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I trasporti calabresi e la fantasia al potere

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Riceviamo e pubblichiamo

I fatti hanno la testarda e provvidenziale caratteristica di essere tosti assai e inattaccabili dalla narrazione da social che oggi ha sostituito la comunicazione istituzionale. La presenza del ministro Toninelli in Calabria per la consegna di due carrozze ferroviarie sulla tratta ionica è doverosa, opportuna e benvenuta. Il racconto, invece, che il M5s vorrebbe proporre in merito alle modalità con cui questo e altri risultati relativi ai trasporti calabresi sono stati raggiunti è così fantasioso che stento a credere possa ritenerlo veritiero chiunque abbia seguito con un minimo di attenzione le vicende di cui si tratta. Ho la fortuna di frequentare costantemente e con assiduità i territori e le comunità della mia provincia, e quindi anche lo Ionio. Si dà il caso, inoltre, che tutti i provvedimenti normativi in materia di trasporti sono stati discussi nella Commissione che ho l’onore di presiedere.

Solo per citarne qualcuno, ricordo che la Giunta presieduta da Mario Oliverio e l’attuale maggioranza regionale hanno approvato un Piano Trasporti che mancava da vent’anni, coinvestito 140 milioni per il rinnovo del parco mezzi ferrovie dello Stato, destinato oltre 500 milioni per l’ammodernamento e l’elettrificazione della rete ferroviaria ionica. Non sta a me dire se si tratta di poco o di tanto: sicuramente, però, è incontestabile che ciò sia accaduto. D’altronde, non più di un mese fa, alla cerimonia ufficiale di avvio dei lavori sulla rete ionica, era presente anche la senatrice M5s Gelsomina Vono: mi stupisce, oggi, leggere la sua narrazione social che esalta soltanto l’azione pentastellata. Così come appaiono francamente irreali le rivendicazioni della deputata M5s Federica Dieni, dove chi ha programmato e destinato le risorse viene brutalmente ignorato. Allo stesso modo, è un fatto che l’interlocuzione è avvenuta con i governi Renzi e Gentiloni. Non ricordo e non mi risultano, mio malgrado, interlocuzioni o richieste di audizione da parte di esponenti o attivisti di M5S. Preferirei, pertanto, da parte dei dirigenti M5s, versioni meno fantasiose e più vicine alla concretezza del “popolo”.

Domenico Bevacqua