I sindacati chiedono la messa sicurezza del territorio reggino CGIL, CISL e UIL alle Istituzioni: «Serve subito un piano straordinario per il lavoro per ammodernare e mettere in sicurezza le infrastrutture e il territorio»
La straordinaria ondata di maltempo che ha colpito la Calabria e in particolare la fascia ionica reggina, dove molte aree sono tutt’oggi isolate, sta mettendo ancor più in risalto il tema del dissesto idrogeologico e dei mutamenti climatici che negli ultimi anni hanno messo a dura prova la tenuta del territorio in tutte le regioni d’Italia.
Nella provincia reggina, urge la proclamazione dello stato di calamità naturale, perché oltre al crollo in più punti della SS 106, della SS 18, delle strade provinciali che portano nei comuni dell’entroterra e della linea ferrata, il maltempo ha messo in ginocchio la già fragile economia locale, in quanto, molte aziende hanno subito ingenti danni a partire da quelle agricole.
Ormai da molti anni CGIL, CISL e UIL territoriali denunciano quotidianamente l’abbandono del territorio e delle poche opere infrastrutturali presenti.
«Anche se giudichiamo positivi gli impegni assunti ieri dal Ministro Delrio e dal Governatore della Calabria Mario Oliverio – annunciano i sindacati in una nota – riteniamo che la manutenzione e il ripristino delle opere esistenti che hanno subito i danni non siano più sufficienti. Serve un impegno economico reale da parte del Governo centrale per la realizzazione dell’intero ammodernamento della SS 106 partendo da Reggio Calabria e della linea ferrata ionica per collegare una volta per tutte questo pezzo d’Italia al resto del paese.
Inoltre – continua la nota – gli interventi che negli ultimi mesi stanno realizzando i pochi e ormai anziani operai idraulico forestali calabresi (vista la legge 442/84 che blocca le nuove assunzioni nel settore da oltre 30 anni), nella pulizia e messa in sicurezza degli alvei delle fiumare hanno di fatto attenuato i danni provocati dall’ondata di maltempo di questi giorni.
E per questo motivo, chiediamo al Ministro Delrio di assumersi l’impegno politico con la Calabria di ripristinare per intero il finanziamento nazionale per la manodopera forestale che in questa ultima legge di stabilità sta subendo un ennesimo taglio da 30 milioni di euro.
Non possiamo più continuare a lavorare sulle politiche dell’emergenza e degli interventi straordinari. Oggi, bisogna mettere in campo un piano straordinario d’intervento, che riparta dai bisogni e dalla messa in sicurezza del nostro territorio.
Per questo chiediamo con forza di utilizzare quella parte dei fondi comunitari destinati al contrasto al dissesto idrogeologico per mettere in campo un piano per il lavoro in Calabria e non solo, creando così nuove opportunità lavorative e per ricollocare i tanti giovani percettori di ammortizzatori sociali nel settore, dandoci come priorità il ripopolamento delle aree interne e montane e la salvaguardia del nostro patrimonio artistico culturale.
La nostra terra non ha più bisogno di impegni politici, ma è arrivato il momento invece di vedere realizzate quelle politiche necessarie al rilancio della Calabria.
Pertanto, nel caso in cui non dovessero arrivare risposte concrete nei prossimi giorni, CGIL, CISL e UIL si determineranno sulle iniziative da mettere in piedi a tutela della nostra terra e della nostra gente».