di Carmelo Nicotera

{youtube}HajzZP_SIK4{/youtube}

Era il 2 Gennaio del 2012: la comunità taurianovese veniva scossa dalla tragica scomparsa di Graziella Calabrò, la 47enne che non riuscì a sconfiggere il male incurabile che l’aveva colpita. La morte della donna, che ha provato molte cure nel bresciano, lascia ancora oggi un alone di tristezza in tutti coloro che hanno potuto apprezzare il suo approccio alla vita. La necessità di lottare contro le malattie, l’obbligo di destinare impegno e fondi per gli studi sulle cause di questi mali, sono i motivi trainanti che hanno spinto il mister del Sarezzo Calcio, Ciccio Longo, amico fidato della povera Graziella, ad organizzare, col patrocinio della testata “Bresciaoggi”, il secondo memorial calcistico intitolato alla donna di Taurianova. Anche Antonio Calabrò, fratello della 47enne, si è battuto affinché il sacrifico umano della sorella possa portare ad un risultato concreto nella lotta contro la Sla, la malattia che colpisce irrimediabilmente le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale. Il torneo calcistico, infatti, è animato da una motivazione nobile: raccogliere introiti per aiutare un cittadino bresciano, Claudio Antonelli, affetto proprio dal “Morbo di Lou Gehrig”, il male oscuro che blocca i muscoli lasciando il cervello in “ostaggio” di un corpo immobile. I due promotori dell’iniziativa, Ciccio Longo e Antonio Calabrò, hanno voluto ribadire con forza la necessità di portare avanti queste battaglie contro i “virus” che infettano il corpo e l’anima delle persone. Il ricordo, la speranza, la voglia di non arrendersi accomunano due piccoli centri in due diversi parti d’Italia. Nord e Sud, senza assurde distinzioni campanilistiche, si schierano in una battaglia comune, infondendo nella comunità italiana il seme dell’integrazione, della tolleranza, della cooperazione fattiva.