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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Il nuovo decreto “gattopardesco” Covid ha il via libera: niente “zone gialle”, scuole aperte fino alla prima media con un alt alle regioni sulle ordinanze. Le nuove regole Nei fatti rimane tutto così com'è dal dal 7 aprile e dopo uno scontro le "gialle" soggette a deroghe. Obbligo ai sanitari di vaccinarsi e stop ai presidenti delle regioni di emanare ordinanze di chiusura delle scuole

Il nuovo decreto “gattopardesco” Covid ha il via libera: niente “zone gialle”, scuole aperte fino alla prima media con un alt alle regioni sulle ordinanze. Le nuove regole Nei fatti rimane tutto così com'è dal dal 7 aprile  e dopo uno scontro le "gialle" soggette a deroghe. Obbligo ai sanitari di vaccinarsi e stop ai presidenti delle regioni di emanare ordinanze di chiusura delle scuole

Ieri sera il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo decreto anti Covid in vigore dal 7 aprile che conferma sostanzialmente l’impianto delle misure già in atto e introduce due importanti novità, tra queste l’obbligo di vaccinarsi per tutto il personale che opera nella sanità, farmacisti compresi. Ma, importante, fermano i presidenti delle regioni di emanare nuove ordinanze per chiudere le scuole. Visto che alcuni presidenti, tra questi il presidente ff della Regione Calabria, chiudevano le scuole in questo anno di piena emergenza nonostante le direttive nazionali prevedevano la didattica in presenza. In Calabria poi ci ah dovuto pensare il Tar (finalmente) a bocciare le ordinanze diciamo, “avventate” e senza un benché minimo di criterio giustificativo.
Un’altra condizione contenuta nel nuovo decreto è che non ci saranno più le “zone gialle”, a meno che non è prevista qualche deroga e anche delle aperture in merito alla situazione epidemiologica sui contagi e quindi il conseguente ripristino della “zona gialla”.
L’Italia resta in “arancione” o “rosso” fino alla fine di aprile, con il divieto assoluto di spostamenti in tutto il paese. A farne ancora le spese di questa chiusura saranno sempre bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre e piscine che resteranno chiuse.
Non sono consentite le visite ai parenti e a mici in “zona rossa”, ma possibili in quella “arancione” una sola volta al giorno e per un massimo di due persone.
Per quanto riguarda l scuole, si riapre fino alla prima media anche in “zona rossa” così come la didattica in presenza per i “servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, nonché dell’attività didattica del primo ciclo di istruzione e del primo anno della scuola secondaria di primo grado”. Mentre per i successivi gradi di istruzione, conferma per “lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca in zona arancione, mentre in zona rossa le relative attività si svolgono a distanza, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.
Il presidente dell’Anci Antonio Decaro, primo cittadino di Bari e presidente dell’Anci, tuona, “Leggiamo dalle agenzie di stampa che il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge in materia di misure anticovid. Scopriamo che non ci sono più zone bianche e gialle e che molte attività economiche resteranno chiuse per ancora un mese senza alcuna certezza sui tempi di erogazione dei ristori per le chiusure precedenti. E per la prima volta i sindaci e i presidenti di Provincia non sono stati consultati né informati sulle misure contenute nel testo”.
Per il resto è tutto com’era prima, nulla più e nulla meno, Draghi o Conte, il risultato non cambia e quindi, che bisogno c’era di sostituire il premier Conte? Già in tempi lontani Tomasi di Lampedusa ci disse “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”… purtroppo!
(GILar)

Di seguito i provvedimenti in vigore dal 7 aprile:

Ristoranti e bar
Nel provvedimento non sono indicate date ma è possibile che dopo due settimane, dunque a partire dal 20 aprile, ci sia una rivalutazione delle misure soprattutto per quanto riguarda i bar e i ristoranti a pranzo, che invece adesso dovranno rimanere chiusi per l’intera giornata con la possibilità di asporto e consegna a domicilio. Per i bar l’asporto è consentito fino alle 18, per ristoranti, enoteche e vinerie fino alle 22. Le scuole saranno aperte anche in zona rossa fino alla prima media, potranno esserci deroghe soltanto in casi di prevalenza delle varianti che provocano focolai.

Le riaperture possibili (se i contagi lo consentono)
Andamento della curva epidemiologica e della campagna vaccinale: sono i due parametri per decidere le possibili riaperture. Per questo nel decreto legge viene specificato che «in ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale, con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili, con deliberazione del Consiglio dei ministri, sono possibili determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento».

Autocertificazione per gli spostamenti tra regioni
Servirà l’autocertificazione per uscire dalla propria regione. Il nuovo decreto del governo conferma che «sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione». Tra i motivi di necessità — è stato chiarito — c’è l’assistenza a un parente malato e non autosufficiente, ma solo per la persona che deve occuparsene.

Le visite a parenti e amici
Nelle zone che si trovano in fascia arancione «è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi». Le visite «non sono invece consentite nei territori nei quali si applicano le misure stabilite per la zona rossa».

Sbloccati i concorsi per gli enti pubblici
Nel decreto è previsto lo sblocco dei concorsi (circa 110 mila posti) con una prova scritta e una prova orale per il reclutamento di personale non dirigenziale. I candidati dovranno produrre un test antigenico negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. La prova durerà un’ora e sarà possibile lo svolgimento delle prove in sedi decentrate a carattere regionale.Sono state prorogate le norme sui processi. «In caso di malfunzionamento del portale del processo penale telematico, gli avvocati potranno essere autorizzati dal giudice a depositare singoli atti e documenti in cartaceo».

Scudo penale per i medici che fanno i vaccini
Lo «scudo penale» previsto dal decreto riguarda le lesioni o il decesso di un paziente avvenuto in seguito all’inoculazione della dose. E dunque «per quanto previsto dagli articoli 589 e 590 del codice penale verificatisi a causa della somministrazione di un vaccino la punibilità è esclusa quando l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative alle attività di vaccinazione».

Scuole in presenza, le Regioni non potranno chiuderle
In tutta Italia tornano in presenza le scuole fino alla prima media, governatori e sindaci non potranno chiuderle. A meno che un territorio venga a trovarsi in situazioni di particolare gravità, come può accadere per la forza di una variante del Covid. In zona rossa gli alunni dalla seconda media in su potranno frequentare solo a distanza. Invece in zona gialla e arancione «il secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado si svolgono integralmente in presenza e le secondarie di secondo grado garantiscono l’attività in presenza dal 50 al 75%».

Seconde case

Il nuovo decreto conferma la possibilità di rientro nell’abitazione e dunque consente di andare nelle seconde case anche se i trovano in zona rossa. I governatori e i sindaci potranno però emettere ordinanze restrittive. Ecco le regole che devono essere rispettate: può andare nella seconda casa soltanto il nucleo convivente e soltanto se la casa è disabitata. Non si può andare nella seconda casa con amici e parenti. Può andare nella seconda casa soltanto chi dimostra di averne avuto titolo (quindi ne è proprietario o affittuario da una data antecedente al 14 gennaio 2021).

Sospensione per i sanitari no vax

Medici, infermieri e farmacisti sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita. La regione è obbligata a trasmettere alle Asl i nominativi dei soggetti che non risultano vaccinati. Entro 5 giorni l’interessato deve presentare la documentazione poi scatta «la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali». Quando ciò non è possibile, «non è dovuta la retribuzione, altro compenso o emolumento, comunque denominato fino al completamento del piano vaccinale nazionale e non oltre il 31 dicembre 2021».
(Fonte Corriere.it)