Il Ministero serbo dispone il ritiro di miele contraffatto dai supermercati IDEA Lo “Sportello dei Diritti”: prima che ci sia un’altra allerta europea, istituzioni europee e Ministero della Salute facciano le verifiche se il miele contraffatto sia stato esportato anche nell’area UE ed in Italia
La notizia arriva dalla Serbia, ma potrebbe riguardare anche il nostro Paese. È
di oggi la comunicazione del Ministero dell’Agricoltura serbo, secondo la quale
verrà chiesto alla catena di supermercati IDEA di ritirare dai propri punti vendita
il miele commercializzato sotto il marchio “K Plus”, in quanto sarebbe risultato
contraffatto. Le analisi sono partite da alcune rilevazioni dei prezzi ed in particolare
dai forti ribassi presso la suddetta catena alimentare. Il miele era stato posto
in vendita a prezzo scontato dal 25 al 27 agosto, a 569 dinari per chilogrammo pari
a meno di 5 euro, e inoltre, acquistandone un vasetto, se ne poteva addirittura ottenere
un altro al prezzo di soli 171 dinari (poco meno di 1 euro e 50 centesimi), con uno
sconto pari quindi al 70%. Ciò è parso sospetto ad alcuni consumatori che hanno
prontamente contattato i relativi ispettori che hanno immediatamente testato il
prodotto, appurandone la contraffazione. A seguito dell’intervento degli ispettori,
il Ministero dell’Agricoltura serbo ha deciso di ordinare ad IDEA di rimuovere
il prodotto dai suoi scaffali. “Dopo i test iniziali, abbiamo anche eseguito una
cosiddetta superanalisi che ha solo confermato i nostri primi risultati. Abbiamo
ordinato che il miele venga rimosso dai negozi”, afferma il Ministro dell’Agricoltura
Branislav Nedimovic. La quantità soggetta al provvedimento è ancora sconosciuta.
Inoltre, gli ispettori hanno visitato l’azienda Aza di Ledinci, vicino a Novi Sad,
che ha confezionato questo miele per conto di IDEA. Poiché una quota assai significativa
del miele importato in UE ed in Italia proviene dai paesi dell’Est Europa tra cui
la Serbia, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita
le istituzioni europee e il Ministero della Salute a fare le verifiche del caso,
ed in particolare se il prodotto contraffatto sia stato esportato anche nei Paesi
UE ed in Italia, prima che sia lanciata un’altra allerta, come i tanti scandali
alimentari che ciclicamente si stanno ripetendo e che spesso vengono scoperti con
colpevole ritardo.