Meetup Alto Jonio in movimento contro le trivellazioni I sindaci impugnino il d.m. 122 del 12/06/2015 e diffidino Enel Longanesi dall'avvicinarsi al Golfo di Taranto
Con il D.M. 122 del 12/06/2015, il Ministero dell’Ambiente ha autorizzato la compagnia petrolifera ENEL LONGANESI alla ricerca e all’estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi nel Golfo di Taranto, in spregio alle esigenze di tutela dell’ecosistema e del fondale marino, di salvaguardia del patrimonio artistico e culturale che giace sui fondali dello Jonio settentrionale e degli interessi di natura economica, commerciale e turistica che fanno capo agli abitanti delle coste joniche.
I meetup di Cassano allo Jonio, Trebisacce e Villapiana in MoVimento 5 Stelle hanno protocollato, nei rispettivi comuni, una lettera indirizzata ai Sindaci Gianni Papasso, Franco Mundo e Paolo Montalti, al fine di sollecitare azioni idonee a fermare l’esecutività del decreto.
I meetup chiedono ai sindaci di non indugiare ulteriormente nell’impugnare il decreto presso il Tar Lazio, al fine di ottenerne al più presto l’annullamento, chiedendo contestualmente l’accertamento dell’incompatibilità delle attività di ricerca e di estrazione di idrocarburi con le irrinunciabili esigenze di tutela del diritto alla salute e alla salubrità dell’ambiente, e degli interessi artistico-culturali e turistici che fanno capo agli abitanti dei territori coinvolti.
Diverse sono le ragioni per le quali opporsi al decreto.
Innanzitutto la struttura del Golfo di Taranto, che è un mare chiuso le cui correnti in profondità non comunicano con il Mar Mediterraneo. Le sostanze utilizzate nelle attività di perforazione (anche radioattive) rimarrebbero di conseguenza sul fondo, inquinandolo irrimediabilmente e contaminando il pesce, che una volta pescato, finirebbe sulle tavole dei consumatori con gravi rischi di danni alla salute.
In secondo luogo, il fondale presenta aree di rilevante interesse storico-archeologico, tra cui la zona situata al largo di Trebisacce (dove secondo la tradizione sarebbe affondata una flotta di Dionigi di Siracusa) o la secca di Amendolara (la leggendaria isola di Ogigia), o ancora l’area su cui si affaccia Sibari (Colonia della Magna Grecia).
Inoltre, le trivellazioni e le prospezioni tramite lo strumento dell’air-gun, che prevede l’esplosione di bombe ad aria compressa contro il fondale e che mediamente produce un rumore d’intensità pari a 210 decibel, un miliardo di volte superiore ad un concerto rock, esporrebbero una zona già interessata da instabilità tellurica, a nuovi e più intensi fenomeni sismici, come è già accaduto con il terremoto del 2012 in Emilia Romagna.
L’autorevole rivista americana Science ha pubblicato un articolo in cui non si esclude il nesso tra trivellazioni e terremoti, mettendo in correlazione le trivellazioni effettuate nel 2012 in provincia di Modena con il disastroso terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna nello stesso anno, causando diverse vittime. L’autore dell’articolo, Edwin Cartlidge, ha denunciato di aver ricevuto pressioni per non far pubblicare l’articolo e numerosi tentativi di screditare l’operato degli scienziati che sostenevano questa tesi.
Alla luce di tali considerazioni il terremoto verificatosi il 3 luglio scorso, il cui epicentro è stato individuato fra Trebisacce ed Albidona, è sicuramente sospetto. Si auspica che la Procura della Repubblica di Castrovillari intervenga per accertare se ENEL LONGANESI ha condotto attività di prospezione nei giorni precedenti al terremoto del 3 luglio, magari su esposto dei comuni interessati.
Al fine di evitare che la compagnia petrolifera proceda con le attività di ricerca degli idrocarburi nelle more della definizione del procedimento presso il TAR LAZIO, si chiede ai sindaci di diffidare la Multinazionale dall’avvicinarsi al Golfo di Taranto, e ciò in attuazione del principio di precauzione cui tali paesi si sono vincolati con delibera.
Meetup Alto Jonio in MoVimento
Giovanna De Vita
Anna Maria Tarantino