Il Garante Marziale con forza il suo no alla droga "Conosco troppe famiglie sconquassate per figli caduti nella rete"
“L’incessante azione degli investigatori sul fronte antidroga, che spesso vede la Calabria protagonista in tema di smercio e spaccio di sostanze stupefacenti, deve indurci a pensare quanti minorenni siano i destinatari”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.
“Sarò politicamente corretto o scorretto – continua Marziale – ma continuo a sostenere il mio diniego ad ogni forma di legalizzazione e soprattutto a dirmi schierato dalla parte di chi ogni giorno lavora sul piano delle investigazioni e della repressione dei traffici di morte, perché la droga è morte, perché la droga è dipendenza che annienta l’individuo e lo porta ai margini della vita e della società”.
Per il Garante, infine: “Chi spaccia droga ai minorenni dovrebbe non godere di alcuna attenuante generica in fase processuale. Conosco troppe famiglie sconquassate da figli caduti nella rete ed è un calvario da non augurarsi nemmeno al peggior nemico. Si parli di droga nelle scuole, si parli nelle case, non si abbassi mai la guardia perché il pericolo è sempre più diffuso e capillare e non risparmia nessuna area del paese”.