Il Consorzio di bonifica replica al sindaco di Varapodio L'Ente chiarisce: "La Corte Costituzionale non si è pronunciata sulla legittimità dei tributi consortili. Il primo cittadino sta creando solo confusione"
Non si placano le polemiche tra il Consorzio di bonifica Tirreno Reggino ed il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari. Dopo l’ennesima nota, in cui il primo cittadino vantava la “vittoria” nei confronti del Consorzio, in merito alla diatriba finita davanti alla Corte costituzionale, circa la legittimità dei tributi che gli agricoltori si trovano a versare al Consorzio, Domenico Cannatà, presidente di quest’ultimo Ente, tacciando il sindaco Fazzolari di creare confusione attraverso i suoi proclami, ha inteso chiarire gli aspetti principali della vicenda, mettendo in luce quelli che sono le specifiche attività del Consorzio che presiede. Cannatà tiene a precisare che la Corte Costituzionale si è pronunciata circa l’illegittimità dell’art. 23, comma 1, lettera a) della Legge Regionale n. 11/2003, e non sulla legittimità dell’Ente ad emettere il ruolo di miglioramento fondiario.
Ecco di seguito la sua nota:
A seguito delle precisazione tecniche, amministrative e giuridiche rappresentate dall’Ente riguardo la legittimità del tributo inerente il miglioramento fondiario e, principalmente, la specifica attività di istituzionale competenza, questa presidenza riteneva che la nota già pubblicata qualche giorno addietro potesse essere sufficiente a chiarire la posizione dell’Ente e, di converso, a definire l’obbligo dei consorzisti.
Atteso l’articolo di stampa diffuso ieri su questo quotidiano a cura del sindaco di Varapodio, sig. Fazzolari, corre l’obbligo di fornire qualche ulteriore sottolineatura.
A tal fine, si precisa che in sede di apposita riunione, presenti i sindaci del comprensorio, era stata chiarita sia la legittimità del ruolo, sia il fatto che lo stesso ruolo, per il futuro, sarebbe stato emesso solo dopo la pubblicazione dei c.d. Piani di Classifica.
Proprio in sede di riunione, era stato sottolineato che la recente sentenza dalla Corte Costituzionale, la n. 188/2018, ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 23, comma 1, lettera a) della L.R. Calabria n. 11/2003 ma non certamente la legittimità dell’Ente ad emettere il ruolo di miglioramento fondiario, in applicazione del R.D. 215/1933, dell’art. 862 cod.civ. e, soprattutto, della stessa L.R. Calabria che rimanda ai cd. Piani di Classifica.
Onde evitare la diffusione di inopportune notizie false e tendenziose, ma soprattutto ulteriori oneri a carico dei cittadini/consorziati, si chiarisce che le pronunce di accoglimento rese dalla Commissione Tributaria Provinciale (di cui parla il Sindaco con manifesta confusione) afferiscono per la maggior parte a profili di rito e solo qualche sentenza ha accolto la domanda giudiziale in punto di merito. Sentenze avverso le quali, come abbiamo già evidenziato, il Consorzio ha conferito mandato per la proposizione di rituale appello, anche alla luce degli indirizzi fissati dalla Corte di Cassazione che impone il pagamento dei tributi consortili anche in difetto di utilizzo dei servizi da parte del singolo consorziato.
Nonostante, però, la disponibilità, la trasparenza e la responsabilità accordate, dal sottoscritto presidente e dai dirigenti dell’Ente, alla recente conferenza dei Sindaci, circostanza dove abbiamo anche rappresentato la sola competenza in alcuni settori rispetto a tutti quelli che ci vengono erroneamente ascritti, il Sindaco continua a generare confusione nell’opinione pubblica e nelle stesse istituzioni.
Tale confusione, purtroppo, come abbiamo evidenziato, innescherà un potenziale e pericoloso precedente a scapito dei cittadini/consorziati ed Agenzia dell’Entrate-Riscossione nuovo concessionario del Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino.
In tale spirito collaborativo, l’Amministrazione Consortile, questa realmente composta da veri e onesti agricoltori eletti attraverso democratiche elezioni, e non dalla politica o dai partiti, conferma la disponibilità immediata a provvedere, nei termini di legge, al superamento di qualsivoglia contenzioso con i cittadini e la Soget S.p.A.
Infine, onde evitare anche inutili trionfalismi da parte di soggetti che intendono perseguire obiettivi diversi da quelli della tutela in agricoltura, la sottoscritta presidenza precisa che l’Ente Consorzio di Bonifica, già C.B. della Piana di Rosarno, è l’unico gestore fino al 2029 della Diga del Metramo, nonché gestore di tutte quelle opere idrauliche ricadenti nel comprensorio, ivi compresa la galleria di derivazione della Ghilina/Castagnara.
Per l’Amministrazione Consortile il Presidente Domenico Cannatà