Leo Autelitano racconta la sua verità sul decreto di commissariamento del Parco Nazionale dell’Aspromonte, ” trasgressivo, punitivo ed elusivo” “È giusto che si sappia la verità per smontare menzogne ad oggi diffuse”
E’ evidente a tutti, il carattere trasgressivo, punitivo, elusivo, che riveste il Decreto di commissariamento dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, il quale offende la dignità ed insulta l’orgoglio dell’intero popolo reggino.
Trasgressivo, perché viola norme di legge, di regolamento e di prassi consolidate in materia;
Punitivo, in quanto privo delle condizioni oggettive sulle quali poggiano di norma, i provvedimenti di commissariamento degli Enti Parco, nel mentre invece, appaiono integralmente in esso trasfusi, i motivi posti a base dell’adozione della determina 501/2023 da parte del Dirigente dell’Ente, con la quale Egli ha radiato dalla Pianta organica, le cinque unità di personale in precedenza immesse in ruolo . Questo significa che il decreto, nei suoi contenuti, è stato cucito e perfezionato in qualche bottega politica di Reggio Calabria, per poi essere trasferito al Ministero, da mani autorevoli, ben accreditate, al solo fine di ricevere la firma dell’ottimo Pichetto Fratin che, senza nulla osservare, ne’ aggiungere, ha suggellato;
Elusivo perché, anziche’ affrontare le problematiche che soffocano l’Ente, la cui punta di diamante è costituita dalla determina 501, voluta ed adottata in perfetta solitudine dal Dirigente, contro gli indirizzi del Presidente, determina che, oltre alla decurtazione apportata alla Pianta organica scesa da 15 a nove unità, poi ad otto per un ulteriore pensionamento, ha causato ben sei ricorsi in itinere al GIUDICE del lavoro inoltrati da altrettanti dipendenti, ed uno al TAR, le cui udienze sono in parte iniziate, con il Parco gia’ condannato per comportamento antisindacale tenuto dal Direttore , comportamento che sistematicamente ha violato le norme che regolano le relazioni sindacali, ivi compreso il diritto di sciopero, come si evince dall’ordinanza giudiziale emessa a seguito di denuncia presentata dalla UILPA per violazione delle norme di cui all’art 28 dello Statuto dei Lavoratori. Il contenuto dell’ordinanza costituisce un primo punto di chiarezza e sbugiarda la tesi del Ministero che accusa l Amministrazione e cioè Presidente e Consiglio Direttivo, la cui azione, sempre secondo il Ministero, “ non sarebbe sorretta dai necessari presupposti di legittimità a presidio del buon andamento dell’azione amministrativa”, dimenticando le continue contestazioni e diffide (15 circa ), effettuate dal Presidente nei confronti del Direttore, per gravi violazioni di legge e di contratto, materiale scottante di cui il Ministero e’ stato sempre messo al corrente tramite invio di copia.
A ciò va aggiunta l’inopportunità del decreto, sotto il profilo dell’incastro temporale e cioè alla vigilia di importanti pronunciamenti da parte della magistratura giudicante, particolare che avrebbe suggerito un rispettoso silenzio, visto che precise responsabilità gestionali dell’Ente medesimo, hanno costretto dipendenti e soggetti esterni, a rivolgersi ai giudici, per vedersi riconosciuto ciò che spettava loro di diritto, aggravando così il carico sulle spalle del Presidente che già a causa del comportamento dissennato del Direttore, si è visto trascinare in un aula di tribunale per rispondere di comportamento antisindacale in quanto rappresentante legale dell’Ente, accusa che stride con la storia della propria vita, trascorsa schierandosi sempre dalla parte dei lavoratori.
Quindi azione non sorretta dai necessari presupposti di legittimita’ a presidio del buon andamento della Pubblica Amministrazione quella portata avanti dal Presidente e dal Consiglio Direttivo afferma il Ministero. Ma per prefigurare una simile azione, ci vogliono alla base degli atti illegittimi. E quali sarebbero questi atti illegittimi adottati dall’Amministrazione in materia di personale, unico comparto attenzionato?. Quali sarebbero questi atti, dal momento in cui nessuno di essi, in sede di vigilanza ministeriale e’ stato censurato? Intanto gli atti di cui si parla, sono solamente tre. Il primo, e’ costituito dalla delibera n.8/2020, riguardante il Piano di fabbisogno di personale 2020-2022, piano che ha fornito gli indirizzi che hanno poi portato alle stabilizzazioni dei lavoratori LSU-LPU. Sull’operato scaturito dall’applicazione degli indirizzi di detta delibera e cioe’ la determina 295 del 30/6/2021, si sono pronunciati positivamente la Ragioneria Generale dello Stato, il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la stessa Corte dei Conti. In particolare la Ragioneria, esaminate le attività messe in atto dal nostro Parco, cosi’ si e’ espressa: