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Il (non) decoro urbano di Taurianova

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Non si può non rimanere indifferenti quando una grossa fetta di popolazione si indigna per un disservizio. In questo caso, l’annosa questione del “verde pubblico” e del “decoro urbano”, così tanto sventolato ai quattro venti quando l’attuale amministrazione, a seguito di un’interpellanza per l’aumento del bando rifiuti, rispose che gli oltre 700 mila euro annui in più, erano appunto per il (presunto) decoro urbano. E su certi aspetti, la risposta poteva anche essere condivisibile se si vuole tenere la città pulita e in ordine. In questi mesi, una miriade di fotografie girano per i social con luoghi della città invasi da erbacce e non da “ciuffi”, i quali nemmeno una squadra di coiffeur riuscirebbe a sfoltire. E che molte volte, noi stessi abbiamo denunciato, sia per iniziativa personale che per sollecito dei cittadini, così come abbiamo sempre posto in essere e condannando, gli “sporcaccioni”, ovvero quei balordi maleducati che non hanno cura dei luoghi pubblici o che buttano la spazzatura per strada. Ma stavolta, siamo andati a tentare di capire qualcosa in più, così per fare ordine, spulciando il capitolato d’appalto del bando rifiuti redatto il 20 giugno 2017 per leggere cosa c’è scritto a tal proposito in quanto 723.000 euro annui in più, sono tanti.

Ci sono ben sette pagine (dalla 37 alla 44) nella “Parte IV Prescrizioni tecniche dello spazzamento delle strade e aree pubbliche e manutenzione del verde pubblico”, dall’art. 65 all’art. 72. Ad esempio, all’art. 65 punto 1 c’è scritto, “Si intende per spazzamento l’intervento realizzato dall’operatore dotato di un mezzo attrezzato per il trasferimento, manuale o meccanizzato, di rifiuti depositati al suolo lungo strade, viali, vie e piazze. Esso consiste nelle operazioni di accumulo, raccolta, trasporto e conferimento negli appositi cassonetti o altra sede idonea dei rifiuti presenti sul suolo; quindi nel mantenere pulite tutte le aree pubbliche e le loro adiacenze dai rifiuti quali sabbia, terriccio, detriti, ramaglie, erbacce, cartacce e quant’altro ad essi assimilabili”. E già questo fa capire la reale inadempienza, visto che si tagliano le erbacce (e abbiamo un numeroso “book fotografico”) e vengono lasciati senza pulire i luoghi di intervento.  Anche perché il “Servizio di spazzamento” è compreso nell’art. 66  e al punto 2 (che poi è “1”, c’è qualche errore), si legge, “Sono comprese nel servizio di spazzamento le operazioni di estirpazione delle erbe infestanti che crescono lungo i marciapiedi, argini stradali e/o piazzali-cortili di edifici pubblici, anche se all’interno della recinzione”.  E nel punto 4 specifica, “Il servizio di spazzamento consiste anche nel prelievo, nel trasporto e nel deposito presso il Centro Comunale di Raccolta, ricadente all’interno del territorio comunale, di cartoni, imballaggi ed assimilabili depositati al suolo in spazi pubblici”. E via discorrendo ci sono ben 16 punti dove si possono leggere i compiti stabiliti per contratto, ma che, ahinoi, peccano di attuazione. Interessante è l’art. 68 sul “Diserbo stradale”, un servizio che dovrebbe garantire, “l’assenza di erbe dal marciapiede, strade ed aree pubbliche del centro urbano. E poi ci sarebbe l’art. 69 “Pulizia di cunette stradali e canali di scolo”, in caso calamità naturali sarebbe un’ottima prevenzione, che recita così, al punto 1 “Tale servizio consiste nella manutenzione e pulizia costante delle cunette stradali e dei canali di scolo delle strade ubicate nel centro e nelle frazioni in modo da assicurare il regolare deflusso delle acque meteoriche, con frequenza ogni 15 giorni in primavera ed estate, e mensilmente autunno e inverno”.
All’art. 70 c’è la “Manutenzione del verde pubblico”, ovvero la cura di “giardini, parchi, piazze, viali alberati, aiuole, villa comunale ed impianti di proprietà comunale aperti al pubblico, aiuole, zone verdi ricadenti nell’ambito delle lottizzazioni comunali, cortili di scuole ed edifici pubblici in genere anche se recintati, ma anche marciapiedi, passaggi pedonali, portici pubblici, spartitraffico, etc. purché dotati di porzioni a verde”, ovvero quei luoghi in cui c’è tanta polemica per la (non) cura dalle scuole, le lottizzazioni comunali e le piazze. E noi, abbiamo preso come riferimento la Piazza Santa Lucia (vedi foto copertina), visto che è descritta nell’art. 71 (lettera j), la quale è un ricettacolo di sporcizia, e che sta a pochi passi dall’isola ecologica (sic!). Jatrinoli, ultimamente è trascurata (finanche dalla processione della Patrona), e va precisato che dal 1928 è anch’essa Taurianova.

Agli artt. 10 e 11 ci sono gli “Obblighi della committenza” e le “Penalità” in caso di inadempienze, le riporteremo la prossima volta, ma credo che per ora, premeva far capire che, qualcosa che non va c’è, e che inevitabilmente va risolta. E avulsi da polemiche non dando la colpa a nessuno, speriamo che tale nostro discorso sia preso d’esempio ai “delegati” del settore in questione come un “post-it” o meglio, come una cura virtuale di fosforo ad aiutare la memoria. Perché la memoria è fondamentale.

(GL)