Tremonti frena sul condono, Cicchitto lo promuove
redazione | Il 09, Ott 2011
Il capogruppo della Camera dei Deputati: “Può servire ad abbattere il debito”
Tremonti frena sul condono, Cicchitto lo promuove
Il capogruppo della Camera dei Deputati: “Può servire ad abbattere il debito”
No al condono perché frenerebbe la lotta all’evasione e di fatto aumenterebbe il deficit. E’ il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a frenare sull’ipotesi di una nuova sanatoria. Ma il Pdl insiste: il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto evidenzia che può servire ad abbattere il debito. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, invece sottolinea che la parola ‘condono’ andrebbe abolita dal vocabolario. Il condono è “immorale”, dice dal canto suo Pier Ferdinando Casini dell’Udc mentre per il Pd “la credibilità dell’Italia va ogni giorno più giù”.
L’idea del condono, fiscale, edilizio, tombale, continua a dividere. La questione è legata alla necessità di nuove risorse: da una parte si lavora infatti al decreto sviluppo, dall’altra resta l’ipotesi di operazioni straordinarie per abbattere il debito. Per quanto riguarda lo sviluppo, si lavora a semplificazioni e infrastrutture e all’inizio della prossima settimana, probabilmente martedì, dovrebbe tenersi un’altra riunione al ministero dello Sviluppo. L’obiettivo resterebbe quello di arrivare con il pacchetto di misure intorno al 20 ottobre. Sul fronte invece della Legge di Stabilità, la ex Finanziaria, il ddl dovrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri già la prossima settimana (probabilmente il 13 ottobre). La questione più spinosa resta quella dei 7 miliardi di tagli ai ministeri. Per Tremonti un condono in questo momento, ha detto in un’intervista con ‘Avvenire’, “vorrebbe dire frenare sul nascere il progetto di contrasto all’evasione, sarebbe un togliere forza al nostro vero obiettivo. Finora le entrate da lotta all’evasione fiscale sono servite sistematicamente per finanziare la spesa pubblica: sanità, pensioni, assistenza. Il condono minaccia però l’afflusso di queste entrate e, così facendo, alla fine ci troveremmo con un maggior deficit”. Sul fronte della lotta all’evasione il ministro ha sottolineato che “scompare il segreto bancario sul serio e nessuno se ne è ancora accorto”.
Cicchitto ribadisce invece che per l’abbattimento del debito servirà ricorrere a forme di finanza straordinaria in cui il Governo dovrà mettere in agenda una “patrimoniale morbida”, la riforma pensionistica, un piano di dismissioni e “se questo non basta, anche un condono edilizio e un condono fiscale”. E aggiunge: “Non credo che l’etica si misuri sul condono ma sulla capacità di trovare le risorse”. Tuona la Camusso: “La parola condono l’abbiamo abolita dal vocabolario, non esiste e non la vogliamo. Il governo – aggiunge – solo apparentemente nega mentre la maggioranza lo propone in Parlamento con il capogruppo del Pdl. Così non si fa”.
NAPOLITANO SPIEGA: SOLO RICHIAMO STORICO SU GOVERNO DI TREGUA – Giorgio Napolitano ha spiegato che il suo ricordo del governo di tregua formato nel 1953 da Giuseppe Pella aveva un valore puramente storico senza riferimenti all’attualità. Lo ha detto durante la celebrazione di Luigi Einaudi a Dogliani, auspicando “più distacco”.
“Qualche giorno fa, una occasionale reminiscenza storica da parte mia, durante la visita al Consiglio comunale di Biella, dove – ha detto il presidente della Repubblica – su un seggio è segnato ancora il nome di Giuseppe Pella che lo occupò a lungo, mi ha portato a fare un richiamo al governo che egli formò nel 1953 su incarico di Einaudi. Quel richiamo è bastato a indurre solerti commentatori a immaginare scenari di attualità. Spero si giunga a recuperare un po’ di distacco quando si discute di fatti storici”.
ALFANO: SI’ DIALOGO CON CASINI MA NO A ‘BLA-BLA’ – ‘Non ho mai interrotto il dialogo con nessuno, ma non deve essere un bla-bla reciproco’, cosi’ il segretario del Pdl Alfano spiega i rapporti con il leader dell’Udc Casini. ‘Abbiamo intenzione di fare qualcosa di importante e ambizioso: unire i moderati italiani sotto la bandiera del Ppe. Saranno le primarie a scegliere il candidato a governatore della Sicilia. Alfano smentisce la presenza di fronde interne: ‘soggetti importanti, come Scajola, che incontrero’ la prossima settimana, pongono questioni che non vanno sottovalutate. Casini insiste sull’ipotesi di un governo di responsabilita’ nazionale e a Berlusconi dice: si faccia da parte, non in esilio ma per concorrere in modo diverso alla vita democratica’. Veltroni ribadisce il no alle elezioni anticipate e chiede condizioni per la nascita di un governo di transizione. E il capogruppo Cicchitto avverte i frondisti del Pdl riuniti introno a Pisanu e Scajola ‘Un governo di unita’ nazionale con Berlusconi costretto al passo indietro e’ il sogno di una notte di mezza estate. E sarebbe un salto nel buio’.
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