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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 04 DICEMBRE 2024

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Il 10 aprile a Cittanova veniva ucciso il carabiniere Rosario Iozia, vittima innocente della ‘ndrangheta Il 10 Aprile 1987, la sua squadriglia riesce a liberare la giovane figlia del sindaco Angela Mittica, tenuta in ostaggio dalla ‘ndrangheta. Alle ore 19 circa, il militare sale in macchina per raggiungere la ragazza al loro appuntamento

Il 10 aprile a Cittanova veniva ucciso il carabiniere Rosario Iozia, vittima innocente della ‘ndrangheta Il 10 Aprile 1987, la sua squadriglia riesce a liberare la giovane figlia del sindaco Angela Mittica, tenuta in ostaggio dalla ‘ndrangheta. Alle ore 19 circa, il militare sale in macchina per raggiungere la ragazza al loro appuntamento

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione del 37° Anniversario relativo al crudele assassinio in cui perse la vita il giovanissimo vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri Rosario Iozia, il 10 aprile del 1987, nei pressi della frazione di Petrara nella periferia di Cittanova in provincia di Reggio Calabria, intende sottolinearne l’enorme contributo civico e la dedizione nei confronti del proprio lavoro nutriti per i valori inestimabili della legalità, attraverso l’elaborato della studentessa Carla Le Rose della classe III sez. C del Liceo Scientifico Filolao di Crotone.
Durante la sua attività lavorativa Rosario si distinse per competenza, spirito di sacrificio e serietà nello svolgere numerose operazioni per contrastare la ‘ndrangheta. Ricordiamo la sua principale missione che portò al rilascio di Angela Mittica, sequestrata e tenuta nascosta sull’Aspromonte per più di quattro mesi.
“Rosario Iozia, nasce a Catania nel 1962. A soli diciotto anni entra nei Carabinieri, formandosi per tutta Italia. Partecipa a corsi che gli permisero di divenire vice brigadiere dei Carabinieri e comandante della squadriglia di Cittanova (RC).
Il 10 Aprile 1987, la sua squadriglia riesce a liberare la giovane figlia del sindaco Angela Mittica, tenuta in ostaggio dalla ‘ndrangheta. Alle ore 19 circa, il militare sale in macchina per raggiungere la ragazza al loro appuntamento; a poca distanza da lui un gruppo furtivo di uomini; accorgendosene, non esita a uscire dalla macchina, e con una pistola tiene nel mirino il gruppo. Ma qualcuno apre il fuoco prima di lui. Il V. Brig. Iozia, colpito mortalmente dai proiettili, rimane steso per terra, fin quando, qualche ora dopo la sparatoria, alcuni automobilisti trovano il suo corpo e velocemente cercano di trasportarlo all’ospedale. Due colpi di fucile calibro 12 riescono ad uccidere un altro giovane al servizio dello Stato, che successivamente verrà ricordato con una medaglia d’Argento al Valor Militare.”
Oggi ricordiamo il coraggio di Rosario e di tutti gli uomini dello Stato che rappresentano e onorano la propria divisa, rimanendo al servizio dei cittadini anche quando non sono in servizio: veramente un altro importante esempio di altruismo e responsabilità civica per le future generazioni.
Con decreto del Presidente della Repubblica 4 maggio 1988, registrato alla Corte dei conti il 16 maggio 1988, registro n. 21 Difesa, foglio n. 114, è stata conferita la medaglia d’argento al valor militare alla memoria di Rosario Iozia.