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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024

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Il calabrese Macrì nuovo presidente dell’Argentina Gli argentini abbandonano il peronismo e scelgono la destra del sindaco uscente di Buones Aires

Il calabrese Macrì nuovo presidente dell’Argentina Gli argentini abbandonano il peronismo e scelgono la destra del sindaco uscente di Buones Aires
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BUENOS AIRES – Pur se l’ufficialità giungerà solo al termine dello scrutinio i media Argentini non hanno dubbi sulla svolta che l’elettorato ha messo in atto alle ultime elezioni presidenziali appena concluse. Mauricio Macrì, di origini calabresi, i cui più stretti familiari sono originari di Polistena in provincia di Reggio Calabria, ha vinto il ballottaggio ed è il nuovo presidente dell’Argentina.

La prima a dare la notizia è stata la rete televisiva C5n, poco dopo la chiusura delle urne ricordando che il leader della coalizione di centro-destra ‘Cambiemos’ ha battuto il candidato peronista Daniel Scioli. Anche altri media argentini hanno confermato lo stesso risultato.

Subito dopo la chiusura dei seggi nel bunker di ‘Cambiemos’, allestito nel centro ‘Costa Salguero’ a Buenos Aires, sulla scia dei sondaggi e degli exit poll che danno un distacco consistente è scattato un clima di festa. I simpatizzanti del ‘macrismo’ esultanoal grido di ‘Mauricio presidente’.

Diverso invece il clima nel quartier generale di Scioli, l’hotel ‘Nh Bolivar’, dove al momento c’è poca gente.

Macri, originario di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, figlio di un imprenditore miliardario e da sempre habitué degli ambienti ‘Vip’ della capitale, della quale è sindaco da anni.

Soddisfazione dall’entourage di Macrì: «Siamo molto, molto felici su quanto è successo oggi in Argentina» ha affermato Marcos Peña, uomo-chiave dello ‘staff’ di Mauricio Macri. Peña è stato accolto in un clima di festa al ‘bunker’ della coalizione ‘Cambiemos’. «Il mio è un primo messaggio» dopo la chiusura delle urne, ha sottolineato Peña, invitando i simpatizzanti ad attendere i primi risultati ufficiali.

Secondo i primi dati ufficiali, Mauricio Macri, avrebbe ottenuto circa il 51% contro il 48/49% del candidato peronista Daniel Scioli.

Padre italiano imprenditore e miliardario, studi in ottime scuole, il ‘jet set’ di Buenos Aires, gli alti e bassi nelle imprese di famiglia, la politica. A 56 anni, Maurico Macri aggiunge anche la Casa Rosada alla sua carriera. Laurea in ingegneria alla Università Cattolica della capitale, Macri è quindi riuscito a battere il rivale Daniel Scioli, mandando a casa, almeno per quattro anni, il peronismo. Un’impresa non facile nel paese di Peron ed Evita. Nato a Tandil, nel cuore della fertile pampa di Buenos Aires, Macri ha due divorzi alle spalle. E’ padre di quattro figli, tra i quali Antonia, avuta quattro anni fa da Julieta Awada, anch’essa di ottima famiglia. I due si sono conosciuti al ‘Barrio Parque’, il più esclusivo quartiere della capitale. Nell’agosto del 1991 Macri venne preso per strada, infilato in una bara dentro un furgone e rapito. I sequestratori lo tennero nascosto in un appartamento per dodici giorni, fino al pagamento di un riscatto (6 milioni di dollari). Ogni tanto Mauri – molti a Buenos Aires lo chiamano così – parla del rapimento, raccontando tra l’altro che veniva alimentato da un tubo. Qualche anno dopo diventa presidente del Boca Juniors, dove rimane per 12 anni vincendo con la squadra 17 titoli. Un trampolino di lancio perfetto per la politica: fonda un partito di destra (Proposta Repubblicana, Pro) e nel 2007 diventa sindaco di Buenos Aires, rinnovando poi il mandato per altri quattro anni. Incomincia a puntare in modo esplicito alla presidenza. Qualche mese fa guida la nascita della coalizione di ‘Cambiemos’, con il “suo” Pro a fare da fulcro: l’alleanza è azzeccata e l’ex ragazzo di buona famiglia del Barrio Parque si lancia nella scalata alla Casa Rosada.