Il Comune di Cittanova aderisce al progetto Sprar Al centro dell'iniziativa accoglienza, emigrazione e crescita
Il Comune di Cittanova ha già sottoscritto il protocollo d’intesa con l’ANCI Calabria, la Prefettura di Catanzaro ed i Comuni aderenti che si propone di facilitare l’adesione al Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati. Per la prima volta in Italia si è conclusa un’intesa a forte sinergia tra diversi livelli istituzionali, mettendo al centro proprio la responsabilità dei Comuni e partendo dal nesso tra accoglienza, emigrazione e crescita.
Si è trattato di un accordo che presenta la Calabria come esempio positivo sull’immigrazione in quanto l’accoglienza e l’integrazione rappresentano un’autentica emergenza che in molti casi è stata rovesciata sulle spalle dei sindaci ed ha rischiato di mettere in pericolo l’equilibro sociale di diverse comunità.
La partita dell’accoglienza e dell’integrazione rappresenta una questione di civiltà e per questo il tema va affrontato in modo serio e responsabile, come una vera emergenza. Deve, anzi, trasformarsi in una sfida stabile e questo è possibile se i sindaci fanno squadra e diventano gli autentici protagonisti delle Reti Territoriali.
Un segno di grande maturità, da parte degli amministratori calabresi, che hanno assunto un gravoso onere su un tema non di loro stretta competenza, convinti che lo SPRAR, come dichiarato dal Presidente dell’ANCI “è l’unico sistema in grado di coniugare i doveri umanitari con la salvaguardia delle nostre comunità”. Basterebbe questo per rispondere compiutamente ai critici di professione, che strumentalizzano ogni atto e qualunque decisione venga assunta dall’Amministrazione Comunale, evocando anche una mancata ricaduta occupazionale per il nostro Comune.
A questi signori ricordiamo quanto dichiarato dal Ministro Minniti, in occaisone dell’incontro di Taverna, dove ha sottolineato che la firma del protocollo “si inserisce nel progetto del governo di superare i grandi centri di accoglienza puntando sull’accoglienza diffusa perché con l’accoglienza diffusa si possono eliminare diffidenze e incomunicabilità e si possono tenere insieme due diritti, il diritto di chi è accolto e il diritto di chi sta accogliendo”.
Ed ancora ricordiamo uno dei punti dell’accordo sottoscritto che recita testualmente “il sistema indicato può rappresentare anche un’occasione di sviluppo dei territori in quanto crea nuovi posti di lavoro rivitalizzando, al contempo, tutti quei centri, soprattutto dell’entroterra, a lungo interessati da spopolamento”. L’Amministrazione Comunale ritiene superflua ogni altra considerazione in merito alle polemiche, di bassa lega, sollevate su un tema come questo delle Reti Territoriali, che possono essere uno strumento utile ed utilizzabile per affrontare una partita che interessa da vicino il futuro e sarà sempre più strategica nei prossimi anni. E, in ogni caso, secondo gli amministratori cittanovesi, la capacità dei Comuni di lavorare in modo sinergico dove tutti fanno la loro parte secondo un principio di rete rappresenta un modello vincente.