I Sindaci della Piana di Gioia Tauro ritornano da Roma molto ottimisti
redazione | Il 27, Ago 2011
Ridimensionamento dei piccoli comuni, ritorna il sereno
I Sindaci della Piana di Gioia Tauro ritornano da Roma molto ottimisti
Ridimensionamento dei piccoli comuni, ritorna il sereno
REGGIO CALABRIA – “Possiamo dirci certamente soddisfatti riguardo l’esito dell’incontro organizzato dall’ A.N.P.C.I con le parti governative per discutere intorno alla revisione dell’Art. 16 del Decreto legge n. 138 del 13 agosto 2011”. Queste le parole dei Sindaci, al termine della riunione svoltasi ieri a Roma tra i sindaci dei piccoli Comuni e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta. L’art 16 prevede infatti che i Comuni inferiori ai 1000 abitanti dovranno forzosamente unirsi in una unione municipale con Comuni confinanti che hanno anch’essi meno di 1000 abitanti. Alla manifestazione sono intervenuti: Antonio Gioffrè (Sindaco di Cosoleto), Domenica Gangemi (Sindaco di Santa Cristina d’Aspromonte), Giuseppe Zampogna (Sindaco di Scido), Salvatore Vinci (Sindaco di Serrata), Stefano Calabrò (Sindaco di Sant’Alessio) e Salvatore Foti (Sindaco di Terranova Sappo Minulio). Gli stessi hanno delegato Foti, primo cittadino del Comune più piccolo riguardo al numero di abitanti, a partecipare all’incontro con il sottosegretario Letta svoltosi a Palazzo Chigi, il quale ha garantito che, grazie ad un emendamento, non ci sarà la costrizione all’accorpamento ma chi vuole lo potrà fare in maniera autonoma e ha rassicurato gli amministratori che si farà portavoce della richiesta di stralciare l’articolo 16 dalla manovra presso i gruppi parlamentari ed i ministri. Altro importante risultato, tagli finanziari previsti precedentemente dal decreto sui piccoli Comuni saranno ripartiti su tutti i Comuni. “Abbiamo ottenuto un risultato concreto”, hanno detto i Sindaci, “anche a favore dei Comuni con popolazione fino a 3000 abitanti in riferimento al numero dei consiglieri che non sarà ridotto”. Unica nota stonata ad un incontro che ha aperto degli spiragli significativi per la sopravvivenza dei piccoli borghi, la mancata presenza alla manifestazione dei parlamentari calabresi. “ Avevamo chiesto qualche tempo fa”, hanno spiegato i sindaci, “attraverso una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Economia e appunto ai parlamentari calabresi, di volere rivedere il decreto legge modificando l’articolo 16, invitandoli ad un confronto aperto sull’intero sistema delle autonomie, per attuare riforme sensate, soprattutto utili ai cittadini. Nonostante ciò – hanno spiegato indignati i primi cittadini – i nostri parlamentari hanno mostrato di non avere a cuore la sopravvivenza dei nostri Enti”.