I sindaci a Roma per la nuova Strada Statale 106 Azione di responsabilità: accettare il progetto per scongiurare altri ritardi
Il 15 luglio 2016 è convocata a Roma, in Via Nomentana 2, presso la biblioteca del Ministero delle Infrastruttura l’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Tra gli argomenti all’ordine del giorno c’è anche la S.S.106 Jonica compresa tra Sibari (Km. 365+159), e Roseto Capo Spulico (Km 400+000), meglio nota come 3° Megalotto. All’Assemblea sono stati invitati a partecipare anche tutti i sindaci dell’Alto Jonio cosentino e la Regione Calabria.
È bene precisare – questo è determinante anche al fine di far capire la verità a chi legge – che tra i diciotto punti previsti all’ordine del giorno (quindi, della seduta), quello relativo alla Nuova S.S.106 nell’Alto Jonio è esattamente il diciottesimo. Cioè l’ultimo! Questo è bene evidenziarlo per far capire l’inesistenza assoluta di una qualsiasi pressione politica circa l’approvazione di questo importante progetto che viene scavalcato dalla Orte-Mestre (secondo punto all’ordine del giorno dopo l’introduzione del Presidente), e da una serie di questioni inutili ed irrilevanti che neanche conviene citare data la loro scarsa importanza.
Quello che i sindaci ignorano, tuttavia, è questo: sono stati convocati ad una Assemblea Generale che seppure approverà il progetto della S.S.106 tra Sibari e Roseto comunque prevede sull’opera stessa una spending review che porterà il progetto approvato in seno alla Conferenza dei Servizi chiusa il 28 luglio del 2014 per un importo di 1.460 milioni di euro ad un progetto appunto più contenuto di 1.160 milioni di euro.
È chiaro che i circa 300 milioni di euro in meno sono tagli effettuati su elementi dell’opera che l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” aveva già a suo tempo bollato come “inutili” e “superflui” mentre altri tagli (per la verità pochi e irrilevanti), probabilmente potevano essere evitati. Così come è certo che questa scelta è figlia di tre elementi caratterizzanti: 1) l’inesistente peso politico della nostra classe politica parlamentare che è disinteressata ai problemi veri della nostra regione e, quindi, non è capace di incidere anche perché non è unita e compatta nella difesa dell’interesse generale della Calabria; 2) il momento storico che attraversa il nostro Paese che dal punto di vista economico è ancora in piena crisi; 3) dal mancato interesse che i sindaci dell’Alto Jonio cosentino soprattutto nell’ultimo anno hanno dimostrato nei confronti dell’opera (anche qui è bene ribadire che non sono uniti e che, quindi, se pure c’è stata qualche eccezione comunque non è risultata determinante perché bisognava essere uniti tutti e così non è stato).
Così il 15 luglio c’è il rischio che i malcapitati potrebbero essere i cittadini. Perché se i sindaci capiranno quali sono i problemi economici che vive il Paese in questo periodo, se comprenderanno l’inesistente apporto fornito alla causa dai nostri parlamentari a Roma ed, in ultimo, capiranno gli errori che anche loro hanno commesso (insieme, come gruppo), ed alla fine accetteranno il progetto certamente avremo l’avvio dei lavori del 3° Megalotto entro l’anno. Se invece, come teme l’Associazione, ciò non avverrà perché qualche sindaco inizierà a battersi per il proprio svincolo o per l’allungamento della galleria è certo che questo progetto sarà rinviato a data da destinarsi con buona pace di chi – e sono tanti – sperano che l’opera venga avviata immediatamente.
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” è certa solo di una cosa: i cittadini sapranno nomi e cognomi dei sindaci che si assumeranno la responsabilità di dire anche una sola parola contro questo progetto. Perché è giusto che i cittadini sappiano chi sono i responsabili (tutti i responsabili), dei ritardi relativi all’avvio dei lavori di questa opera fondamentale per la vita degli automobilisti e per lo sviluppo ed il progresso della Calabria.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”