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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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I “vitalizi” della vergogna in salsa calabra, Tallini ancora si giustifica, “siamo diventati la vergogna d’Italia” E intanto, oggi alle ore 13 è stato convocato un Consiglio Regionale urgente e veloce per abrogare quella legge vergogna firmata da tutti, diciamo, tutti i capigruppo, maggioranza e opposizione

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Nonostante la bruttissima figura ancora Domenico Tallini giustifica quella legge vergogna approvata in un batter baleno, come tanti Speedy Gonzales perché a detta del consigliere Udc Graziano, “Si illustra da sé” (sic!). Infatti si è talmente illustrata da sé che se non fosse stata per la stampa e per chi se n’è accorto che passava tutto in sordina, e invece no, domani alle 13 con un consiglio regionale convocato d’urgenza, e dopo le lacrime di coccodrillo, verrà abrogata.
Oggi, in occasione della Festa della Repubblica, quella costruita dai partigiani e dai padri costituenti che avevano posto in essere l’uguaglianza come rispetto delle regole e che sicuramente si stanno rivoltando nella tomba, il presidente del consiglio regionale il quale, a quanto scrive la brava Alessia Candito oggi, sembra che la gelida manina sia proprio la sua, di Tallini, lo stesso afferma, “Non abbiamo affatto introdotto i vitalizi, che invece sono già stati da tempo annullati”, e lo dice a Catanzaro parlando con i giornalisti.
Domenico Tallini, ricordiamolo è di Forza Italia e figura, secondo la Commissione Parlamentare Antimafia come un “impresentabile”, mentre noi in Calabria, lo facciamo presidente del consiglio regionale. Questioni italiane avvolte nel mistero del ridicolo.
Ma lo stessi dice ancora, “Il Consiglio regionale ha dimostrato in questi mesi un senso di responsabilità che non viene mai abbastanza apprezzato, come in questo caso. Quello in discussione in questi giorni è un falso problema, perché noi non abbiamo affatto introdotto i vitalizi, che invece sono già stati da tempo annullati. La legge sui vitalizi è stata abolita quando io era in Giunta regionale e presidente della Regione era Scopelliti”. E ancora, “In passato abbiamo fatto una legge trasformando in contributivo tutti i versamenti che i consiglieri versano per avere una previdenza alla fine del loro mandato. Questo è avvenuto in linea con tutte le altre Regioni d’Italia. Ho scaricato da Internet tutte le leggi delle altre Regioni, e posso garantire che quella calabrese alla fine del calcolo individua una cifra inferiore a quella di tutte le Regioni d’Italia, perché ogni consigliere regionale per avere, a fine legislatura, un assegno di fine mandato di circa 650 euro deve versare 38 mila euro e può prenderlo a 65 anni. Questo è il dato vero. Ora, c’era un’incongruenza sul Tfr che veniva legato al principio di adesione o non adesione al sistema contributivo”.
Ovviamente, e pare scontato che Tallini difenda quella legge che subito dopo tutti si sono pentiti di averla votato, dopo che tutti i capigruppo l’avevano firmata, “Nel correggere questo aspetto si è andati in Consiglio, con una legge firmata di tutti i capigruppo e qualcuno di quelli che hanno fatto la legge ha fatto sparire la dicitura ‘non si applica la contribuzione volontaria ai consiglieri regionali decaduti perché la loro elezione è stata annullata’. Questa è stata la pietra dello scandalo, ma non c’entra nulla con i vitalizi e riguarda solo una persona, in venti anni ha riguardato una sola persona”. E appunto, presidente Tallini, chi l’ha fatta sparire la dicitura?
Ma addirittura si indigna pure, mica cotiche, “per questa sola cosa siamo diventati la vergogna d’Italia e non è giusto, soprattutto per un Consiglio Regionale che si è insediato in piena emergenza coronavirus e ha fatto cose importanti, abbiamo risparmiato per economie varie lavorando in accordo con la Corte dei Conti, restituendo 360mila euro di soldi non spesi per i collaboratori, abbiamo portato a 8 milioni l’avanzo di amministrazione destinando un milione per il Banco alimentare, abbiamo stanziato tre milioni agli studenti universitari, Cosa possiamo fare di più come consiglieri regionali? Invece siamo stati demonizzati per un incidente”. Chiamalo incidente, mentre la gente muore di fame e voi prendete stipendi d’oro e oltrettuto vi fate chiamare “onorevoli” abusivamente perché non è scritto da nessuna parte che voi potete arrogarvi il diritto di appropriarvi del titolo di “Onorevole”.
Poi ovviamente, dopo le lacrime di coccodrillo, c’è la morale, classica in questi casi, “ Certo, è deprecabile se un consigliere regionale che ha partecipato alla stesura di una norma ha poi cercato di modificarla ‘ad personam’, noi non abbiamo affatto introdotto i vitalizi, che invece sono già stati da tempo annullati: appena ho avuto notizia della vicenda ho subito convocato un consiglio regionale per cancellare questa norma, e cancelliamo tutto, anche gli aspetti che possano esporre la Regione a contenzioso”. Ah bè, allora sì, caspita, chi scrive se non fosse per la lucidità che dovrebbe farlo, si sarebbe già commosso a partire dalle ascelle.
Ma Tallini conclude pure dicendo, “È però ingiusto che una regione che ha dimostrato di saper affrontare l’emergenza coronavirus venga presentata come una Regione che ha amministratori incapaci, tutti propensi a pensare solo ai propri interessi”.
Ma no, che dici Tallini, pensa se non vi avessero sgamato, parlavate così o dicevate altro, o meglio, non dicevate nulla perché la cosa sarebbe passata tutta in sordina o no? E se pensate che la cosa era giusta e visto che per questa cosa, siamo passati come una sorta di “zimbello” d’Italia, perché domani convcate un consiglio regionale per abrogare e non rivendicate la vostra scelta? Visto che siete stati pure in buona compagnia, maggioranza e opposizione? Da ricordare che oltre a Pippo Callipo (che nei fatti ha deluso tutto il popolo di centrosinistra e altri), e che a nostro avviso è stato quello che ha fatto la figuraccia più brutta, ci sono stati quelli del Pd (e DP) che l’hanno definito “una tempesta in un bicchier d’acqua”. Se fosse così….ma non è così! E la vergogna fatta, a livello nazionale, a conti fatti, c’è tutta ed è ampiamente giustificata.