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TAURIANOVA (RC), SABATO 28 SETTEMBRE 2024

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Il Ghione di Roma ospita Diego Amador

Il Ghione di Roma ospita Diego Amador

| Il 02, Apr 2011

Dal 5 al 17 aprile in scena “Per il resto tutto bene” di Stefano Satta Flores

Il Ghione di Roma ospita Diego Amador

Dal 5 al 17 aprile in scena “Per il resto tutto bene” di Stefano Satta Flores

 

Lunedi 4 aprile, al teatro Ghione di Roma, vi sarà il concerto di Diego Amador. Ul talento indiscusso quello di Amador (voce e pianoforte), definito da Paco de Lucia: “il più talentuoso pianista del Flamenco”, il calore del basso di Julian Heredia e l’inconfondibile presenza di Israel Varela alla batteria. Tre fuoriclasse per un viaggio attraverso le note dolci e suadenti del Flamenco, la danza spagnola di origine gitane dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco.

Il talento indiscusso di Diego Amador (voce e pianoforte), il calore del basso di Julian Heredia, la presenza inconfondibile di Israel Varela alla batteria. Tre fuoriclasse per un viaggio attraverso le note dolci e suadenti del Flamenco, la danza spagnola di origine gitane dichiarata Patrimonio Culturale  Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Diego Amador é tra i più luminosi talenti della scena attuale del Flamenco. Pianista, Cantaor, compositore e multi strumentista, appartiene alla grande dinastia gitana ‘Amador’, famiglia erede e portavoce di tradizione e avanguardia. Ha collaborato con Tomatito, El Cigala, Chick Corea, Bireli Lagrene, Larry Corryel, Jerry Gonzales, Alex Acuña, El Potito, La Susi, Remedios Amaya, Jorge Pardo, Carlos Benavent, Israel Galvan, Belen Maya … Nel 2002 i produttori americani della Fantasy e Original Jazz Classic lo vogliono nella loro etichetta, affiancando così il suo nome alle leggendarie incisioni di Bill Evans, Oscar Peterson, Art Tatum, McCoy Tyner. E’ stato invitato a chiudere, con un concerto, la XV Biennale del Flamenco a Siviglia. Nel 2003 vince col suo disco “Piano Jondo” il premio “Flamenco Hoi” sezione “miglior disco strumentale solista”. Nel 2004 alla biennale di arte flamenca vince il premio “Girardillo” come miglior concerto live solista. L ‘ultimo disco “Rio de los Canestreros” è in nomination per il Grammy Awards latino come miglio album flamenco La sua attuale ricerca è focalizzata sul ‘cante flamenco’ e sul pianoforte. Di prossima uscita il nuovo album registrato per la ECM con il leggendario contrabassista Charlie Haden.

Dal 5 al 17 aprile invece sarà in scena “Per Il Resto Tutto Bene” di Stefano Satta Flores. Con Loredana Cannata, Felice Della Corte e con Riccardo Barbera, Antonia Di Francesco e Paolo Perinelli; regia di Claudio Boccaccini. Una commedia tenera e divertente, in grado di appassionare il pubblico e di coinvolgerlo, attraverso l’immedesimazione dei due personaggi, divertirlo … e infine commuoverlo. Un racconto che ci parla delle paure del vivere e dell’amare che, attraverso ben collaudati meccanismi comici, offre varie sfaccettature dell’amore come dell’amicizia.

Stefano Satta Flores

Per il resto tutto bene è una delle opere più importanti di Stefano Satta Flores, attore di teatro e cinema scomparso prematuramente all’età di quarantotto anni.  Il 24 ottobre del 1985, il quotidiano La Repubblica descriveva così la scomparsa di questo personaggio: “Ora non vedremo più “quell’ attore coi baffi e simpatico”, quel ritrattista in scena di tanto nostro passato prossimo, non sentiremo più i suoi personaggi veri in storie forse inventate, e saremo privi di un commediante che s’era mostrato interprete attento al rumore della vita, uno che sempre partecipava di persona, che non si dava pace, non vantava certezze, non coltivava amicizie, e tuttavia alla distanza, negli ultimi anni, aveva mietuto nuovi consensi sviluppando come autore la vocazione di intrepido, un po’ sfottente “raisonneur” del sud. Ora Stefano Satta Flores, neanche cinquantenne, di Napoli fino al midollo ma italianissimo per la sua grana di drammaturgo, in sospetta vena di qualunquismo che invece spesso ci coglieva in flagrante, ora Satta Flores non c’è più [….]”  

Una commedia tenera e divertente

La sua è una commedia tenera e divertente, in grado di appassionare il pubblico, coinvolgerlo attraverso l’immedesimazione dei due personaggi,  divertirlo … e infine commuoverlo. Un racconto che ci parla delle paure del vivere e dell’amare che, attraverso ben collaudati meccanismi comici, offre varie sfaccettature dell’ amore come dell’amicizia.

La storia

All’interno di un appartamentino/studio/rifugio/tana si consuma l’amore tra i due protagonisti. Un amore intenso e sincero che, però, non riesce a trasformarsi in qualcosa di più stabile e concreto come auspicherebbe lei; per colpa delle indecisioni di lui, sempre sospeso tra mille dubbi, ripensamenti vari e indecisioni. Sullo sfondo s’incrociano i sogni , le aspirazioni, i progetti di un gruppo di amici alle prese con la disperata volontà di non crescere al fine, forse, di rendere eterna quella che invece è solo una stagione della vita.

Lunedi 4 aprile, invece il teatro Ghione ospiterà Diego Amador in concerto. Il talento indiscusso di Diego Amador (voce e pianoforte), definito da Paco de Lucia: “il più talentuoso pianista del Flamenco”, il calore del basso di Julian Heredia e l’inconfondibile presenza di Israel Varela alla batteria. Tre fuoriclasse per un viaggio attraverso le note dolci e suadenti del Flamenco, la danza spagnola di origine gitane dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco.  

 

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