Il Garante della disabilità Siclari interviene sulle barriere architettoniche nella stazione ferroviaria di Cannitello E la Calabria non può e non deve volere restare indietro, deve salire su quel treno che conduce alla piena ed effettiva inclusione
redazione | Il 28, Giu 2024
La vicenda della riapertura della stazione di Cannitello e la polemica legittima che si è sollevata a causa di una omissione grave consistente nella mancata predisposizione dei necessari strumenti di accesso per le persone con disabilità concede l’occasione all’Ufficio di Garanzia Regionale di intervenire su una questione che investe l’intero territorio calabrese e che vede troppe criticità riscontrate negli ultimi mesi anche presso strutture pubbliche o che erogano pubblici servizi.
Ma soprattutto consente di porre l’accento su una normativa che partendo da disposizioni ormai consolidate nel tempo, giunge negli ultimi anni all’inquadramento di una rinnovata ottica di inclusività che promana, universalmente intesa, dagli organismi mondiali ed internazionali, da quella visione condivisiva che tanta e accurata attenzione ripone verso le persone, verso tutte le persone.
La Legge Quadro sulla Disabilità e i successivi Decreti attuativi guardano in questa prospettiva traducendo nero su bianco quella ottica di specialità in dettato normativo, volto a realizzare gli impegni di civiltà assunti verso chi ha il diritto di vivere dignitosamente e quanto più possibile autonomamente la propria esistenza. Vite spesso difficili, ostacolate già troppo da circostanze fisiologiche o traumatiche per dovere sopportare di incontrare altre barriere fisiche e di pregiudizio.
E la Calabria non può e non deve volere restare indietro, deve salire su quel treno che conduce alla piena ed effettiva inclusione. Ripristinare dopo tanti anni la fermata di Cannitello sarebbe fatto da accogliere con entusiasmo e plauso, ma se fosse davvero “per tutti”. La località balneare si riempie di villeggianti, risultando durante le estati uno dei luoghi di maggiore affezione della città metropolitana reggina e va presa in urgente considerazione la necessità di fare rientrare la stazione ferroviaria che la serve tra quelle rientranti nell’accordo quadro per le riqualificazioni sottoscritto da RFI e che ha prodotto gare per l’esecuzione di lavori di abbattimento. Ciò per consentire a tutti di fruire delle bellezze naturali della nostra terra; e non soltanto di quella affacciata sullo Stretto, ma di tutte le meravigliose località turistiche che arricchiscono la nostra regione con una attrattiva unica ed incomparabile nel panorama europeo.
Ben venga, dunque, la protesta sollevata in questi giorni dai cittadini e dal mondo associazionistico, perchè risulta evidente che un nuovo spirito inizia a pervadere le menti dei calabresi i quali, al netto di strumentalizzazioni di sorta, devono comprendere definitivamente che i diritti vanno pretesi e che bisogna battersi per la realizzazione degli stessi, chiedendo alle amministrazioni preposte e di competenza il rispetto delle prerogative, perché la dignità di ogni essere umano non venga mai ridotta nemmeno di un millimetro in una società che per definirsi davvero civile non può continuare a confondere il diritto con la concessione di favore.
In questo senso il Garante si attiverà immediatamente per chiedere a RFI informazioni sulla situazione di adeguamento dell’infrastruttura ferroviaria.