Il 6 Maggio sciopero generale a Gioia Tauro
redazione | Il 05, Mag 2011
Valerio Romano: “Un appuntamento importante per l’intero paese, che sempre più depresso, senza lavoro e con una crisi economica inarrestabile, arranca e sprofonda per colpa di politiche di Governo sbagliate ed inefficaci”
Il 6 Maggio sciopero generale a Gioia Tauro
Valerio Romano: “Un appuntamento importante per l’intero paese, che sempre più depresso, senza lavoro e con una crisi economica inarrestabile, arranca e sprofonda per colpa di politiche di Governo sbagliate ed inefficaci”
GIOIA TAURO – Venerdì 6 Maggio si svolgerà lo sciopero generale a Gioia Tauro, un appuntamento importante per l’intero paese, che sempre più depresso, senza lavoro e con una crisi economica inarrestabile, arranca e sprofonda per colpa di politiche di Governo sbagliate ed inefficaci. I giovani, vera forza di questo paese, con la propria freschezza di idee, devono avere il coraggio di risvegliare la coscienza, la mente ed il cuore di chi crede che questo è un paese ormai distrutto e logorato e che rischia di sprofondare in una crisi senza fine. Giorno 6, ci dobbiamo fermare a riflettere a discutere, perchè crediamo fortemente in un italia diversa, un italia nuova capace di interpretare le coscienze di tutti e sopratutto quelle dei più deboli.Mi auguro giorno 6, di vedere in tutte le piazze italiane, tanti, tantissimi giovani, insieme a milioni di lavoratori, uniti in unico obbiettivo, ridare dignità al nostro bel paese. Scioperare, per richiedere quel lavoro che da Nord a Sud, da Est ad Ovest, sta diventando sempre più un sogno realizzabile per pochi.Giorno sei saremo a Gioia Tauro, in piazza, per chiedere rispetto, diritti e lavoro a questo Governo, che spezza i sogni dei giovani, annienta le speranze delle famiglie e distrugge le certezze dei nostri pensionati. Saremo in piazza per manifestare tutto il malessere di milioni di famiglie italiane, che non arrivano più nemmeno a metà mese, saremo in piazza per dire che i nostri pensionati sono e saranno con queste condizioni, i futuri poveri italiani, che con un reddito minimo e con le ingenti tasse da pagare non avranno i soldi per comprarsi nemmeno 1 kg di pane. Siamo in piazza per protestare contro i tagli, che in modo spregiudicato vengono effettuati nei confronti dei comuni e che creano l’annullamento di tutti quesi servizi essenziali, destinati alla fascie più deboli e che in condizioni di precaria stabilità economica, sono proprio i primi a saltare, avendo ricadute negative sui cittadini. Saremo in piazza per dire che non basta intervenire solamente con gli ammortizzatori sociali, ma bisogna intervenire per dare un futuro alle famiglie, creando lavoro stabile e sicuro. Oggi più di ieri, c’è bisogno di dare certezze, tutte quelle certezze che oggi mancano e a cui questo Governo deve al più presto dare delle risposte.
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