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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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I giovani dell’associazione reggina Anassilaos si rivolgono a monsignor Morosini

I giovani dell’associazione reggina Anassilaos si rivolgono a monsignor Morosini

| Il 10, Gen 2014

“Le generazioni future non devono rinunciare all’idea di poter costruire una nuova società ricca di valori, aperta all’accoglienza e alla solidarietà”

I giovani dell’associazione reggina Anassilaos si rivolgono a monsignor Morosini

“Le generazioni future non devono rinunciare all’idea di poter costruire una nuova società ricca di valori, aperta all’accoglienza e alla solidarietà”

 

 

Il testo integrale della missiva:

“Eccellenza Reverendissima, come giovani facenti parte dell’Associazione Culturale Anassilaos ci iscriviamo idealmente e moralmente al prossimo Sinodo dei Giovani, una iniziativa che riteniamo importante perché, per una volta almeno nella nostra città, ci si prepara con serietà ad affrontare ed analizzare l’insieme delle problematiche giovanili. Sappiamo che la speranza al quale Ella ci richiama oggi è forse un azzardo ma ad essa non rinunciamo. Sarebbe forse più semplice iscriversi alla “società degli Apoti”, di coloro cioè che “non la bevono” e non si lasciano ingannare, propugnata negli anno Venti – in un contesto storico, politico ed economico non dissimile dal nostro – da un intellettuale finissimo come Giuseppe Prezzolini e quindi limitarsi ad osservare il mondo e la realtà con lucido quanto sofferto cinismo che non nasconde però un distacco snobistico e un’alterigia culturale. Sarebbe forse anche più comodo rinchiudersi nella cerchia dei propri amici più cari, isolarsi da tutto e da tutti e magari stordirsi con droghe ed alcool per non vedere la realtà e fuggire da se stessi oppure inseguire utopie irrealizzabili che ci distolgono dall’affrontare e tentare di risolvere, al presente, problemi più concreti. Noi invece non abbiamo ancora rinunciato all’idea di poter costruire nuovi mondi, una società ricca di valori, aperta all’accoglienza e alla solidarietà, più giusta ed anche più eguale – dato che l’attuale crisi ha accresciuto le disuguaglianze sociali tra gli stessi giovani in termini di possibilità di veder riconosciuto il proprio merito – pur non nascondendoci la difficoltà estrema di procedere in un mare tempestoso puntellato da scogli da cui si leva il canto ammaliatore e demagogico delle più diverse sirene che promettono cose strabilianti e ci invitano spesso a portare bandiere non nostre. E a questo proposito ci sovvengono ancora una volta le parole di Gesù ” io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (Matteo,10, 16) e la “santa astuzia” di cui ha parlato qualche giorno fa Papa Francesco”.