“Il commissariamento della disgregazione sociale. Bagnato lavora contro la città” Dura nota di Flavio Stasi, portavoce Movimento Corigliano-Rossano Pulita
In queste settimane ho registrato decine e decine di problemi causati dalla gestione commissariale del Comune.
Su alcuni sono già intervenuto pubblicamente: il rincaro dei costi della mensa scolastica o il rincaro dei costi degli scuolabus per esempio, argomenti sui quali il commissario Bagnato ha continuato ad allenare la sua consapevole sordità.
Su altri problemi, altrettanto gravi, ho provato a stimolare le istituzioni competenti senza apparire pubblicamente, per dimostrare che il nostro intento è quello di migliorare le condizioni della città, non di raccattare voti.
Mi riferisco alla scandalosa mancata esenzione della tariffa della mensa scolastica per alunni invalidi, una caratteristica di civiltà che da anni caratterizza l’area di Rossano e che sarebbe stato opportuno estendere all’intera città. Oppure l’altrettanto scandalosa assenza – di fatto – del bonus libri, per il quale mi sono interfacciato anche con la Regione Calabria, e che sta costringendo decine di bambini ad andare a scuola senza libri, con genitori letteralmente disperati. Per non parlare della perfetta continuità con la Giunta Mascaro per quanto riguarda gli impianti sportivi, per i quali, tra un assegnazione diretta e l’altra, ancora non si comprendono i criteri di assegnazione, la qualità dei lavori, la responsabilità delle vandalizzazioni.
Per finire in bruttezza, il servizio mensa non è ancora iniziato (a dimostrazione della peggiorata inefficienza dell’amministrazione) e si rincorrono quotidianamente notizie di depotenziamento o di chiusura di alcuni uffici, sia nell’area di Rossano che nell’area di Corigliano, tra cui Protezione Civile, Ufficio Legale, Ufficio Protocollo.
Per alcune di queste cose, insieme ad una parte della ex opposizione consiliare di Rossano con la quale, come è noto, abbiamo avviato una forte azione di vigilanza sulla trasparenza amministrativa, stiamo preferendo gli esposti alle Autorità di Controllo piuttosto delle chiacchiere, esposti che prima o poi arrivano al punto.
Molti però, legittimamente, ritengono che l’origine di questi problemi sia il processo di fusione. Alcune difficoltà, del resto, erano inevitabili. Tuttavia ho l’impressione che si stia tentando, in perfetta tradizione italiana, di individuare un capro espiatorio così da non dare un nome ed un cognome ad i responsabili.
A me, invece, piace dare nomi e cognomi. Il commissario Bagnato, in questi sei mesi di gestione del Comune di Corigliano-Rossano, sembra non abbia compreso nemmeno che cosa sia venuto a fare. Ritengo sia convinto di amministrare un comune di 500 abitanti commissariato per mafia, e non il comune della più importante fusione d’Italia.
Ed oltre ad apparire tanto inadeguato, l’ufficio del commissario si è dimostrato totalmente estraneo ad ogni forma di confronto con qualsiasi soggetto associativo, sindacale, politico, civico e si è dimostrato più volte irrispettoso nei confronti di chi, in modo sacrosanto, lo critica.
Continua a spostare uffici come se fossero i fermacarte della sua scrivania personale, abolisce servizi, rincara tariffe, firma verbali in cui acconsente allo spostamento di reparti dell’ospedale, non impedisce la costruzione di impianti a biomasse, non è in grado di far pulire griglie e tombini all’azienda appaltatrice, permette l’assegnazione diretta di impianti sportivi ecc. ecc. Mi viene da ridere quando alcune di queste scelte sono giustificate con un presunto rispetto delle regole, regole che però vengono rispettate a giorni alterni e di cui ci si dimentica quando si nomina responsabile di un settore chi, per regola, non potrebbe farlo, per esempio.
Un disastro tanto strutturale da far impallidire le giunte Mascaro e Geraci (che di disastri se ne intendono), un disastro molto costoso però, visto che sulle vuote casse comunali pesa il costo di un commissario che sta in città da martedì a giovedi (il part-time ha contagiato evidentemente anche i commissariamenti) e di ben tre sub-commissari, uno dei quali non si capisce se lavora a Roma, a Cosenza o qui.
Ma tutto questo non ha “solo” conseguenze strettamente amministrative. Questi provvedimenti, apparentemente insensati, hanno un effetto devastante sulla nostra comunità, un effetto che sarà difficile risanare: quello della disgregazione sociale. Un processo importante e delicatissimo come la fusione meritava chiarezza, trasparenza, collaborazione, partecipazione.Ogni scelta andrebbe motivata, spiegata, accompagnata. Questa gestione commissariale è totalmente incapace di erogare tutto ciò che serviva alla città di Corigliano-Rossano.
Visto e considerato tutto questo, mi chiedo se sia proprio necessario che questo commissario resti fino alle prossime elezioni, che dovranno essere obbligatoriamente prima dell’estate (non ci si pensi proprio ad una proroga) visto che le poche cose che avrebbe dovuto fare in questa fase transitoria, per esempio la rotazione del personale ed il nuovo piano anticorruzione, non le sta facendo: sono certo che l’intera comunità (che fino a prova contraria è sovrana) preferirebbe per qualche mese una gestione commissariale immobile ad una gestione dannosa come questa.
Una cosa è certa: nessuno creda di essere venuto a fare una scampagnata ed amministrare una città silente o passiva. Visto il punto a cui siamo arrivati, purtroppo, è necessario che la comunità – come fatto in passato – si mobiliti ancora una volta per difendere la propria dignità, sperando che questa volta sia l’ultima.
Flavio Stasi
Portavoce Movimento Corigliano-Rossano Pulita