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Il noto attore Pippo Franco a Palmi

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di Rosa Fameli Foti

Giunge in Calabria il 12 agosto 2019, precisamente a Palmi (Rc) villa Mazzini, nel cast dei festeggiamenti della Varia 2019, un guru del teatro, un grande del cinema, un comico esemplare, nonché regista, scrittore, attore, commediografo, arrangiatore, cantante, compositore, presentatore, un artista dalle mille sfaccettature, un “trafficante di sogni”, come si definisce lui su facebook ed instagram (insta#realpippofranco www.pippofranco.eu). La serata lo vede protagonista insieme ad altri personaggi eloquenti; tema di fondo “Natuzza Evolo testimone di fede”, la mistica di Paravanti. Presentano il giornalista palmese Arcangelo Badolati e Lilli Sgrò. A seguire Pippo con il suo spettacolo “Non ci resta che ridere”, subito dopo l’incontro di testimonianze spirituali. Partecipano alla serata la famiglia di Natuzza, il padre spirituale Michele Cordiano, don Silvio Mesiti, l’attore Pippo Franco ed il manager musicale Ruggero Pegna, e il promotore della causa di beatificazione di Natuzza, Enzo Gabrieli. Ma torniamo a Pippo Franco; iniziamo una semplice chiacchierata : < < Carissimo Pippo, benvenuto a Palmi, siete qui in occasione dei festeggiamenti in corso?>>
< < Vengo oramai in Calabria da diversi anni, e sono venuto a conoscenza di Natuzza grazie al manager musicale Ruggero Pegna, il quale segnato e affidato a lei, ha trovato conforto>>.
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< < Si sono qui in merito ai festeggiamenti della Varia di Palmi, che conservano una tradizione centenaria, questa sera facciamo una testimonianza riguardo Natuzza Evolo, poi ci sono altre persone qualificate a farla. Poi farò uno spettacolo finale, “Non ci resta che piangere”, che rispecchia lo stato attuale del nostro tempo purtroppo, scritto da me>>
< < La Calabria vi appartiene, cosa ne pensate di questa terra?>>
< < Vengo qui in Calabria da quando ero ragazzo, già da quando non c’erano le strade, da quando sulla spiaggia di Tropea non c’erano nemmeno i bagnanti. La prima volta che mi trovai qui con una Volkswagen , il mare qui in Calabria, non c’erano nemmeno i bagnanti, ma solo delle signore vestite di nero, probabilmente per un lutto, che si bagnavano i piedi insieme a dei bambini. Era tutto particolarmente bello, di particolare fascino. Non è solo la natura ma tutto quello che può offrire la Calabria>>.
< < Pippo Franco attore consumato, reduce di una carrellata di film oggi cult movie, seguiti da migliaia di appassionati e collezionisti cinefili. Una cinematografia ricca e varia, ma quale vi ha colpito di più durante la lavorazione?>>
< < Nel mio mestiere non c’è nulla che mi coinvolge più di un’altra cosa, quindi non posso dire che un film o un programma televisivo mi abbia colpito più di un altro. Anche adesso faccio molte cose, ma sono tutte quanti interessanti per me; ogni volta c’è sempre qualche problema da risolvere. Io faccio questo mestiere perché penso di essere utile, di aver fatto un’esperienza di vita straordinaria, oserei dire per me unica. Per cui ho parecchie cose da dire al pubblico ed è questo il motivo per cui sono qui, lo spirito mi spinge a fare tutto ciò che amo >>
< < Se vi dovreste trovare in un’isola deserta a cosa non potreste mai rinunciare, che cosa non dovrebbe mancare?>>
< < Diciamo che è la condizione dell’uomo in cui si trova oggi. Adesso siamo proprio nel deserto, più deserto di così?! Guarda che succede con i governi, nella politica? Non è rimasto nulla siamo proprio abbandonati su un’isola deserta. Se pensiamo ad Albert Einstain diceva che i momenti di difficoltà poi servono per portarti dove devono portarti per vivere meglio. Quello che non dovrebbe mancare è la Speranza>>
< < Riguardo al Bagaglino fenomeno televisivo degl’anni novanta, i vostri amici e colleghi Gigi Misefari e Giacomo Battaglia. Ricordo l’ultima vostra commedia “Brancaleone” e la sua armata, partita dal teatro San Babila in cui nel cast vedeva Gegia ( nel ruolo di Marozzia), Giacomo Battaglia (Colombello), Gigi Misefari (Folco). Che cosa ricordate di loro, in particolare del reggino Giacomo Battaglia scomparso prematuramente?>>
< < Brancaleone è una commedia teatrale scritta da me, Misefari e Battaglia sono dei miei amici e colleghi carissimi da sempre. Hanno dato un contributo egregio alla commedia, hanno lavorato bene con me, ci sono infiniti i ricordi. Avevamo un bel feeling, ci sentivamo sempre al telefono, per parlare di tutte le problematiche. Ma ricordo l’ultimo giorno in cui mi chiamò Battaglia, mi cercava spesso per parlare di lavoro, suggerimenti, domande e altro, ma l’ultima volta non mi disse “nulla, ho chiamato soltanto per sapere come stai”, mi sono preoccupato. Poi il dramma del suo calvario, un ictus che poi l’ha portato in cielo, rimarrà un angelo. È un amico che mi manca moltissimo e che rimpiangerò per tutta la vita>>.