“Il Mezzogiorno non diventi discarica delle multinazionali” Lo dichiara il Coordinamento "No Triv"
Crediamo fortemente nell’alleanza tra società civile ed istituzioni locali per impedire al Governo centrale di svendere la
fascia ionica e trasformare il mezzogiorno d’Italia nella discarica di servizio di una schiatta di multinazionali, ma allo
stesso tempo crediamo che siano necessarie chiarezza e decisione nell’emettere provvedimenti istituzionali importanti
a difesa del territorio e della nostra economia.
L’attacco della prima esplorazione nel territorio di Cassano allo Jonio, a pochi metri dall’Area Protetta della Foce del
Crati e dalla antica Sibari, siti che non hanno bisogno di descrizioni per importanza storica, culturale ed ecologica, è
feroce ed è quindi necessario respingerlo uniti e con forza.
Per questa ragione nelle giornate scorse abbiamo inviato tramite Posta Elettronica Certificata una diffida a tutti i
comuni della fascia ionica affinché emettano a breve un’ordinanza che eserciti il diritto di precauzione su tutto il
territorio di competenza comunale, fermando ogni squallida velleità da parte dei predoni del petrolio.
Si tratterebbe, ovviamente, di un atto propedeutico all’esercizio del diritto di precauzione che le associazioni di difesa
della salute e del territorio pretendono anche dalla Regione Calabria, sulla scorta di quanto fatto dalla Regione Emilia
Romagna a seguito del terribile sisma che ne ha piegato città e sistema produttivo.
Vale la pena ricordare, infatti, che una apposita commissione di inchiesta non ha escluso il legame tra il terremoto
dell’Emilia Romagna e l’attività estrattiva nella regione mentre studi scientifici negli Stati Uniti hanno ormai definito
una stretta correlazione tra le trivellazioni ed i terremoti. Il rischio che stiamo correndo con la possibilità di concedere
aree di territorio all’attività di esplorazione o estrazione di petrolio in una zona già altamente sismica è probabilmente
molto più grave di quel che si crede. La Regione Calabria, pertanto, attui immediatamente i provvedimenti necessari
per esercitare il diritto di precauzione: la nostra esortazione nei confronti di tutti i comuni della fascia ionica vuole
andare in questa direzione.
Nel frattempo l’attività del coordinamento no-triv magna continuerà senza tregua anche nel periodo estivo: nei
prossimi giorni speriamo di incontrare molti sindaci interessati per tracciare una linea di intervento unitaria tra
associazioni e istituzioni, ed è in programma anche una iniziativa per valorizzare l’area protetta della foce del Crati per
dimostrare, ancora una volta, l’incompatibilità tra le vocazioni del territorio e l’estrazione petrolifera. La sibaritide ha
imparato dalla Val d’Agri che il petrolio significa solo promesse e povertà per il territorio, pertanto non ci lasceremo
colonizzare.
Coordinamento No Triv