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“IL Dovere della memoria”

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Nel difficile periodo attuale determinato dall’emergenza pandemica, la scuola calabrese utilizza la tecnologia più avanzata per proporre ai propri studenti un’attenta e variegata offerta formativa. E’ avvenuto proprio attraverso la modalità telematica Dad, che due istituti dislocati a più di cento chilometri di distanza, abbiamo virtualmente fatto rete online e collaborato insieme alla realizzazione di un unico progetto che ha coinvolto numerosissimi allievi. Il 4 febbraio scorso, con una diretta tenutasi in contemporanea tra l’ITT Panella Vallauri di Reggio Calabria, il Liceo Statale delle Scienze Umane “ Vito Capialbi” di Vibo Valentia e la città di Napoli , si è svolto un esperimento riuscitissimo attraverso il quale più di un migliaio di studenti hanno avuto l’opportunità di incontrare Tullio Foà, l’ultimo testimone della comunità ebraica di Napoli che ha vissuto sulla propria pelle la discriminazione contenuta nelle leggi razziali. L’incontro fortemente voluto dai Dirigenti Anna Nucera, Antonello Scalamandrè e dalla Comunità ebraica di Napoli, è stato organizzato e coordinato dalla Professoressa Raffaella Imbrìaco referente dell’istituto Panella-Vallauri per l’Ed. civica, con il supporto tecnico dei rispettivi animatori digitali, il prof Stefano Infantino (Panella_Vallauri )e della prof.ssa Ines Scalafati( Liceo Capialbi).
“Il dovere della memoria” è il titolo emblematico che è stato scelto per questo intenso appuntamento culturale, al fine di sottolineare l’importanza della memoria storica dalla quale non si deve prescindere per non ripetere gli errori del passato. Prestigiosi e ricchi di significato gli interventi della dottoressa Lydia Schapirer Presidente della comunità ebraica di Napoli e del Dott. Roque Pugliese referente per la Calabria della Comunità ebraica di Napoli, che hanno ribadito la necessità della collaborazione con la scuola , agenzia educativa e formativa che pone al centro della sua missione civile e culturale, i principi fondanti della Costituzione Repubblicana.
Tullio Foà ha raccontato con una lucidità davvero straordinaria, la sua storia iniziata nel 1938 , anno cui aveva 5 anni e si approcciava fiducioso al mondo della scuola. Ha spiegato agli studenti come i suoi occhi di bambino rimasero increduli di fronte alle continue discriminazioni che le leggi razziali imponevano agli ebrei, soffermandosi più volte sulla sua incapacità di comprendere il significato di quelle orribili norme che giorno dopo giorno portarono migliaia di persone all’esclusione civile e sociale e che in nome di una “presunta inferiorità genetica”, condussero allo sterminio circa sei milioni di innocenti. Al termine del racconto che ha raggiunto punte di forte emozione quando sono stati rievocati i momenti cruciali nella resistenza del popolo napoletano di fronte ai tentativi di rastrellamento dei tedeschi, gli studenti delle due scuole calabresi, hanno posto innumerevoli domande al testimone di quei drammatici eventi, colpiti dal racconto meticoloso di quanto accaduto. Un’esperienza unica ed una mattinata di scuola altamente educativa è stata così concessa ai giovani dei due istituti calabresi, che porteranno nel loro bagaglio culturale la testimonianza diretta di Tullio Foà, un uomo coraggioso che ha scelto come missione della sua vita, quella di incontrare le nuove generazioni, affinchè la memoria dello sterminio del popolo ebreo non venga mai dimenticato.