Il Coisp scrive al consigliere comunale di Milano Gabriele Ghezzi
redazione | Il 03, Mar 2012
In merito al suo intervento in aula di critica nei confronti delle proteste del sindacato di polizia su Azzollini
Il Coisp scrive al consigliere comunale di Milano Gabriele Ghezzi
In merito al suo intervento in aula di critica nei confronti delle proteste del sindacato di polizia su Azzollini
Riceviamo e pubblichiamo:
Al Sig.Gabriele Ghezzi
c/o Consiglio Comunale di Milano
Sig. Ghezzi,
Questo Sindacato di Polizia pone l’Indipendenza quale valore fondante della difesa dei diritti dei poliziotti. Nessuna forza politica condiziona il nostro pensiero, nessun obbligo verso “riferimenti” sindacali esterni alla nostra Amministrazione o ad altri centri di potere. Utilizzeremo quindi la dichiarazione da lei resa nella seduta del Consiglio Comunale di Milano del 27 febbraio 2012, come chiaro esempio di malcelata avversione, non tanto ad una forza politica concorrente, ma alla memoria di chi è stato ammazzato a causa del servizio che stava rendendo allo Stato.
Giustificare, come lei fa, la presenza nelle Istituzioni di elementi che hanno attivamente combattuto quelle divise a cui lei pretende di “ridare dignità” a parole, non onora la memoria dei morti, né tantomeno dei vivi. Gli ex mafiosi devono stare fuori dalle Istituzioni, e noi crediamo anche dal Parlamento, quanto gli ex terroristi, fiancheggiatori ed ideologi della lotta armata allo Stato. Ci sono moltissime persone oneste, che hanno lavorato per una vita o che stanno studiando e faticosamente conducendo una vita onesta. Costoro non riusciranno mai a vedere riconosciuti i propri meriti né tantomeno saranno gratificati con una promozione come l’ex terrorista Azzollini, i cui talenti debbono essere tali da farne scordare il
passato.
Gli steccati ideologici non c’entrano, basta un pizzico di buon senso. E di opportunità. Invece l’opportunismo dilagante fa scordare troppo in fretta i nomi dei morti e dei feriti in divisa, e ciò accade anche a causa del disinteresse delle Istituzioni a partire da quelle più piccole, come i Comuni, dove ci sono persone che sono sempre pronte a considerare se stessi al di sopra dei drammi, come ha fatto lei. Se ognuno di quelli che ne avevano il dovere avesse fatto la propria parte, nel rispettare coloro che servono lo Stato da vivi o che sono stati ammazzati per questo, oggi l’Italia sarebbe un Paese migliore.
Invece, purtroppo, ogni volta che un terrorista, diventa “ex” e quando balza agli onori delle cronache, c’è sempre qualcuno che, come lei, invoca il superamento degli steccati. Vada a raccontarlo agli orfani ed alle vedove, e provi a farlo senza vergognarsi.
La Segreteria Nazionale del Co.I.S.P.
Seduta consiliare in bozza del 27 febbraio 2012
INTERVENTO AI SENSI DELL’ART. 21
SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 27 FEBBRAIO 2012
omissis
Il Presidente Rizzo dà la parola al consigliere Ghezzi. Il consigliere Ghezzi così interviene: “Grazie, Presidente. Cattivo gusto e inopportunità politica vanno sempre a braccetto. La strumentalità politica di alcuni esponenti dell’Opposizione in merito al ruolo dirigenziale del dottore Azzolini è di un cattivo gusto mai notato in questi mesi. È inopportuno alimentare polemiche dopo un fatto di cronaca che ha visto, suo malgrado, il protagonista della vicenda quasi rischiare la vita per il crollo di un pesantissimo portone, soprattutto quando lo stesso Dirigente è stato ai servigi e con profitto delle Amministrazioni Albertini e Moratti, partecipando e intervenendo attivamente nelle Commissioni Consiliari.
Nessun oblio, ma riesumare un fatto in questo contesto, comunque gravissimo, di 35 anni fa è fuori dalla logica di chi pretende un Paese normale, un Paese capace attraverso la propria classe politica di superare gli steccati ideologici e di fazione per il bene comune.
Seduta consiliare in bozza del 27 febbraio 2012
Non dovremmo farci schiacciare dall’antistorica lotta degli opposti estremismi da riesumare alla bisogna, dovremmo
pretendere un Paese pacificato e non in continua lotta tra chi ha interessi corporativi e ideologici da tutelare.
La nostra Amministrazione non dovrà essere distratta da queste inutili polemiche, i cittadini milanesi hanno ben altre priorità
da chiedere alla politica. Non ultimo vorrei ricordare in questa ultima mia dissertazione che ieri sono stati espressi dei dati dove vedono il nostro Paese una media di stipendi la più bassa d’Europa e all’interno di questi stipendi i più bassi nei confronti delle altre Forze dell’Ordine in Europa sono quelli italiani a braccetto con quelli della Grecia. Vedete, io conosco solo un modo per onorare la memoria dei caduti per l’adempimento del proprio dovere: ridare dignità a chi indossa le divise, ancora adesso, rispetto a quelli che sono caduti non soltanto per mano terroristica, ma anche per mano di mafia!
E questo la nostra amministrazione dovrà avere bene in mente nei prossimi giorni, mesi e anni. Grazie”.
omissis
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