Il difensore di Giulio Lampada ha richiesto l’inutilizzabilità di tutte le intercettazioni ambientali e telefoniche depositate negli atti processuali e raccolte nello studio dell’avvocato Vincenzo Minasi, originario di Palmi, a suo tempo legale di fiducia di Lampada

Ieri l’udienza del processo che vede imputati il giudice Giglio e l’ex consigliere regionale Morelli

Il difensore di Giulio Lampada ha richiesto l’inutilizzabilità di tutte le intercettazioni ambientali e telefoniche depositate negli atti processuali e raccolte nello studio dell’avvocato Vincenzo Minasi, originario di Palmi, a suo tempo legale di fiducia di Lampada

REGGIO CALABRIA – L’avv. Giuseppe Nardo, difensore di Giulio Lampada, imputato dinanzi ai giudici dell’ottava sezione del Tribunale di Milano insieme all’ex consigliere regionale della Calabria, Franco Morelli, ed all’ex presidente delle misure di prevenzione del Tribunale di Reggio, Vincenzo Giuseppe Giglio, ha depositato un’eccezione nel corso dell’udienza di ieri con cui si richiede l’inutilizzabilità di tutte le intercettazioni ambientali e telefoniche depositate negli atti processuali e raccolte nello studio dell’avv. Vincenzo Minasi, originario di Palmi, a suo tempo legale di fiducia di Lampada. Il penalista reggino ha chiesto al Tribunale di verificare “se le intercettazioni siano state disposte sulla base di un decreto di convalida che non risulterebbe – a suo dire – mai emesso dal gip di Reggio Calabria, atto che però è servito a giustificare tutti i decreti di proroga autorizzativi delle intercettazioni proseguite così illegittimamente per anni”. Il pubblico ministero, Paolo Storari, dopo l’intervento dell’avv. Nardo, ha chiesto un termine per verificare ed approfondire quanto sostenuto dal difensore. Il Tribunale ha quindi fissato una nuova udienza per il prossimo 27 dicembre.