I sommelier calabresi: “L’enoteca regionale non riesce a valorizzare i nostri vini” "Bisogna ammettere che, malgrado gli annunci e le attese suscitate, la Casa dei Vini non ha fornito quegli apporti che ci si aspettava per posizionare al meglio l'immagine dell'enologia calabrese e del comparto vitivinicolo"
“Mentre il mondo del vino calabrese sta per aprire gli stand al Vinitaly, per mettere
in luce i lusinghieri risultati di una indubbia crescita qualitativa, aldilà delle
polemiche e delle prese di posizione personali, non si può non prendere atto che,
a quattro anni dalla sua istituzione con apposita legge, l’enoteca regionale “Casa
dei vini di Calabria” con sedi nel Cirotano e a Lamezia Terme, non è riuscita ad
avviare attività significative volte a promuovere e valorizzare tutti i vini di qualità
della nostra regione sia in Italia che all’estero”.
E’ quanto afferma una nota diffusa dall’AIS-Calabria, la più importante associazione
dei sommelier. “Senza voler entrare merito delle eventuali responsabilità – rileva
l’AIS-Calabria – bisogna ammettere che, malgrado gli annunci e le attese suscitate,
la Casa dei Vini non ha fornito quegli apporti che ci si aspettava per posizionare
al meglio l’immagine dell’enologia calabrese e del comparto vitivinicolo, avvalendosi
delle collaborazioni di istituzioni, ricercatori, esperti di marketing e comunicazione,
associazioni professionali e degli stessi produttori associati”.
“Un’associazione come la nostra – prosegue la nota – che da cinquant’anni ha nel
proprio Dna la mission della comunicazione del vino e che nella regione rappresenta
oltre 500 tesserati e 32mila in Italia, non può dunque sottacere che lo ‘stop’ dato
alla vicenda dall’Amministrazione regionale puù aprire una fase nuova di ripensamento
e di rilancio. L’Ais guarda perciò positivamente a questa svolta cogliendone gli
aspetti positivi, di occasione di riflessione collettiva per l’avvio di concrete
realizzazioni.”
“Noi dichiariamo la nostra disponibilità – conclude il documento dei sommelier calabresi
dell’Ais – ad un confronto costruttivo, utile a colmare in Calabria un ritardo storico:
si tratta, infatti, di uno strumento operativo, di cui sono dotate quasi tutte le
altre regioni produttrici, idoneo al fine di ottenere anche per le nostre cantine
e i nostri vini i meritati riconoscimenti in campo nazionale e internazionale. La
Calabria del vino deve poter contare su uno strumento indispensabile per promuovere
la conoscenza dei nostri vini e della gastronomia locale, e per stimolare e valorizzare
tutte le vocazioni e le produzioni enogastronomiche d’eccellenza della nostra regione.
L’ Enoteca regionale deve poter nascere effettivamente e dispiegare al meglio tutte
le sinergie opportune per la migliore conoscenza dell’immagine dell’enologia e delle
produzioni agro-alimentari tipiche della Calabria, promuovendo le iniziative volte
ad ottenere un miglioramento qualitativo dei vini, divenendo, al tempo stesso, un’ottima
‘vetrina’ di tutte le eccellenze calabresi. E, perchè non, il centro propulsivo di
una ‘rete’ capace di lavorare con un piano strategico comune di promozione del settore
concentrata sui più importanti mercati nazionali e internazionali dove la concorrenza
di altri Paesi, anche con minore tradizione, compete agguerrita con le nostre produzioni.”