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I padroni del nulla

I padroni del nulla

| Il 18, Apr 2014

Il magistrato Rocco Cosentino riflette sull’ipocrisia dilagante nel Paese

I padroni del nulla

Il magistrato Rocco Cosentino riflette sull’ipocrisia dilagante nel Paese

 

Leggendo ogni mattina la rassegna stampa delle varie testate giornalistiche
online, rimango basito dall’affollamento di dichiarazioni “urbi et orbi” da
parte di emeriti sconosciuti che cercano di avere qualche minuto di popolarità
esprimendo la propria solidarietà al personaggio pubblico del momento con frasi
del tipo “io sto con…” oppure “siamo tutti…”. Sia ben chiaro, non mi
scaglio contro quelle manifestazioni occasionali di sostegno morale, frutto di
un sincero sentimento di vicinanza nei confronti di chi è stato vittima di
un’ingiustizia o di un vile atto intimidatorio. Ciò che non riesco proprio a
mandare giù è l’ipocrisia dilagante di chi, non riuscendo a formulare un
pensiero di senso compiuto, si accoda sistematicamente alla moda del momento
cercando di beneficiare di un po’ di luce riflessa senza la quale rischierebbe
di venire risucchiato nel pozzo oscuro e senza fondo dell’indifferenza. Sono
proprio queste prese di posizione aprioristiche, figlie di una evidente
prostituzione intellettuale, che meriterebbero di marcire nell’oblio e che
invece godono di un’ampia risonanza mediatica solo perché beneficiano della
popolarità della “star” del momento che, come un magnete impazzito, attrae
l’attenzione di tutti. Sotto un profilo sociologico, si potrebbe inquadrare il
fenomeno nell’ambito di una generalizzata crisi d’identità di una generazione
che cerca di riscattare il proprio fallimento attraverso la proiezione dell’ego
su chi riesce a distinguersi nella mediocrità generalizzata che affligge i
tempi moderni. Molto più semplicemente, non si può che prendere atto che, in
questo momento storico, non importa chi tu sia e cosa tu abbia fatto nella
vita, ciò che conta veramente è stare dalla parte del pensiero dominante…
giusto o sbagliato che sia.
Insomma, “siamo uomini o pecoroni?” sarei tentato di chiedere a costoro,
padroni di nulla se non della propria inutilità…

Rocco Cosentino
Magistrato – Scrittore