I precari “Legge 12”, scrivono al presidente Occhiuto, “Da troppo tempo siamo umiliati e mortificati” Purtroppo la gentilezza, la pacatezza che da sempre ha caratterizzato le nostre richieste e i nostri incontri, nella realtà non hanno mai portato ad alcun risultato tangibile
Onorevole Presidente Roberto Occhiuto,
nostro malgrado ci vediamo costretti a scriverLe una lettera pubblica perché da troppo tempo siamo umiliati
e mortificati senza che nessuno ci ascolti. Siamo gli ultimi precari storici della Regione Calabria (poco più di
un centinaio di persone disoccupate e ricomprese nel bacino della legge 1/14 e successiva legge 12/14).
Brevemente Le ricordiamo la nostra drammatica vicenda caratterizzata da un lunghissimo e farraginoso iter
amministrativo – fatto di decreti, graduatorie e manifestazioni di interesse che dopo tanto tempo ci ha
riconosciuto e cristallizzato lo status di “precario regionale” a cui tuttavia e malauguratamente non è mai
seguito alcun riscontro lavorativo. Anzi, ad onor del vero, continuiamo a ricevere tante promesse, impegni e
prospettive solutorie – occupazionali, che se in un primo momento ci danno coraggio, col passare del tempo,
restando puntualmente disattese, acuiscono sempre di più la nostra disperazione. Oggi, più che mai la nostra
paradossale e inverosimile situazione è diventata anche una questione di giustizia e di dignità perché non
possiamo più restare inermi, indifferenti e mortificati, ma abbiamo il dovere di difendere e rivendicare il
nostro diritto al lavoro per noi e i per i nostri figli che stanno vivendo il nostro stesso calvario. Purtroppo la
gentilezza, la pacatezza che da sempre ha caratterizzato le nostre richieste e i nostri incontri, nella realtà non
hanno mai portato ad alcun risultato tangibile, anzi i periodici tavoli tecnici (più o meno richiesti e accordati
con cadenza trimestrale) e preordinati a risolvere la nostra problematica si sono sempre conclusi con delle
promesse di operatività che col tempo inspiegabilmente e inesorabilmente si volatilizzavano lasciandoci
l’amaro dubbio di essere stati nuovamente utilizzati per imbonirci, prendere tempo e rinviare tutto al
prossimo incontro. Non vogliamo fare polemiche ma ci creda non possiamo più rimanere sordi e muti difronte
al troppo tempo trascorso perché ci stiamo distruggendo l’esistenza restando sospesi in una vuota e ingiusta
attesa. Le scriviamo pubblicamente perché ora più che mai (con l’aumento del costo della vita, causato dalla
pandemia e dalla crisi energetica le nostre famiglie rimaste senza reddito vivono serie difficoltà economiche)
abbiamo il bisogno della Sua massima attenzione per sostenerci e arrivare ad una soluzione della
problematica che attanaglia e mortifica tante famiglie (vogliamo rispettato il nostro diritto al lavoro e non
vogliamo lasciarlo sulla carta in eredità ai nostri figli). Siamo delle persone arrabbiate e demoralizzate che
abbiamo prestato servizio per tanti anni alla Regione Calabria e sebbene oggi siamo giuridicamente
riconosciuti “precari storici” al pari di tante altre fasce di precariato (che stanno continuando a lavorare)
puntualmente e in modo discriminatorio veniamo umiliati e ingannati. Onorevole Presidente, Le chiediamo
cordialmente di non lasciare nessuno indietro e di aiutarci a risolvere l’ingiustizia che stiamo subendo e che
purtroppo abbiamo patito in tutti questi anni caratterizzati da un inspiegabile e inenarrabile procedimento
amministrativo di cui occorrerebbe un libro per descriverlo e non certamente una lettera.
Fiduciosi in un Suo riscontro, La ringraziamo anticipatamente se vorrà aiutarci a chiudere questa annosa e
drammatica vicenda e restando disponibili per ogni confronto (legge12calabria@gmail.com), Le inviamo i più
cordiali saluti.
Precari legge 12/14