Il manifesto del Partito Democratico di Villa San Giovanni contro i danni del Ponte Questo conta, iniziare! (completarlo davvero non interessa a nessuno). Cosa significa tutto questo per Villa?
SVEGLIA !
Tutto deve essere subordinato all’inizio dell’Opera, ai primi cantieri del
“PONTE”.
Questo conta, iniziare! (completarlo davvero non interessa a nessuno).
Cosa significa tutto questo per Villa?
1) la fine dell’appalto sul lungomare, finalizzato al mascheramento
dell’ecomostro di Cannitello;
2) la perdita della speranza di liberare la città dall’inquinamento con il
“Porto a Sud”;
3) la realizzazione di nuovi “ecomostri” funzionali agli espropri, alla
cantierizzazione delle aree per il Ponte;
4) la dequalificazione dell’intero territorio destinato a tramutarsi nella
“Città sotto il Ponte”.
Ed attenzione, anche gli interventi dell’Autorita’ di Sistema Portuale
dello Stretto sono comunque legati alla realizzazione del Ponte, inteso
come priorità.
E la si vede bene questa “priorità” nell’appalto delle Ferrovie sul
Lungomare villese:
più di 400 giorni lavoro di ritardo per consegnare un primo lotto, senza alcuna
garanzia di conclusione lavori, con il “mascheramento” dell’orrenda
intubata di Cannitello ormai eliminato dall’intervento
perché, appunto, l’ecomostro e’ ritornato utile.
Cosa dovrebbe chiedere, quindi, l’Amministrazione villese?
Opere compensative?
E come si compensa la trasformazione di una Citta’ in un cantiere più che
decennale?
Come si compensa la fuga dei residenti e l’impoverimento legato agli
espropri, alla fine di tante attività commerciali?
Sullo Stretto non ci possono essere opere compensative, ci sono – e sono
tante – le opere davvero necessarie, con in testa i nuovi approdi del Porto, lontani dal centro abitato;
con una stazione ferroviaria all’avanguardia e priva di barriere
architettoniche.
Il dibattito pubblico – negatoci da Salvini e dalla Lega Nord – deve
essere stimolato anche dagli Amministratori villesi.
E’ necessario attivare subito un coordinamento civico stabile sui lavori
da eseguire, una cabina di regia aperta alla società, ai
professionisti, alle forze politiche attive, che intervenga criticamente
sulle tempistiche, che comunichi le priorità di intervento, che denunci
l’impoverimento legato agli indennizzi degli espropri.
Salvini ci comunica che a primavera prossima ci sarà la posa dell’ ennesima
“prima” pietra del “nuovo” Ponte
Se non fosse tragico, non sarebbe tutto profondamente ridicolo?
Non ci basta lo sfregio della variante di Cannitello?
Quante altre “prime pietre” d’inciampo dovranno subire i villesi?