“Il governo nicchia sull’aviosuperficie di Scalea” Lo afferma il deputato M5s Paolo Parentela
«Il governo nicchia sull’aviosuperficie di Scalea, dando risposte che già conoscevamo e senza prendere posizione sull’accaduto». È quando afferma il deputato M5s Paolo Parentela, che ieri ha ottenuto nell’aula di Montecitorio la risposta del governo alla propria interrogazione sull’aviosuperficie di Scalea, a cui fa eco il consigliere comunale M5s di Scalea Renato Bruno. «Siamo insoddisfatti – spiegano Parentela e Bruno – del fatto che il governo, per bocca del sottosegretario Velo, non sia stato capace di fornire risposte concrete né al sottoscritto, né ai cittadini di Scalea e del comprensorio dell’alto tirreno cosentino. Sono stati evasivi, cedendo al solito rimpallo di responsabilità tra comuni e regione. Evidentemente neanche il governo riesce ad ottenere la documentazione necessaria».
I Cinque Stelle continuano: «Restiamo basiti difronte a tale uso superficiale di risorse, senza verifiche preventive e senza tener conto anche dell’ambiente. Quello che risulta evidente da quella struttura sono le violazioni di norme di diritto comunitario e nazionale, soprattutto per quanto concerne il rischio idrico del PAI e il d. Legs 42/2004 che vincola le costruzioni a distanza di 150 metri dalla sponda dei fiumi e 300 metri dalla battigia di laghi e mare. Con questa cattedrale nel deserto, ancora una volta, si continuano a calpestare le bellezze naturalistiche del nostro territorio per favorire gli affari ai soliti amici degli amici, che promettono ai cittadini turismo e lavoro che non vedranno mai».
«Invitiamo il ministero – concludono Bruno e Parentela – ad avviare le varie indagini conoscitive e a collaborare apertamente con la magistratura. Non possono continuare a farla franca i soliti politici complici di favorire appalti sempre agli stessi imprenditori».