I.P. – G.U.P.,
nei confronti di 8 soggetti già sottoposti a Fermo del P.M. in data
12.07.20106.
Il 29.07.2016, in San Ferdinando (RC) e Anzio (RM), i Carabinieri
davano esecuzione a ordinanza di applicazione di misura
cautelare, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione
G.I.P., a seguito di trasmissione atti per incompetenza territoriale
dai Tribunali di Palmi (RC) e Velletri (RM), nei confronti di due
soggetti già sottoposti a Fermo del P.M. in data 12.07.2016.
I predetti risultano indagati, a vario titolo, di concorso esterno in
associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, truffa
aggravata, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio,
induzione indebita a dare o promettere utilità, intestazione fittizia
di beni, estorsione aggravata dal metodo mafioso (Operazione
“REGHION”).
06.08.2016 In provincia di Reggio Calabria, Viterbo e Vibo Valentia, i
Carabinieri del Reparto Anticrimine e del Comando Provinciale,
unitamente al GICO della Guardia di Finanza di Reggio Calabria,
davano esecuzione – in prosecuzione delle operazioni “REALE 1,
3 e 6” – ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa
dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della
locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di:
– ARENA Domenico, nato a Rosarno (RC) il 15.04.1954, ivi
residente;
– PESCE Vincenzo, nato a Rosarno (RC) il 27.05.1959, già
detenuto presso la Casa Circondariale di Viterbo per altra causa;
– STRANGIO Francesco, nato a San Luca il 28.11.1954, già
detenuto presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia per altra
causa.
I primi due esponenti di vertice dell’articolazione territoriale della
‘ndrangheta denominata cosca PESCE ed il terzo di quella
denominata STRANGIO “jancu”, rispettivamente operanti in
Rosarno (RC) e San Luca (RC). L’attività investigativa consentiva
di accertare che, in occasione delle elezioni per il rinnovo del
Consiglio Regionale della Calabria del 28 e 29 marzo 2010, il
politico Santi ZAPPALA’, nato a Bagnara Calabra (RC) il
16.04.1960, in cambio della promessa di voti di cui all’art. 416 ter
CP, aveva erogato la somma di € 400.000.000 – oltre che alle cosche
BARBARO di Platì (RC), COMMISSO di Siderno (RC), GRECO di
Calanna (RC), Gallico di Palmi (RC) e BELLOCCO/CACCIOLA
di Rosarno (RC) – anche in favore delle indicate cosche PESCE e
STRANGIO “jancu” (Operazione “REALE 6”).
02.09.2016 In Messina, Reggio di Calabria e Melito di Porto Salvo (RC), i
Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo davano
esecuzione alle ordinanze di applicazione di misura cautelare
emesse dal Tribunale – Sezione G.I.P. di Reggio Calabria e dal
Tribunale per i Minorenni – Sezione G.I.P. di Reggio Calabria, a
carico di 8 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di
favoreggiamento personale, lesioni personali aggravate,
detenzione di materiale pedopornografico, atti sessuali con
minore, violenza sessuale di gruppo, atti persecutori. Le indagini
permettevano di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei
confronti dei prefati che, tra l’ottobre 2013 ed il marzo 2015, in più
circostanze, avrebbero abusato di una ragazza
infraquattordicenne dietro minaccia di divulgare materiale
pedopornografico che la riguardava, nonché di possibili ritorsioni
nei confronti suoi e dei familiari (Operazione “RICATTO”).
04.09.2016 In Seminara (RC), frazione S. Anna, i Carabinieri della Compagni
di Palmi, collaborati da personale dello Squadrone Eliportato
Cacciatori “Calabria”, traevano in arresto PELLE Antonio cl. 1988,
residente in Benestare (RC), ricercato inserito nell’elenco dei
“latitanti pericolosi”, ritenuto elemento di vertice della omonima
articolazione territoriale della ‘ndrangheta operante nella
provincia di Reggio Calabria. PELLE era latitante dal maggio 2012
allorquando si sottraeva all’ordinanza di custodia cautelare in
carcere emessa dal Tribunale di Roma – Ufficio G.I.P. per
associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, inoltre
sul conto veniva emesso mandato di cattura ambito Schengen per
gli stessi fatti reato e un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare
in carcere emessa nel gennaio 2015 dal Tribunale di Roma –
Ufficio G.I.P. per violazioni della normativa sugli stupefacenti.
Nel medesimo contesto veniva altresì tratto in arresto, per il reato
di favoreggiamento personale, PENNA Antonino cl. 1968,
residente in Genova, proprietario dell’abitazione ove dimorava il
latitante.
10.09.2016 In Crema (CR), Montecatini Terme (PT) e Firenze, i carabinieri
della Compagnia di Gioia Tauro (RC) davano esecuzione
all’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere,
emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.I.P., a carico
di tre persone ritenute responsabili, in concorso tra loro, di
reiterati atti persecutori e continue richieste estorsive, aggravate
dalla metodologia mafiosa, nei confronti del titolare di una
farmacia di Rosarno (Operazione “VELENO”).
20.10.2016 Nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Roma e Firenze, i
Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Locri,
coadiuvati dallo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori
Calabria e dall’8° N.E.C. di Vibo Valentia, in esecuzione
dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal
G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, traevano in arresto
14 persone appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione
territoriale denominata cosca “RUGA”, attiva a Monasterace (RC)
e comuni limitrofi, tutti indagati, a vario titolo, per associazione di
tipo mafioso, omicidio in concorso, favoreggiamento personale in
concorso, intestazione fittizia di beni, estorsione, detenzione e
porto abusivo di armi in concorso, violenza privata e
danneggiamento in concorso, rapina, lesioni personali in
concorso, spaccio di stupefacenti. L’indagine consentiva di
documentare l’organigramma della citata cosca “RUGA”,
individuandone l’esponente di vertice in RUGA Giuseppe Cosimo
cl. 1951, fare emergere la violenza criminale del sodalizio ed il
grado di assoggettamento e sottomissione in cui si trovava a
vivere la popolazione del luogo, accertare come la suddetta
organizzazione criminale fosse particolarmente attiva nel campo
delle estorsioni in danno di persone del posto, anche attraverso la
commissione di delitti contro il patrimonio e la persona, nonché
nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina.
Nel medesimo contesto veniva sottoposta a sequestro preventivo
un’attività commerciale con relativo patrimonio aziendale, per un
valore economico stimato in circa 200.000,00 euro (Operazione
“CONFINE 2”).
25.10.2016 In Gioia Tauro (RC), i Carabinieri delle Compagnie di Gioia Tauro
e Bianco, in esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in
regime domiciliare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Palmi,
traevano in arresto 5 persone ritenute responsabili, a vario di
titolo, dei reati di sfruttamento e favoreggiamento della
prostituzione e gestione di “casa di lenocinio”. L’attività
d’indagine consentiva di documentare l’esistenza di un collaudato
sistema di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione
attraverso la gestione di quattro immobili, adibiti a case di
prostituzione, dove venivano fatte ruotare un consistente numero
di persone dedite al meretricio. Nel medesimo contesto si
procedeva altresì al sequestro preventivo di 4 appartamenti, per
un valore complessivo stimato di circa euro 400.000,00
(Operazione “IONIO-TIRRENO SEX”).
27.10.2016 In Melito di Porto Salvo (RC), San Lorenzo (RC), Lomazzo (CO) e
Guidonia Montecelio (RM), i Carabinieri della Compagnia di
Melito Porto Salvo, in esecuzione al provvedimento emesso dalla
Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di
Reggio Calabria, sottoponevano a fermo di indiziato di delitto 5
persone ritenute responsabili di concorso in associazione di tipo
mafioso, estorsione. Le indagini permettevano di raccogliere gravi
indizi di colpevolezza nei confronti dei prefati che, appartenenti
e/o contermini alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale
denominata cosca “PAVIGLIANITI” egemone nei comuni di
Bagaladi (RC), San Lorenzo e Condofuri (RC), con ramificazioni
nel comasco, avvalendosi del metodo mafioso e della forza
intimidatrice da questo derivante, avrebbero posto in essere
diverse estorsioni e tentativi di estorsione ai danni di un’azienda
attiva nel settore della grande distribuzione di alimentari ed uno
stabilimento balneare, siti nella frazione Marina del comune di
San Lorenzo (Operazione “NEXUM”).
27.10.2016 In Reggio Calabria (RC), i carabinieri del Nucleo Investigativo del
Reparto Operativo di Reggio Calabria eseguivano un decreto di
sequestro, emesso dalla Sezione Penale – Misure di Prevenzione
del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di SGRÒ Francesco
cl. 1966, ritenuto appartenente alla ‘ndrangheta nella sua
articolazione territoriale denominata cosca “SERRAINO”
operante in Reggio Calabria. Il provvedimento, scaturito da una
proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di
Reggio Calabria sulla scorta delle risultanze investigative
patrimoniali di quest’Arma che consentivano di accertare illecite
accumulazioni patrimoniali per un valore complessivo di circa
260.000,00 euro, consistenti in una unità immobiliare ad uso
abitativo e svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze
assicurative.
03.11.2016 Nella provincia di Reggio Calabria ed in quelle di Roma, Milano,
Vibo Valentia, Cagliari, Pavia, Como, Monza-Brianza e Varese, i
Carabinieri della Compagnia di Gioia tauro, collaborati dallo
Squadrone Cacciatori Calabria, dalla Compagnia Speciale e dal
Nucleo Cinofili del GOC di Vibo Valentia, nonché dall’8°
Elinucleo, sottoponevano a fermo di indiziato di delitto, in
esecuzione al decreto emesso dalla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale
Antimafia, 41 persone appartenenti e contigue alla ‘ndrangheta
nella sua articolazione territoriale denominata “locale di Laureana
di Borrello”, composta dalle cosche “CHINDAMO –
FERRENTINO” e “LAMARI” operante prevalentemente in
Laureana di Borrello (RC) e comuni limitrofi, con ramificazioni in
tutta la provincia ed in altre in ambito nazionale, ritenute
responsabili di associazione di tipo mafioso, finalizzata
principalmente al traffico di sostanze stupefacenti, nonché dei
reati concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di diverse
armi da fuoco anche da guerra e clandestine, concorso in
intestazione fittizia di beni, concorso in reati in materia di
sostanze stupefacenti, concorso in danneggiamenti, concorso in
estorsione, frode sportiva, tutti aggravati dal metodo mafioso. Le
indagini, che si sono avvalse anche delle propalazioni rese da
alcuni collaboratori di giustizia, consentivano di delineare gli
assetti dell’organizzazione criminale nonché di acclarare
l’appartenenza degli indagati, anche con ruoli di vertice,
ricostruire l’attività della cosca che, avvalendosi della forza di
intimidazione derivante dal vincolo associativo, era finalizzata al
controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona
mediante il compimento di una serie indeterminata di delitti in
materia di armi, contro il patrimonio, la vita e l’incolumità
individuale, in materia di commercio di sostanze stupefacenti,
documentare i condizionamenti dell’ordinario andamento delle
istituzioni comunali, provare la plurima intestazione fittizia di
numerose attività commerciali, accertare l’infiltrazione della
famiglia LAMARI nella gestione della “Polisportiva Laureanese”
inserita nel campionato di promozione, girone “B”, con episodi di
“combine” dei risultati di almeno due incontri di calcio.
Contestualmente veniva eseguito il sequestro preventivo di beni
immobili e attività imprenditoriali riconducibili ad alcuni degli
indagati per un valore stimato di oltre 30 milioni di euro
(Operazione “LEX”).
15.11.2016 Nell’ambito della provincia di Reggio Calabria, i Carabinieri del
ROS e del Comando Provinciale, collaborati dallo Squadrone
Cacciatori Calabria e 8° Elinucleo, sottoponevano a fermo di
indiziato di delitto, in esecuzione al decreto emesso dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria –
Direzione Distrettuale Antimafia, 26 persone appartenenti e
contigue alla organizzazione mafiosa unitaria ‘ndrangheta nelle
articolazioni territoriali denominate cosca “CONDELLO”
operante in Reggio Calabria ed in altre parti del territorio
nazionale, cosca “BUDA – IMERTI”, collegata alla predetta cosca
CONDELLO, operante in Villa S.Giovanni (RC) e Fiumara (RC)
ed in altre parti del territorio nazionale, cosca “ZITO – BERTUCA”
operante in Villa S.Giovanni (RC) e Fiumara (RC) ed in altre parti
del territorio nazionale, cosca “GARONFALO” operante in
Campo Calabro (RC) ed in altre parti del territorio nazionale,
ritenute responsabili di associazione di tipo mafioso, concorso in
detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo e
da guerra rese clandestine, concorso in trasferimento fraudolento
di valori, concorso in danneggiamenti, concorso in estorsione,
concorso in procurata inosservanza di pena aggravata, concorso
in favoreggiamento personale, concorso in minaccia, tutti
aggravati dal metodo mafioso. Le indagini, avviate dal ROS e dal
Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria,
consentivano individuare la rete di favoreggiatori del latitante
CONDELLO Domenico inteso “u pacciu”, inserito nell’elenco dei
latitanti di massima pericolosità a livello nazionale, tratto in
arresto il 10.10.2012, che gli garantiva la latitanza per oltre 20 anni,
delineare gli assetti organizzativi delle indicate cosche,
individuando per ciascuna il vertice decisionale e le componenti
operative dedite alla commissione delle attività estorsioni ed al
compimento di atti minatori finalizzati a generare il clima di
intimidazione diffuso nella popolazione, ricostruire le asfissianti
attività estorsive poste in essere dalla cosche in danno di operatori
economici della zona operanti nel settore edile e movimento terra,
provare la plurima intestazione fittizia di attività commerciali
operanti nel settore della somministrazione al minuto di bevande
ed alimenti, accertare la disponibilità, in capo alle predette cosche,
di armi comuni da sparo e da guerra. Contestualmente veniva
eseguito il sequestro preventivo di attività imprenditoriali e di
rapporti bancari e depositi postali riconducibili ad alcuni degli
indagati (Operazione “SANSONE”).
19.11.2016 Nell’ambito della provincia di Reggio Calabria, i Carabinieri del
ROS e del Comando Provinciale, collaborati dallo Squadrone
Eliportato Cacciatori “Calabria” e 8° Elinucleo, davano esecuzione
ai provvedimenti cautelari, emessi dall’Ufficio G.I.P. presso il
Tribunale di Reggio Calabria (RC) a carico di complessivi 33
soggetti appartenenti e contigui alle articolazioni territoriali della
‘ndrangheta denominate cosca “CONDELLO” e “BUDA –
IMERTI” operanti in Reggio Calabria, Villa S. Giovanni (RC),
Fiumara (RC) ed in altre parti del territorio nazionale, indagati
per associazione di tipo mafioso, concorso in detenzione e porto
in luogo pubblico di armi comuni da sparo e da guerra rese
clandestine, concorso in trasferimento fraudolento di valori,
concorso in danneggiamenti, concorso in estorsione, concorso in
procurata inosservanza di pena aggravata, concorso in
favoreggiamento personale, concorso in minaccia, tutti aggravati
dal metodo mafioso. I provvedimenti cautelari venivano emessi
quale convalida del fermo di indiziato di delitto eseguito il
15.11.2016 nonché a carico di ulteriori soggetti indagati.
Contestualmente veniva eseguito un provvedimento di sequestro
preventivo di una clinica riabilitativa del valore economico
stimato in € 5.000.000,00, ricadente sotto il controllo della
consorteria “BUDA–IMERTI”, le cui prestazioni sanitarie erano
strumentalizzate al fine di far accedere gli affiliati a trattamenti
penitenziari meno afflittivi della detenzione carceraria
(Operazione “SANSONE 2”).
26.11.2016 Nelle province di Reggio Calabria, Milano, Pavia e Cremona e
presso le Case Circondariali di Vibo Valentia, Nuoro, Spoleto
(PG), Tolmezzo (UD), Cagliari, Melfi (PZ) e Frosinone, i
Carabinieri del Comando Provinciale davano esecuzione a 4
ordinanze di applicazione di misure cautelari, emesse dal
Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.I.P. – G.U.P., nei
confronti di 42 indagati ritenuti appartenenti al sodalizio
‘ndranghetista nella sua articolazione territoriale denominata
locale di Laureana di Borrello – formata dalle famiglie
“FERRENTINO-CHINDAMO” e “LAMARI” – operante in quella
municipalità e nei comuni limitrofi. I provvedimenti cautelari
giungevano al termine di ulteriore attività istruttoria sviluppata
dalla D.D.A. reggina a seguito dei fermi di indiziato di delitto
eseguiti il 03.11.2016 (Operazione “LEX”).
30.11.2016 In Ardore (RC), i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della
Compagnia di Locri davano esecuzione al decreto di sequestro
beni, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di
Prevenzione nei confronti di VARACALLI Giuseppe cl. 1953,
condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso. Il
sequestro ha riguardato un conto corrente per un importo
complessivo di euro 12.673,12. La richiesta del provvedimento in
argomento, traeva origine dalla pericolosità sociale del
VARACALLI e dalla sproporzione emersa tra i redditi dichiarati
dallo stesso, dalla moglie e dal nucleo familiare ed il relativo
tenore di vita.
07.12.2016 In provincia di Reggio Calabria, Roma, Ascoli Piceno e Urbania
(PU), i Carabinieri del Comando Provinciale davano esecuzione a
un provvedimento cautelare, emesso dal GIP presso il Tribunale
di Reggio Calabria, nei confronti di 18 indagati localmente legati
ad ambienti dell’imprenditoria, della pubblica amministrazione e
della ‘ndrangheta nelle sue articolazioni territoriali denominate
cosca “IAMONTE” e cosca “PAVIGLIANITI”. Le indagini,
condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di
Reggio Calabria, sviluppate quale approfondimento delle
risultanze assunte nell’ambito delle operazioni “ADA” e
“ULTIMA SPIAGGIA”, consentivano di acquisire elementi
probatori sul conto di imprenditori attivi nel settore della raccolta
rifiuti, i quali, forti del sostegno derivante dalla criminalità
organizzata locale e avvalendosi della collaborazione di liberi
professionisti e della compiacenza di funzionari e amministratori
pubblici, hanno condizionato il regolare svolgimento di gare
d’appalto in alcuni comuni del basso jonio reggino, in una sorta di
circolare rapporto “a tre” tra pubblica amministrazione,
imprenditoria e cosca mafiosa, evidenziare come la cosca
“PAVIGLIANITI” abbia esercitato la propria influenza anche
sulle elezioni comunali del 2014 di San Lorenzo (RC).
Contestualmente venivano notificati avvisi di garanzia nei
confronti di altri 4 indagati (Operazione “ECOSISTEMA”).
09.12.2016 In Gioia Tauro (RC), i Carabinieri del R.O.S. notificavano un
decreto emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sez. M.P., con il
quale veniva disposta la confisca dei beni immobili, patrimonio
aziendale e disponibilità finanziarie, il tutto già posto a sequestro
di prevenzione in data 30.04.2014 nell’ambito dell’operazione
“MEDITERRANEO”. Il valore complessivo dei beni sottoposti a
confisca è pari ad euro 530.000,00 circa.