Il ballo di Nino il Moro infiamma Taurianova Gelosie al “Buckingham Palace municipale”
Prefazione “C’era una piccola stella che danzava, ma a San Lorenzo cadde…”
“Non essere gelosa se le strade son pulite. Non essere furiosa se il decoro ora c’è: Con te, con te, con te che sei una gelosona, io ballo, il ballo di Nino il Moro. Non provocar la lite se io so far pulire e tu no. Non farmi le scenate se tutti parlano di me: Con te, con te, con te che sei la prediletta, ma non basta perché ci vuole altro. Io ballo, il ballo di Nino il Moro”.
Canticchiando qua e là i mitici anni ’60, mi hanno fatto ricordare che avevo lasciato un discorso sospeso con impegno a continuare (vedi Lanterna del 30 luglio u.s.), ma, non avendo avuto “stimoli”, non da effetti “dulcolax”, l’ispirazione è stata soppressa dalla noia.
Ci sono delle novità che mi hanno fatto rivedere un po’ le mie posizioni su Fabio Scionti, come una sensazione in mezzo al mare tra squali e qualche delfino che ti fa capire che in fin dei conti un’isola di salvataggio, sulla quale gridare “terra”, c’è. Specie dopo aver visto il primo cittadino sedersi in una panchina occupata da anziani e dar loro una parola di compagnia e di affetto. Diversamente, quando noti che ci sono troppi “caporali” e pochi uomini, si forma dentro te stesso, un processo di stizza, perché pensi, vince grazie a poco più di 220 voti e soprattutto grazie all’apporto del “duo di Rocco (tra cui il “Santo” salvatore per ben quattro volte e oltre)”. Poi, indossi la fascia da sindaco e perdi subito un consigliere di maggioranza come la Versace (84 voti, anche se penso che si era già persa in fase di ballottaggio), e riduci la maggioranza da 10 a 9, “ingrassando” la minoranza a 7. Ma non contento, nel breve cammino perdi pure due in un colpo solo, Morabito e Lazzaro (in due 514 voti) che se aggiunti agli 84 della Versace, ai 193 dell’Udc e ai 113 di Prestileo (candidato non eletto del PD), arriviamo a 904 voti che sottratti ai 3.578 voti che hanno consentito il ballottaggio e poi la vittoria finale, ne restano 2.674. A questi vanno aggiunti i 316 di Nino il Moro e i 197 di Santo Roccu che sono entrambi di centrodestra. Ci ritroviamo in una frittata fatta nel peggiore dei modi e con uova marce. E quindi, mi sono chiesto, “Ciascun del proprio cuore l’altrui misura”, ovvero si accusa altri di essere “mestieranti”, ma tale qualifica si apprende facilmente.
Ma oramai il dado è tratto, la storia è andata avanti, l’evoluzione degli eventi ha preso forma e l’avvento di Nino il Moro ha “oscurato” quello che in quasi tre anni è stato solo un apparente sospetto di Amministrazione Comunale. Certo, occorre anche dare atto a Scionti un merito importante, ad alto livello nazionale, mentre i Cinque Stelle hanno fatto del “reddito di cittadinanza” un punto di forza elettorale (a parole), c’era chi come il sindaco di Taurianova, lo ha attuato con i fatti, istituendo lo Staff (sic!).
L’estate sta finendo cantavano i Righeira, ma le due fontanelle della villa comunale funzionano, messe a posto dopo molti anni di incuria, manca solo che aprono i bagni pubblici, il ifacimento del verde e sarà estate di bellezza. Le strade non hanno più erbacce che sporcano i viali, compresi i residui da decespugliatore. Finché c’è stato (o c’era?) Nino il Moro sono pulite, per ora. Certo se si pulissero di più alcuni luoghi che sembrano foreste abbandonate e dare una riqualificazione urbana per consentire un uso che vada oltre le manifestazioni ludiche, sarebbe meglio, e mi riferisco alla pinetina del rione Bizzurro la quale a oggi, prima dell’atteso Street Food, è un groviglio di erba e di incuria che non dovrebbe esistere, sperando di non doverlo segnalare 19 mila volte!
Questi ultimi sgoccioli di una strana estate, mi auguro che faccia riflettere un po’ tutti quanti, si mettono da parte competizioni, gelosie e petti gonfi, e soprattutto faccia comprendere che i limiti sono umani insieme alla consapevolezza di accettarli: “Se non sono all’altezza, tolgo il disturbo”. Così come rientra nella “normalità” amministrativa e politica, fare un rimpasto di Giunta di almeno dei due terzi. Quando questa è inefficiente, invisibile, quasi nulla ed evanescente al primo sole. Ad esempio, azzardo, vedrei molto bene Mesa Gerace con la delega a vicesindaco, ragazza giovane, “fresca”, capace e soprattutto sorridente nonché appartenente al PD. E poi, continuando sulla stessa lunghezza d’onda con gli altri componenti. Non sta a me dire quali, un “azzardo” basta e avanza. Perché vedete, il sorriso e la simpatia insieme alle umiltà fanno sì che un amministratore pubblico venga amato (e soprattutto votato) con affetto dai cittadini. E allo stato attuale…beh, fate voi!
2. Fine