Il Meetup Alto Jonio analizza i pericoli delle trivellazioni petrolifere Impatto su ambiente, salute, economia sono alcuni dei temi che sono stati affrontati nel convegno organizzato a Trebisacce dagli attivisti del movimento
Il convegno, tenutosi il 7 aprile a Trebisacce e organizzato dal Meetup Alto Jonio in MoVimento, ha avuto ad oggetto l’analisi dei rischi connessi alle trivellazioni petrolifere nel mar Jonio. Il tema è tornato in auge a seguito dell’approvazione del decreto “sblocca Italia”, con il quale il Governo Renzi ha inteso avocare a sé il potere di determinare la politica energetica nazionale, in palese contrasto con l’art. 117 della Costituzione, che riserva la potestà legislativa in tale materia alle regioni. Le agevolazioni economiche e burocratiche derivanti alle compagnie petrolifere dal decreto “sblocca Italia” sono diverse, una fra tutte il “titolo concessorio unico”. Sarà sufficiente una sola domanda per eseguire ricerche e sondaggi prima e trivellazioni permanenti poi. Le concessioni, per terra e per mare, sono raddoppiate e consentono trivellazioni selvagge in zone a forte rischio sismico (il golfo di Taranto è tra queste, essendo zona di contatto tra la zolla africana e la zolla europea), o di rilevante interesse storico (la secca di Amendolara è tradizionalmente identificata con la leggendaria isola di Ogigia). Il golfo di Taranto, inoltre, è un mare chiuso, non lambito nei suoi fondali da correnti che lo mettano in comunicazione con il mar Mediterraneo. Qualsiasi danno al fondale marino sarebbe irreversibile. Nessuna delle compagnie petrolifere beneficiarie delle concessioni paga le tasse in Italia, ENI compresa, partecipata dall’Italia solo per il 20%, e dal Canada, Inghilterra e Usa per il 50%. Il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, in palese contrasto con le dichiarazioni verbali con cui ha ribadito il suo fermo no alle trivelle, non ha concesso parere sfavorevole alle richieste di VIA formulate da Total E&P Italia, ma si è limitato a rilevare l’impossibilità di procedere alla Valutazione di Impatto Ambientale per carenza di documentazione. Si auspica che l’atteggiamento, di fatto ancora possibilista, di Oliverio si converta in una presa di posizione reale contro lo scempio della sua regione e che, come ha osservato il moderatore Christian Quartero, si rechi a Roma “ad affrontare il problema sbattendo i pugni sul tavolo. Sono necessarie azioni di forte protesta con la consapevolezza che è in gioco il futuro del territorio e della incolumità delle future generazioni”. Vito Petrocelli, portavoce del MoVimento 5 Stelle al Senato, nel corso del suo intervento, ha precisato che il MoVimento 5 Stelle si è fatto promotore di un’iniziativa legislativa volta a vietare, in radice, qualsiasi trivellazione sul territorio italiano. Ad oggi la proposta di legge è al vaglio del Parlamento.