I Madonnari, l’Infiorata e la gente… Quando Taurianova si colora di bellezza
Quando qualcuno domandò a Pablo Picasso cos’è un artista, lui rispose: “L’artista è un ricettacolo di emozioni che vengono da ogni luogo: dal cielo, dalla terra, da un pezzo di carta, da una forma di passaggio, da una tela di ragno”. Guardano l’evento dei “Madonnari” appena concluso e quello “dell’Infiorata” di giugno scorso, organizzato dalla Proloco di Taurianova, c’è da riflettere sul concetto espresso dal grande pittore e sul fatto che tutto ciò che si fa, tiene in alto la meraviglia del mondo in un concetto culturale di infinite prospettive. La bellezza dell’arte quando viene impreziosita da esperienze che negli anni passati non hanno mai avuto condizioni di impatto in una città, rende la cosa più intrigate, misteriosa e quindi colma di fascino. Lo scorso anno è stato per entrambe le manifestazioni, un esordio di rodaggio, ma non con un successo inferiore, però sono state, quelle novità che quest’anno hanno subito un perfezionamento professionale e artistico di qualità superiore.
Ora, descrivere la bellezza di un’arte è difficile se non quasi impossibile, l’arte si osserva e si godono le emozioni che essa trasmette. Ma quello che più affascina è la tecnica che porta al risultato finale. L’osservazione soave della creazione di un’opera così come l’Infiorata, così come i Madonnari. Taurianova aveva bisogno di un “tocco di classe”, un quid sopra il comune senso della solita routine ludica, fatta di spettacoli e canzonette. Aveva bisogno di un forte impatto sociale che coinvolgesse la partecipazione di una comunità che aveva perso le speranze di aggregazione per tutte le cose spiacevoli accadute in questi ultimi anni. Dove, senza se e senza ma, siamo stati presi a pesci in faccia e umiliati da provvedimenti che forse, sono stati esagerati visto il contesto sociale in cui viviamo e per la gente che ci vive.
Questi artisti sono come i lavoratori di San Francesco, ovvero quelli che lavorano con le proprie mani. Come gli artigiani perché “lavora con le sue mani e la sua testa” ed infine artisti perché oltre la mani e la testa, ci mettono il cuore. Essere colpiti da tutto questo, insieme alla bellezza delle opere create è una continua comunicazione di sentimenti sublimi i quali ci colpiscono come se fossero istanti di un veemente impeto. Ecco, l’arte è questa, un susseguirsi di emozioni che inebriano anima e cuore inspiegabili, non decifrabili razionalmente. Nonostante le perfezioni (e le imperfezioni), saranno sempre opere sublimi che arricchiscono la cultura degli infiniti seduti osservando orizzonti irraggiungibili, ma che dentro noi stessi sappiamo che nella loro irrazionalità esiste una razionalità sublime. Un grazie infinito va solo a loro, ripeto, solo a loro, agli “Amici del Palco” e alla “Proloco”, perché grazie a loro (ed a chi li ha sostenuti), e ripeto, solo a loro, qualcosa di bello (e buono) c’è a Taurianova!